Il Negus
Ras Tafari (1892-1975), ultimo imperatore d'Etiopia dal 1930 con il nome di Hailé Selassié I, viene deposto da un colpo di stato il 12 settembre 1974. Kapuscinski si reca ad Addis Abeba per capire cosa fosse davvero la monarchia assoluta del Negus, il Re dei Re, e perché sia caduta. Riesce a incontrare i rappresentanti dell'entourage imperiale e ne raccoglie i racconti, acuti, commossi, involontariamente umoristici. Intervista gli uomini che stavano a Palazzo o avevano avuto il diritto di accedervi, con la funzione di servitori, cortigiani, funzionari, spie, camerieri di ogni sorta, ma anche testimoni acuti e smaliziati di intrighi, lotte di potere e abiezioni. Ne esce un ritratto insolito del Negus, educato a Cambridge ma deciso a conservare il rituale di bacio al piede e genuflessione, promotore di riforme economiche, morali e sociali che però di fatto preservano l'arcaica sostanza del suo impero, preda di deliri di grandezza e progresso per cui sperpera denaro in un paese che muore di fame. Un vecchio rabbioso, onnipotente e superbo, ma anche terrorizzato dall'idea delle congiure, che si circonda di ministri inetti, in una società gerarchica, primitiva e corrotta. Un ritratto insolito del Negus. Una ricostruzione a più voci della vita di corte, dell'arte di governo e di una società, a metà tra l'analisi storica, il reportage e l'opera narrativa. Uno sguardo ironico e stupefatto sull'universo grottesco di ogni dispotismo.
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Ryszard Kapuscinski è nato nel 1932 a Pinsk, nella Polonia orientale (oggi Bielorussia) ed è morto a Varsavia il 23 Gennaio 2007. Laureatosi in Storia a Varsavia, fino agli anni ottanta lavora come corrispondente estero dell’agenzia di stampa PAP. La sua lunga attività di reporter inizia in India,Pakistan e Afganistan, per poi proseguire in Sud America, Africa ed Asia. Le sue testimonianze, raccolte in 50 anni di viaggi in oltre 100 paesi del mondo, sono raccolte in numerosi libri, definiti da Salman Rushdie “straordinarie misture d’arte e reportage”. Kapuscinski ha descritto i cambiamenti politici, sociali e culturali di paesi attraversati da rivoluzioni, lacerati da guerre e in fase di mutamenti storici. La sua fama è dovuta ai numerosi libri-reportage che lo hanno reso un modello contemporaneo del giornalismo letterario internazionale. I suoi libri, pubblicati in 28 lingue e in 122 edizioni internazionali, sono racconti sui luoghi, analisi storiche e sociali, ma soprattutto memorie di persone incontrate. “Cittadino del mondo” e “portavoce delle minoranze”, Kapuscinski ha ottenuto in Italia diversi riconoscimenti. Nel Gennaio 2003 è stato insignito del Premio Grinzane Cavour destinato agli scrittori che contribuiscono a promuovere il piacere della lettura. Nel 2005 ha ricevuto il Premio Napoli per la Poesia e il Premio Elsa Morante per il suo contributo alla cultura europea. Nel 2006 ha avuto il riconoscimento per il Premio “Ilaria Alpi”, lo stesso anno l’Universita’ degli Studi di Udine ha conferito a Kapuscinski la laurea honoris causa. |