Gli uomini delle tende
Questo `, dicevano gli arabi, assaporando il vento del deserto, `è il profumo migliore; non sa di nulla`. Voltavano le spalle ai profumi, al lusso, per scegliere le cose in cui l`uomo non aveva avuto parte alcuna. Il beduino nato e cresciuto nel deserto aveva abbracciato con tutta l`anima questo credo di nudità per il motivo inespresso ma sentito che vi si sentiva libero, di là da ogni dubbio o esitazione. Vi perdeva legami materiali, comodità, ogni elemento superfluo o complesso per raggiungere una libertà personale che rasentava l`inerzia e la morte. La sua vita conosceva l`aria, i venti, sole e luce, spazi aperti e un immenso vuoto. Nella natura non v`era fecondità, non vi apparivano sforzi umani: solo il cielo in alto, la terra intatta in basso. Nient`altro. (T.E.Lawrence)
|
Eugenio Turri Eugenio Turri ha insegnato, sino al 2001, Geografia del Paesaggio alla Facoltà di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Milano. Per una decina di anni è stato anche consulente per la pianificazione paesistica e territoriale alla Regione Lombardia. Ha studiato a Milano e ha iniziato la sua attività come cartografo nelle redazioni del Touring Club Italiano. Ha cominciato negli stessi anni a viaggiare, collaborando al noto settimanale Il Mondo (negli anni '50 e'60), a Comunità, a Le Vie del Mondo e alle riviste accademiche di geografia. È stato poi all'Istituto Geografico De Agostini dove ha diretto l'opera, in 12 volumi, Il Milione; per la stessa casa editrice ha scritto o curato le maggiori opere di geografia, come i volumi di Continenti e Paesi, le collane L'Italia, uomini e territorio, L'uomo sulla Terra, L'Europa, oltre che i noti atlanti, editi in diversi paesi. Ha trascorso lunghi e frequenti periodi di studio nel Terzo Mondo ed in particolare ha dedicato la sua attenzione ai popoli nomadi, sui quali ha pubblicato diversi studi e i volumi Gli uomini delle tende e I nomadi. Suo territorio privilegiato di studio è sempre stato il Monte Baldo cui ha dedicato un libro, Il Monte Baldo. Eugenio Turri ha dato un contributo d’eccezione nella stesura del Piano di Area del Garda. Il suo più recente lavoro è uno studio sugli sviluppi urbani della pianura padana, che coinvolge anche le valli alpine, intitolato La megalopoli padana.
Bibliografia Sintetica Viaggio a Samarcanda, IGDA, 1963 Il diario del geologo, Rebellato, 1967 La Lessinia: la natura e l'uomo nel paesaggio, Ediz. di Vita veronese, 1969 Il monte Baldo, COREV, 1971 Continenti e paesi, De Agostini, 1973 Antropologia del paesaggio, Ed. di Comunità, 1974 Nomadi: gli uomini dei grandi spazi, Fabbri, 1978 Il Lago di Garda, De Agostini, 1978 Semiologia del paesaggio italiano, Longanesi, 1979 L'Italia ieri e oggi: una rivisitazione fotografica, De Agostini, 1981 Il Bangher : la montagna e l'utopia, Bertani, 1988 L'Italia: realtà e immagine di un paese, De Agostini, 1988 Il paesaggio come teatro: dal territorio vissuto al territorio rappresentato, Marsilio, 1998 La megalopoli padana, Marsilio, 2000 Villa veneta: agonia di una civiltà, Cierre, 2002 Gli uomini delle tende: dalla Mongolia alla Mauritania, Bruno Mondadori, 2003 Il viaggio di Abdu. Dall'Oriente all'Occidente, Diabasis, 2004 Viaggio a Samarcanda, Diabasis, 2004 Il paesaggio e il silenzio, Marsilio, 2004 |