Bad land
Nei primi anni del nostro secolo un intero esercito di immigranti inglesi, russi, tedeschi e scandinavi arrivò nella regione oggi meno popolata degli Stati Uniti d'America, il Montana orientale, attirato dal miraggio di una terra fertile e generosa dove realizzare il sogno di ricchezza e felicità di ogni abitante del Nuovo mondo. Meno di vent'anni dopo se ne erano andati quasi tutti, abbandonando steccati, chilometri di filo spinato e fattorie oggi in rovina che testimoniano il passaggio fugace della civiltà in quella landa desolata. Bad Land è il racconto della vita di uomini e donne vittime di una delle prime operazioni di marketing della Storia: per attirare i coloni, la bellezza e la prosperità del Montana venivano decantate in depliant ricchi di statistiche edulcorate e di informazioni decisamente false. C'era chi partiva per lasciarsi alle spalle la miseria di periferie operaie d'Europa e d'America, ma c'erano anche contadini, piccoli proprietari che fiutavano l'affare e imbarcavano tutta la fattoria sul treno, mobili, bestie e macchine agricole, spostandosi a ovest. Come coltivare la terra in una regione che fino a quel giorno era conosciuta con il nome scoraggiante di Grande Deserto Americano? Niente paura, bastava procurarsi il Manuale Campbell per la coltivazione del suolo, in cui Hardy W. Campbell ("noto esperto agricolo") profetizzava: "La regione semiarida è destinata a diventare in pochi anni la zona più ricca degli Stati Uniti". Purtroppo per i coloni, sbagliava.
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New York Times Editors' Choice for Book of the Year Winner of the Pacific Northwest Booksellers Award Winner of the PEN West Creative Nonfiction Award
"No one has evoked with greater power the marriage of land and sky that gives this country both its beauty and its terror. " --Washington Post Book World In 1909 maps still identified eastern Montana as the Great American Desert. But in that year Congress, lobbied heavily by railroad companies, offered 320-acre tracts of land to anyone bold or foolish enough to stake a claim to them. Drawn by shamelessly inventive brochures, countless homesteaders--many of them immigrants--went west to make their fortunes. Most failed. In Bad Land, Jonathan Raban travels through the unforgiving country that was the scene of their dreams and undoing, and makes their story come miraculously alive. In towns named Terry, Calypso, and Ismay (which changed its name to Joe, Montana, in an effort to attract football fans), and in the landscape in between, Raban unearths a vanished episode of American history, with its own ruins, its own heroes and heroines, its own hopeful myths and bitter memories. Startlingly observed, beautifully written, this book is a contemporary classic of the American West. "Exceptional. . . . A beautifully told historical meditation. " --Time "Championship prose. . . . In fifty years don't be surprised if Bad Land is a landmark." --Los Angeles Times |