Enigmatico Giappone
Frutto di una scrittura brillante e volutamente non sistematica, questo libro non ha il sapore di un testo accademico, ma di un informato, divertito e intrigante pamphlet sull'anima giapponese. Come tutti i libri di viaggio che si rispettino, Enigmatico Giappone nasce da uno shock culturale. All'inizio degli anni Novanta, Alan Macfarlane (professore emerito del King's College di Cambridge) è invitato da un'università del Sol Levante in qualità di Visitor Professor. Il suo primo impatto con la realtà di quel paese è spiazzante, per non dire traumatico. Nella sua mente prende subito forma un quadro in cui a bellissime opere d'arte e a cifre culturali dal valore universale si affiancano immagini di conformismo esasperato, crimine organizzato, inquinamento e pornografia violenta. Con il passare del tempo, e con la presa di confidenza con il nuovo stile di vita, però, si fa strada la percezione di una diversità, o meglio di una alterità profonda e radicale. Non è un caso se la metafora che Macfarlane utilizza per spiegare questa sensazione è quella offerta dal mondo creato da Lewis Carroll in Alice attraverso lo specchio (dal famoso ‘sequel’ di Alice nel paese delle meraviglie): un mondo nel quale gli oggetti hanno un'apparenza familiare ma nel quale tutto si comporta in maniera bizzarra, profondamente diversa, quasi "al rovescio", provocando nella giovane protagonista sensazioni simili a quelle vissute da un occidentale nei suoi primi viaggi in Giappone.
|