Quando viaggiare era un'arte
Il viaggiare acquistò i connotati di una vera consuetudine didattica nel XVIII secolo. L'età dei viaggiatori oscillava tra i 16 e i 22 anni e il viaggio era completamento di una buona educazione. Ci si aspettava che dall'esperienza il giovane ne acquisisse intraprendenza, coraggio, attitudine al comando, conoscenza di costumi, galatei e lingue straniere, conoscenze necessarie alla futura classe dirigente. Al viaggio si accompagna la produzione di diari, epistolari, guide, relazioni cui l'autore attinge a piene mani per il suo volume. Illustra itinerari, stagioni e luoghi di sosta; descrive i dettagli del viaggio materiale con il suo corredo di carte, passaporti, bauli, guardaroba e armi; descrive la vita in carrozza e i suoi protagonisti, le camere, le locande.
|
Attilio Brilli insegna Letteratura americana nell`Università di Siena. Considerato tra i massimi esperti di letteratura di viaggio, con il Mulino ha pubblicato in questo ambito `Quando viaggiare era un`arte` (1995), `Il viaggiatore immaginario` (1997), `La vita che corre` (1999), `In viaggio con Leopardi` (2000), `Un paese di romantici briganti` (2003), `Viaggi in corso` (2004), tutti tradotti in varie lingue. |