Il sentiero degli eroi
Intorno alla mezzanotte del 31 agosto 1944, il celebre esploratore Bill Tilman si fa paracadutare dagli Alleati sulle Dolomiti Bellunesi. Con due milioni di lire in tasca per finanziare la guerriglia, raggiunge il suo posto operativo a fianco dei partigiani della brigata “Gramsci” del comandante Bruno. Nato nel Cheshire nel 1898, Tilman è il continuatore di quella tradizione tutta britannica che ha portato a sventolare l’Union Jack negli ultimi luoghi inesplorati della Terra. Un inglese imperturbabile, di poche parole, sempre con il bocchino della pipa tra i denti. Sul suo taccuino, grazie anche al quale l’autore ricostruisce questa vicenda dimenticata, ha scritto: “Gli italiani sono bravissimi a narrare storie e lo fanno proprio come piace ai bambini, con dovizia di particolari e un ricco repertorio di gesti e di effetti sonori”. Sa muoversi di notte attraverso foreste, valli secondarie e sentieri nascosti, ma è davanti all'accerchiamento finale dei nazisti che il suo spirito combattivo si manifesta. Insieme a quindici uomini trova un nascondiglio sulla parete nord del Monte Ramezza, dove rimarrà tre giorni senza mangiare, sotto la tormenta, senza potersi muovere, e con le vie di uscita bloccate. Quelle montagne meravigliose diventano una trappola mortale, che la neve contribuisce a rendere perfetta. Ma Tilman è nel suo ambiente: è l’unico che può trovare una via di uscita e portare tutti in salvo.
|