Racconti straordinari di Liaohzai
Pu Songling deve la sua grande fama di novelliere proprio a questa sterminata raccolta di storie in cui la freschezza della lingua del popolo si veste dello stile limpido e puro così caro ai letterati. E' infatti la prima volta che il genere popolare, da sempre ai margini della letteratura colta ed erudita, viene nobilitato dallo stile impeccabile ed elegante del nostro autore, fino a conquistare le vette della fama e del successo. L'imponente opera viene composta alla fine del 1600 e pubblicata soltanto alla fine del 1700 e sino ad oggi non ha mai conosciuto l'oblio. Si racconta anzi che tuttora ai crocevia delle strade di città, o nelle campagne sperdute fra le risaie di quello che fu il Celeste Impero, sopravviva la tradizione orale di queste storie in cui è quasi sempre presente l'elemento fantastico, spesso licenzioso, solo poche volte scalzato da quello moraleggiante. Così crocicchi di gente affollano i vicoli o le piazze assorti nell'ascolto di queste favole cinesi, vera testimonianza dell'essenza di un grande popolo. Il grande merito di P'u Sung Ling sta nell'avere intinto la sua penna nell'inchiostro del folklore, cosicché dalla antica narrativa d'impronta taoista emergono fiori che si trasformano in fanciulle splendenti, abili e magiche volpi, demoni, giganti, morti che resuscitano, monaci che praticano la magia, burocrati zelanti o corrotti, in un andirivieni fra il mondo dei vivi e quello dei morti, sospesi a fluttuare fra la realtà e il sogno come la superstizione cinese ha creduto da sempre possibile fare.
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