Avventure interculturali
TURISTI D' ASSALTO QUANDO IL VIAGGIO VUOL DIRE PERICOLO ROMA - Voglia di avventura, certo. Voglia di rischi e di imprevisti. Rompere con il tran tran cittadino, uscire dall' ufficio, dalla fabbrica. C' è chi di questa bramosia di viaggi esotici a base di sorprese ha fatto un business. Sono agenzie di viaggi per metà, e per l' altra metà associazioni di Indiana Jones stagionali che tornano a casa e sottopongono tutti gli amici al rito dell' adesso ci guardiamo le diapositive' . A volte non va tutto per il verso giusto, e l' avventura diventa tragedia. Ma i turisti sono informati di tutti i rischi? "Certo - risponde Vittorio Kulczycki, direttore della rivista Avventure nel Mondo e dell' agenzia ' Viaggi nel Mondo' , la più a buon mercato e quella che domina il settore ' viaggi a rischio' - i nostri partecipanti sanno a quali difficoltà vanno incontro". In effetti, il leader dell' associazione degli italiani sequestrati nel deserto della Dancalia, ' Gli Argonauti' , con sede a Firenze, era stato un capogruppo di Viaggi nel Mondo per anni. Claudio Pozzati, che si trova con gli altri italiani sequestrati in Dancalia, doveva essere abituato a contattare le guide locali per assicurarsi di tutti gli imprevisti. Ma forse non lo ha fatto. O, molto più probabilmente, ha cercato comunque ' l' avventura' . Ma nel ' mondo' della Dancalia le avventure si pagano. "Anche noi abbiamo un viaggio organizzato in quella zona - continua Kulczycki - ma partiamo da Asmara e prima di viaggiare in quelle zone contattiamo i capi Afar e magari paghiamo un ' pedaggio' ". Ventimila partecipanti all' anno, viaggi che costano dalle 450 mila lire per due settimane zaino in spalla in Grecia ai 4 milioni per il giro del mondo: la Avventure nel Mondo domina il settore. Sono soprattutto lavoratori dipendenti (2 su 3), il resto sono studenti e qualche professionista, secondo una tesi di laurea sulla Avventure nel Mondo di Monica Teodorani. Nei quattro anni presi sotto esame da questo studio ( ' 81, ' 86, ' 90 e ' 91) risulta che i viaggiatori d' assalto hanno in media dai 30 ai 40 anni (il 40 per cento) e abitano soprattutto in nord Italia (2 su 3) e sono più spesso donne che uomini, anche se lo scarto è minimo. Uno su quattro è laureato. Dal Tibet alla Siberia, dall'Iraq allo Yemen. A caccia di guai, direbbe qualcuno. "L' unità di crisi del ministero degli Esteri - dice Kulczycki - dirama un bollettino sulle zone a rischio nel mondo al quale tutti possono avere accesso. Ma noi stessi spesso non gli diamo retta perché prende eccessive precauzioni". Di parere diverso è Enrico Manfredini, di Modena, che a Capodanno del ' 93 ha visto morire una ragazza finlandese di 25 anni, Kati Ylitalo, su una pista minata nel Ciad. "Avevo letto su Avventure nel Mondo la pubblicità del viaggio. Si partiva da Genova in nave, poi passando per Tunisia, Algeria, Niger e Ciad si arrivava in Camerun. Tre milioni a testa, tre settimane di viaggio. Arrivati al confine tra Niger e Ciad le guide ci hanno mandato avanti. Otto automobili e 15 moto, tutti italiani tranne Kati, la ragazza del mio amico Sergio Cicala. ' Non c' è problema' , ci hanno detto, ' andate pure avanti' . Supero Sergio, sento un botto e lo spostamento d' aria mi sbatte contro il volante. La ragazza era dilaniata, ma ancora viva. E' morta in qualche ora. Certo che il deserto è pieno di insidie, questo lo sapevo, ci ero già stato. Ma le mine? Non l' avevo proprio preso in considerazione, e nessuno ce l' aveva detto". CARLO PIZZATI in La Repubblica > 1995 > 03 > 31
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