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25/11/2024 08:09:17

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365 pensieri di maestri buddhisti

Föllmi Danielle; Föllmi Olivier


Editeur - Casa editrice

Ippocampo

Asia
Ladakh
Vajrayana


Anno - Date de Parution

2003

Pagine - Pages

744

Titolo originale

Offrandes: 365 pensées de maîtres bouddhistes

Lingua originale

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Fotografie

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Offerte. 365 pensieri di maestri buddhisti
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Offrandes : 365 pensées de maîtres bouddhistes

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Vi sono due immagini, alla data 14 febbraio e fra il 3 e 4 giugno. Non sono spettacolari, ma sono a me care: sono state scattate anni fa nella Lamdon Model School, la scuola che da anni seguo in Zanskar. Ho incontrato Danielle e Olivier una sola volta, in Francia, ad una riunione cui partecipavano tutte le organizzazioni parallele ad Aiuto allo Zanskar. E i coniugi Föllmi erano presenti come fondatori di Hope (Himalayan Organisation for People and Education) che ha finanziato parzialmete il nuovo edificio che AaZ ha costruito per ospitare gli insegnanti che svernano in Zanskar.
Con "Offerte", Danielle e Olivier Fölmi ci invitano ad un viaggio iniziatico nel cuore del pensiero tibetano. I grandi maestri del buddhismo ci trasmettono la loro visione dell'esistenza, una visione che incita a superare se stessi con costanza, per permettere all'umanità di crescere. Cinquantadue temi punteggiano l'anno, seguendo il ritmo delle settimane, e offrono consigli destinati ad accompagnare ognuno di noi nella vita quotidiana, a prescindere dalle credenze e dalla tradizione religiosa. Un libro di saggezza, da meditare e contemplare. Giorno dopo giorno, ogni riflessione si rispecchia in una fotografia inedita del mondo himalayano. Olivier Fölmi ci svela in queste immagini una parcella del suo giardino segreto.

 

Consulta anche: Redazionale su D di Repubblica

Recensione in altra lingua (Français):

À la fois livre de pensées et livre d'art, voilà une offrande peu commune. La pensée bouddhiste d'une part, des images d'Himalaya d'autre part. L'une s'accordant aux autres. Et inversement. Car il y a, partout diffus dans cet ouvrage, une plénitude, une sérénité transpirant des montagnes et des réflexions délivrées au jour le jour par les plus grands maîtres de la pensée bouddhistes, et servies par l'objectif coloré en chaque saison d'Olivier Föllmi. "Attachons-nous à reconnaître le caractère si précieux de chaque journée" nous dit ainsi le XIVe dalaï-lama, illustré par un flanc de montagne noir et sec, ponctué par un arbre ensoleillé. Le bonheur d'autrui, le contentement, la satisfaction, le renoncement à l'ambition, la priorité au sens de la vie, la nécessité de se réjouir davantage dans la générosité. Au total, 365 pensées, soit autant de suggestions et d'invitations aux voyages et à la sagesse pour l'année. --Céline Darner

Présentation de l'éditeur
Dans le prolongement de leur dernier ouvrage Himalaya bouddhiste, Danielle & Olivier Föllmi souhaitent approfondir le message des Tibétains avec ce nouveau livre. Sur des sujets qui préoccupent nos contemporains, les plus grands maîtres et penseurs du bouddhisme tibétain (Bouddha Shakyamouni, Pema Chödröôn, Sa Sainteté le XIVe dalaï-lama, Arnaud Desjardins, Dilgo Khyentsé Rinpotché, Dudjom Rinpotché, joseph Goldstein, Lama Anagarika Govinda, Kalou Rinpotché, Jack Kornfield, Milarepa, Matthieu Ricard, Sharon Salzberg, Shabkar, Shantideva, Sogyal Rinpotché, Chôgyam Trungpa) nous transmettent leur vision de l'existence, une vision qui incite à sans cesse se dépasser et à faire grandir l'humanité. Cinquante-deux thèmes ponctuent l'année et offrent des conseils destinés à accompagner chacun tout au long de sa vie, quelles que soient ses croyances et sa tradition religieuse. Un livre de sagesse à méditer, jour après jour, tout au long de l'année. Au quotidien, chaque réflexion se mire dans une photographie inédite d'Olivier Föllmi qui nous livre ici une parcelle de son jardin secret. " J'aime capter l'instant divin où les êtres, les paysages rayonnent ", nous livre le photographe.


