Dio d'acqua
Il nostro primo ed irripetibile viaggio in Africa si svolse in Mali nel 1982. Griaule ed una guida di Jeune Afrique erano i nostri testi. Oggi il Mali è una copertina patinata nei depliant dei TO. Eppure rimango ancora perplesso quando mi accorgo che pochi turisti leggono (ed apprezzano) "Dio d'acqua". Una lettura che consiglio in abbinamento a "Diario Dogon" di Marco Aime.
Ma veniamo al libro: è una realtà comprovata, i popoli che il pregiudizio europeo ha sempre considerato `primitivi` possiedono invece una cultura complessa e raffinata. A guidare il lettore è Ogotemmeli, un vecchio cacciatore cieco, che narra i miti e le leggende del suo popolo, i Dogon dell`Africa Occidentale. Le parole di questo straordinario `cantore` compongono un vero poema orale sulle origini dell`universo, una cosmogonia africana non lontana dalle grandi cosmogonie classiche come la Teogonia di Esìodo. Questo libro, (prima edizione in Francia nel 1948, da 20 anni fuori catalogo) è rivolto a tutti, ed è in grado di arricchire il patrimonio culturale di tutti, allargando in modo significativo la moderna concezione dell`uomo.
Il singolare incontro di un etnologo con il vecchio saggio Ogotemmeli, che in una serie di colloqui svoltisi nel 1946 rivela tutto il sistema di pensiero del popolo dogon dotato di una cosmogonia, di una metafisica e di una religione tutt'altro che primitive. Il libro, pubblicato in Italia per la prima volta nel 1968, è qui riproposto in una nuova edizione curata da Barbara Fiore.
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Marcel Griaule (1898-1956) è stato uno dei più importanti antropologi del nostro secolo. Formatosi sotto la guida di M. Mauss e M. Griaule, si dedicò, in più riprese, ai Dogon, un popolo che viveva nell`odierno Mali. Nel 1943 divenne titolare alla Sorbona della prima cattedra di Etnologia creata in un`università francese. Alla morte di Griaule i Dogon celebrarono, secondo i loro riti, un`imponente cerimonia funebre in suo onore. |