Tu non ucciderai
"Caro Jean, mi hai detto di esserti stupito di non avermi mai sentito parlare della guerra del '14-'18. Ho sempre taciuto in effetti. Ogni guerra è odiosa e criminale. Quando ho conficcato la baionetta nel corpo del tedesco ho avuto bisogno di mettere il mio piede sul suo petto per riuscire ad estrarla. Puoi immaginare tutto questo? Io non posso dimenticare ciò che ho fatto... Se soltanto l'oblio potesse riversare sulla mia memoria i suoi buoni frutti. Tuo nonno Louis". Durante la guerra di Algeria (1954-1962, un milione di morti, efferate torture e violazioni dei diritti umani) la giovane recluta francese Jean Pezet, appena ventenne, decide di fare obiezione di coscienza ispirando la propria scelta nonviolenta direttamente al Vangelo e all'ordine tassativo del "tu non ucciderai". Per questo verrà tratto in arresto, processato e condannato a tre anni di carcere. Su quella esperienza egli scrisse un diario nel quale sono raccontati sia gli scontri e i dialoghi serrati con alti ufficiali e cappellani militari, sia la progressiva maturazione di una scelta pagata con l'alto prezzo della reclusione. Una testimonianza nonviolenta offerta con digiuni, preghiera e capacità di resistenza. Una testimonianza che riapre il tema dell'obiezione di coscienza in questi nostri anni di guerre mascherate da missioni di pace, guerre preventive e umanitarie.
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