Recensione in lingua italiana

Non sono un reporter, né un documentarista. Non viaggio neppure con gli occhi dell'etnologo, perché non intendo descrivere come vive la gente. Quello che voglio è mostrare l'intensità del momento nato da un'emozione condivisa". Sarà per questo che i suoi piccoli himalayani sorridono, i suoi vecchi ammiccano, i suoi monaci pregano.
Insieme è la parola chiave. Insieme, nella foto, i personaggi coniugano una sensazione. Insieme con chi della foto è l'artefice, ma ne resta fuori, tessono una complicità che è l'anima dell'immagine. Quanta fatica e quanto tempo per costruire quel legame tra persone, paesaggi, e obiettivo.
Olivier Föllmi, fotografo di talento, spiega senza reticenze come tesse la propria tela: "Arrivo nelle città come nei Paesi più remoti con la macchina fotografica rigorosamente chiusa nella zaino. Scelgo un luogo centrale, mi siedo, e quando un bambino si avvicina inizio a fare qualche piccolo gioco di prestigio. Un mini kit per i trucchi è parte integrante della mia attrezzatura. Amo il magico, perché mi dà la possibilità di offrire qualcosa che è allo stesso tempo semplice e meraviglioso. Poco a poco, infatti, la gente del villaggio mi si raccoglie intorno. È solo quando tutti i trucchetti sono stati ripetuti all'infinito che comincio a pensare di poter fare qualche foto. Così, quello scatto diventa una continuazione del magico, l'ultima scena della mia messinscena. E tutti vogliono far parte dello show, con il villaggio al centro del palcoscenico e gli attori che si confondono con gli spettatori. È questo il percorso fotografico che mi guida nel cuore della vita". La sua strada come professionista dell'immagine Olivier, 43 anni, l'ha trovata da tempo, e l'ha portato in Asia. Nel 1975, una borsa di studio in tasca, arriva in Afghanistan, a 6000 metri, sul Mir-Sa-Mir. Un anno dopo, invece, è la volta dello Zanskar, in Ladakh, tra le più isolate regioni del mondo, nel cuore dell'Himalaya indiano (vi tornerà più e più volte prima di dare alle stampe Two Winters in Zanskar, Editions Olizane, Geneve, 1983, e Zanskar, Edition Nathan, Paris, 1987), dove si dedicherà anche a lungo all'attività di guida attraverso India e Nepal per viaggiatori curiosi della cultura tibetana.
È in quegli anni che incontra Danielle, che ha appena iniziato a studiare medicina. In un lampo, e nonostante i molti via-vai, decidono di sposarsi. Lui riparte subito per il Nepal, lei, dopo una specializzazione in anestesia, rianimazione e cardiochirurgia, si unisce a Médicins sans Frontières e inizia a lavorare in Laos, in Cambogia, a Panama. La famiglia Föllmi cresce con l'adozione di Motup, Diskit, Pema e Yvan, tutti e quattro, neppure a dirlo, bambini tibetani. "L'impresa più difficile, nel mio mestiere, è conciliare la famiglia con le esigenze del lavoro. Il problema è trovare il tempo da trascorrere con i tuoi. Sarebbe facile mettere la professione al primo posto. Ma alla lunga, sarebbe un errore madornale. Il successo ha senso solo se si ha qualcuno con cui condividerlo", sostiene Olivier. Quello arrivato insieme a premi ambiti (tra cui il Grand Prix al Festival Internazionale di diaporama di Châtel, e il Grand Prix al Festival du film d'adventure di Royan) lui l'ha diviso, concretamente, con Danielle.L'ultimo libro, "Offerte" è co-firmato: alle immagini di Olivier sono affiancati i pensieri dei maestri buddhisti e tibetani scelti dalla coppia. Insieme hanno anche fondato Hope (Himalayan Organisation for People and Education) un'associazione laica e apolitica con sede in Svizzera che ha lo scopo di preservare l'armonia culturale del Tibet senza trascurare, però, concrete possibilità di sviluppo per i suoi abitanti. Fino a oggi, i coniugi Föllmi hanno finanziato soprattutto scuole, studenti e laboratori tessili, in parte con fondi provenienti dalla vendita dei loro libri. Chi intendesse partecipare a questi progetti no-profit può farlo partendo dal web, all'indirizzo www.follmi.com, dove, degno di nota, è anche il paragrafo dedicato ai consigli per i fotografi dilettanti che hanno intenzione di fare del proprio hobby un mestiere: "Diventare un professionista vuol dire spendere il 20 per cento del proprio tempo a fare foto, il 50 a incontrare gente che le possa vendere e il 30 a stamparle e scrivere didascalie. Se non sentite di avere, oltre che un lato artistico, un côté pratico, da uomo d'affari, lasciate perdere". A Olivier, il côté pratico non deve proprio mancare. I suoi libri sono stati pubblicati in molti Paesi, e sulla Rete non c'è sito di fotografia o di Asia che li ignori. (Foto dell'agenzia Rapho/G.Neri)

Offerte è un saggio dal formato originale e organizzato come un diario. Un'immagine al giorno, seguendo un ciclo di nascita - crescita - maturità e, ovviamente, rinascita. Come commento, quindi sempre pertinente al soggetto, una frase, un precetto di un grande maestro buddhista, dal Dalai Lama a Kalu Rinpoche, a Shantideva. Le foto sono rigorose ma suggestive, perché intrise dei colori netti di un paesaggio carico e, spesso, modellato da un raggio di luce improvvisa, immagini evocative della spiritualità armonica di un popolo che i Föllmi conoscono bene. Su tutto, domina la percezione dell'uomo e dei luoghi filtrati attraverso la consapevolezza della loro finitezza rispetto all'immensità della natura. "Quello che trovo sempre sorprendente sull'Himalaya", dice Olivier, "è questa accettazione del fatto che sull'uomo, sulla natura, regna sempre qualcosa di più grande".

Consulta anche: Redazionale su D di Repubblica