Gli Uomini Renna
Pochi per aver scongiurato l’incubo dell’estinzione. Gli uomini renna vivono nelle foreste tra la Mongolia settentrionale e la Repubblica di Tuva, in Siberia, in un territorio di centomila chilometri quadrati. Si spostano in continuazione tra i Monti Sayan, vivendo come secoli fa in uno strettissimo rapporto con questa natura selvaggia. La sopravvivenza è ancora possibile in questo difficile territorio solo grazie a un migliaio di renne. Dal testo di David Bellatalla: "Gli Tsaatan sono nomadi ma, come voglio ricordare a Sandra, i nomadi non vanno in giro a cercare pascoli freschi per i loro armenti, come troppo spesso molti di noi sono portati a pensare. Al contrario seguono itinerari ciclici annuali dove ogni singolo campo rappresenta il luogo di incontro con gli spiriti dei propri antenati, con il sovrannaturale; il ciclo della vita si ripete, respira, commuove. Il modello sedentario ha sempre dipinto a tinte fosche i popoli nomadi, discreditando la loro cultura, i loro costumi e la loro civiltà, facendo di loro l’impersonificazione del diverso, della minaccia, dell’ostile. Quando abbiamo raggiunto il campo nomade, nove tende in tutto, le loro urtz (in tutto e per tutto simili ai tepee, le tende coniche in pelle degli indiani del Nordamerica) ci siamo sitemati in una nuova urtz preparata appositamente per noi. La prima sensazione è stata quella di essere stato catapultato su un altro pianeta".
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David Bellatalla, nato a La Spezia, ricercatore universitario e studioso di nomadismo e di sciamanesimo, da oltre venticinque anni svolge ricerche sul campo in ambito antropologico; ha insegnato Antropologia Culturale presso la UWA University of Western Australia e la MUIS Mongolian National University di Ulan Bator. Dal 2003 è membro dell’Accademia delle Scienze della Mongolia, e dal 2016 dell’Istituto di Studi Orientali di Genova. Nel 2013 gli è stata conferita la Medaglia d’Oro dalla Croce Rossa della Mongolia per le sue opere umanitarie; nel 2016 il Paul Harris Award dal Rotary International per le ricerche e le azioni umanitarie; ha ricevuto inoltre riconoscimenti e premi internazionali per le sue attività accademiche, per opere umanitarie e letterarie, tra cui il Premio Montale alla Letteratura nel 2018 per il volume “Eugenio Ghersi: Sull’Altipiano dell’ Io Sottile, diario inedito della Spedizione scientifica italiana nel Tibet occidentale del 1933” per i tipi Montura Editing. Ha viaggiato, studiato e raccontato di popoli e minoranze etniche di tutto il mondo, realizzando documentari, mostre fotografiche, pubblicazioni scientifiche e articoli fotografici per riviste di settore. Tra le sue pubblicazioni: Sciamanesimo e Sacro; Mongolia: nella Terra degli Inseguitori di Nuvole; Trekking nella Cordigliera delle Ande; Eugenio Ghersi; un Marinaio Ligure sul Tetto del Mondo; Tsaatan: gli Uomini Renna della Mongolia; Beyond the Undiscovered Soul; In Viaggio con le Nuvole. |