Il cacciatore di ombre
In America del Sud tutti lo conoscono come Don Patagonia, in Italia è ricordato soltanto come una singolare figura di missionario, fratello del più famoso De Agostini editore. Ma Alberto Maria De Agostini è stato molto altro: geografo, alpinista, esploratore, un uomo controcorrente, che ha testimoniato con coraggio il massacro dei nativi dell'America australe. Tito Barbini ha voluto rendergli giustizia alla sua maniera, non scrivendo soltanto una biografia, ma piuttosto un personale diario di viaggio sulle tracce di Don Patagonia. "Il cacciatore di ombre" tenta di riportare in vita le tante figure di cui strada facendo si popola il racconto: ombre di vittime e di carnefici. Su tutte, quella dell'uomo che cercò per gli uni e per gli altri un'alternativa a un destino segnato.
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Tito Barbini Sindaco di Cortona dal 1970 al 1980, poi fu presidente della Provincia di Arezzo, successivamente assunse la presidenza della USL 223. Eletto consigliere regionale nel maggio 1990, ha ricoperto gli incarichi di assessore alla sanità, all'urbanistica e all'agricoltura nella Giunta Regionale della Toscana. È stato segretario della Federazione aretina del PCI e membro del Comitato centrale dello stesso fino al XIX congresso del 1990. Amico personale di François Mitterrand, nel 2004 ha interrotto la sua esperienza politica, lasciando tutti gli incarichi per intraprendere un viaggio lungo 100 giorni, con uno zaino come unico bagaglio, che lo ha portato dalla Patagonia all'Alaska. Al ritorno ha scritto del viaggio nel libro Le nuvole non chiedono permesso e da quel momento si è dedicato a raccontare nei suoi libri i suoi viaggi successivi. Nel 2016 è uscito il libro "Quell'idea che ci era sembrata così bella - Da Berlinguer a Renzi, il lungo viaggio. Cinquant'anni di vita politica e istituzionale nel filo di un racconto sul fallimento storico del comunismo". |