Nelle terre di Gengis Khan
Renzo Milanesio ha il merito di avventurarsi in una zona impervia dell'Altai mongolo per assistere alla tradizionale caccia con le aquile. Interessanti le informazioni tecniche su questa pratica kazaka, meno avvincente il racconto, che spesso indugia su dettagli "personali" superflui, arrivando anche a descriverci disfunzioni dell'organizzazione turistica che aveva approntato il viaggio o a rapporti più o meno stretti con i compagni di viaggio. Il reportage è popolato da foto, dello stesso Milanesio, alcune davvero spettacolari, alcune ripetitive. Estratto: "Dalle cime, oltre i tremila metri, i cacciatori, muniti di un vecchio cannocchiale, cercano a valle la preda. Individuato l'animale, all'aquila viene tolto il cappuccio. In un attimo il rapace è già in volo. L'aquila, una volta catturata la preda, non la riporta al cacciatore, ma la tiene ferma sotto gli artigli. Il cacciatore deve seguirla subito onde evitare possibili reazioni sia da parte del predatore che della preda, soprattutto la violenta reazione della volpe che spesso riesce a procurare profonde ferite agli arti dell'aquila"
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A 85 anni è morto d'infarto Renzo Milanesio, fotografo, pubblicista, autori di decine di reportage da tutto il mondo. Suoi numerosi libri di fotografie "inpossibili": dall'Africa all'Asia per cinquant'anni ha cercato popolazioni isolate, animali rarissimi, ha conosciuto villaggi mai raggiunti da occidentali per poi raccontare. |