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Tra giungle e pagode

Tucci Giuseppe


Asia
Nepal
Mustang


Pagine - Pages

300

Titolo originale

Tra giungle e pagode

Lingua originale

Lingua - language - langue

italiano

Ristampa - Réédition - Reprint

1996 Newton Compton

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A Journey to Mustang

Tra giungle e pagode Tra giungle e pagode  

Il resoconto di una spedizione archeologica compiuta da Giuseppe Tucci nel Nepal. Lo scopo è quello che sempre ha sospinto le imprese del Tucci: scoprire e salvare, almeno nel documento della fotografia, i resti delle civiltà che si sono succedute nel remoto Oriente e ricostruire le complesse vicende delle genti che fecero da ponte tra il subcontinente indiano e l’Asia centrale.

Confrontate il comportamento di Tucci e quello di Peissel nei confronti dell'abate di Lho Manthang.
Due atteggiamenti agli antipodi...

 

Consulta anche: Viaggio di famiglia in Mustang

Recensione in altra lingua (English):

In this new reprint of his travelogue of an exploratory trek through Western Nepal in 1952, the legendary linguist and Tibetologist, Giuseppe Tucci, describes his experiences and discoveries as the first 20 century western scholar to travel through the region. His account preserves an invaluable record of the art, culture, social and religious practices of the inhabitants of Mustang, prior to the inevitable changes that have since occurred, with the intrusion of the modern world and regional politics into this ancient land.
It's interesting to compare the meeting of Tucci with the abbot of Lho Manthang with the Peissel's meeting (read: Mustang, Royaume tibetain interdit)


Journey to Mustang 1952/Giuseppe Tucci. Translated from the Italian by Diana Fussell. Reprint. Kathmandu, Ratna Pustak Bhandar, 2003, xvi, 246 p., ills., $50 (pbk). ISBN 99933-0-378-X.

Contents:
Preface.
1. Fourth visit to Nepal.
2. The past. 3. The present.
4. Visits in Kathmandu.
5. From Kathmandu to Gorkha Camps 1-9; September 15-24.
6. From Gorkha to Pokhara Camps 10-15; September 27-October 3.
7. From Pokhara to Tatopani Camps 16-20; October 9-13.
8. Towards the Tibetan border Camps 21-23; October 14-19.
9. Mustang Camps 24-28; October 20-24.
10. From the Tibetan border to the Indian border Camps 29-65; October 28-December7.
11. Statues and Pagodas. Expedition map.
Index.



Biografia

Giuseppe Tucci
Macerata 1894 - San Paolo dei Cavalieri (Tivoli) 1984


Tucci è considerato il più grande orientalista italiano del Novecento, e fra i massimi tibetologi a livello internazionale. Fu giornalista, scrittore, archeologo, antropologo, esploratore, Accademico d'Italia, presidente onorario di numerose istituzioni di grande prestigio in tutto il mondo, vincitore del "Premio Nehru", e ha meritato ben cinque lauree honoris causa. Concittadino del gesuita e sinologo Padre Matteo Ricci, Giuseppe Tucci nasce a Macerata il 5 giugno 1894 e muore a San Polo dei Cavalieri, vicino a Tivoli, il 5 aprile 1984. Dotato di eccezionali qualità naturali e di un'ottima preparazione classica, giovanissimo conosce già una decina di lingue europee. Nel 1915 parte per la Grande Guerra, congedandosi col grado di tenente. Nel 1919 si laurea in Lettere e Filosofia.
Lavora prima come bibliotecario della Camera dei deputati, ma già tra il 1925 e il 1930 insegna italiano, cinese e tibetano presso le Università indiane di Calcutta e Shantiniketan, dove fra l'altro incontra il poeta Tagore e Gandhi. Dal 1930 diviene docente di lingua e letteratura cinese all'Università di Napoli, e dal 1932 insegna religione e filosofia dell'Estremo Oriente all'Ateneo di Roma. Nel 1933 fonda assieme a Giovanni Gentile, che ne è il primo presidente, l'Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente (Is.M.E.O.), con lo scopo di "promuovere e sviluppare i rapporti culturali fra l'Italia e i paesi dell'Asia Centrale, Meridionale ed Orientale ed altresì di attendere all'esame dei problemi economici interessanti i Paesi medesimi". L'attenzione rivolta anche agli aspetti politico-economici è documentata, oltre che dalle numerose pubblicazioni dell'Istituto come i periodici Bollettino dell'Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente (1935) e Asiatica (1936-1943), dallo specifico interesse di Tucci per la geopolitica dell'Asia in un periodo cruciale della sua storia, e dalla sua amicizia personale con Karl Haushofer, che invita a tenere importanti conferenze su questa materia.
Tucci concentra i suoi viaggi di ricerca nella vasta regione himalayana, quale naturale crocevia storico fra tutte le diverse culture dell'Asia, raccogliendo sistematicamente materiale archeologico, artistico, letterario, di documentazione storica e altro. Risultati eccezionali vengono così ottenuti dalle sue lunghe spedizioni in Tibet fra il 1929 e il 1948, anno in cui l'Is.M.E.O. riprende in pieno la sua attività postbellica sotto la sua diretta presidenza, destinata a durare fino al 1978. Tra il 1950 e il 1955 egli organizza nuove spedizioni in Nepal, seguite dalle campagne archeologiche in Pakistan ('56), in Afghanistan nel ('57) ed in Iran ('59). Sempre nel 1950 avvia il prestigioso periodico in lingua inglese East and West, e nel 1957 fonda il Museo Nazionale di Arte Orientale di Roma.
Tra i suoi numerosi ed importanti scritti ricorderemo solamente, sia i sette volumi di Indo-tibetica (Accademia d'Italia, 1932-1942) che i due di Tibetan Painted Scrolls (Libreria dello Stato, 1949) per la loro ampiezza documentaria, e la Storia della filosofia indiana (Laterza, 1957) per la sua portata innovativa, specie per quanto riguarda la logica indiana.

Consulta anche: Viaggio di famiglia in Mustang