Desiderio di deserto
Racconti di viaggi, turbinio di immagini, sirene che istigano all'avventura: il deserto esercita il suo irresistibile potere di attrazione. Alain Laurent ci guida attraverso le regioni nelle quali emerge il Sahara, il deserto dei deserti. Vi si scoprono vite sconosciute, al tempo stesso preziose e fragili, ma anche una terra di violenza che non si sottrae alle tumulazioni e ai tumulti del resto del mondo. In mezzo a meraviglie naturali e arte preistorica, fra manie di conquista e paesaggi di bellezza lunare, il Sahara agisce sull'uomo come una cartina tornasole che rivela a un tempo la sua grandezza e la sua infinita piccolezza.
Dall'incipit: Il desiderio di deserto che resta nel più profondo di me stesso е mi ossessiona соте un sogno inappagato è innanzitutto il desiderio del deserto rammentato, соn la sua sequenza di soste su immagini privilegiate. Ed ecco d lento, silenzioso, irreale comparire, da qualche parte tra l’oasi di Fachi е l’”albero del Тénéré", di due file di "cammelli” di una carovana del sale, сhе continuano а procedere con !а stessa andatura, mantra alcuni nomadi che camminano in testa corrono verso di noi per scambiare informazioni con le nostre guide. E poi il sollievo di scorgere finalmente Chinguetti sotto il chiarore lunare, dopo una fantasmatica e difficile traversata del massiccio di dune che la circonda... Е ancorala lunga marcia, sotto il sole di mezzogiomo, tra le alte е сире раrеti del canyon di T-in Tarabine sormontate da cupole e torri dentellate. dove credevo di procedere sulle tracce dei meharisri di Roger Frison-Roche nella Piste оаbliée, ai margini del Tassili dell'Ahaggar Е роi, а metà strada tra l’Ennedo ed il Tibesti, lo stupore nel contemplare la coltre azzurrognola dei laghi di Ounonga, falso miraggio dai colori di una cartolina di sogno... E аnсога, quel peregrinare alla fine del pomeriggio alla scoperta delle incisioni rupestri del Wadi Мatkhendûsh, dove si passava di sorpresa in sorpresa, condotti da una vecchia guide tuareg che borbotta davanti а noi. "Rinoceronti, rinoceronti…”.
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