Sette anni nel Sudan Egiziano
Edizione originale Alpes 1930 solo nelle migliori biblioteche Romolo Gessi, trascorse sette anni al servizio del governo egiziano, in una faticosa opera di riorganizzazione dello stato, esplorazione scientifica, lotta contro la tratta dell'avorio e degli schiavi. Questa piaga costituiva allora fenomeno di enormi proporzioni e dava luogo a manifestazioni di ferocia agghiaccianti: i mercanti assalivano interi villaggi radendoli al suolo e trascinando via in catene le donne e i ragazzi che venivano poi trasportati per lunghi tratti senza acqua e senza cibo, restando decimati per le sofferenze. Contro questo turpe mercato lottò accanitamente Romolo Gessi, lasciandoci un appassionante diario dove sono narrati gli episodi della sua lunga permanenza in Africa, in una natura selvaggia e densa di vita, tra animali di cui oggi si rischia l'estinzione e che allora popolavano fiumi, foreste e savane.
Tra i grandi viaggiatori ed avventurieri italiani in Africa, Romolo Gessi ha da sempre goduto di una indiscussa popolarità. Giunto in Sudan nel 1874 come funzionario governativo, rimase famoso per la circumnavigazione del lago Alberto. Nel 1878 Charles Gordon, allora governatore generale del Sudan, gli affidò la missione di sconfiggere i "mercanti di schiavi" che dominavano la regione meridionale del paese. Iniziava così un'epica campagna che terminò solo nel 1880 dopo durissimi scontri. Vincitore militarmente, ma non politicamente, Gessi, dopo essere stato salutato come "Il flagello degli schiavisti", fu costretto a dimettersi. Nel tentativo di raggiungere la capitale del Sudan, Gessi rimase intrappolato nelle paludi nilotiche e circa quattrocento uomini del suo seguito perirono di stenti. Lo stesso Gessi fu sul punto di soccombere, e si riebbe solo parzialmente dalle fatiche del viaggio. Ricoverato all'ospedale francese di Suez si spense nell'aprile del 1881. Analizzando criticamente la documentazione disponibile, integrata dalla pubblicazione di numerosi inediti, l'autore offre un nuovo ritratto di Romolo Gessi, maggiormente sensibile ai luoghi e alle circostanze in cui si svolse la sua azione.
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