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22/11/2024 05:10:21

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Khajuraho

Indian Temples, and Sensuous Sculptures

Béguin Gilles , Corazza Iago


Editeur - Casa editrice

Cinq Continents

  Asia
India



Città - Town - Ville

Milano

Anno - Date de Parution

2017

Pagine - Pages

284

Titolo originale

Khajuraho: Indian Temples, and Sensuous Sculptures

Lingua originale

Lingua - language - langue

Eng

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Khajuraho: Indian Temples, and Sensuous Sculptures
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Khajuraho. Apogée sensuel de l'art indien. Temples et sculptures.

Khajuraho Khajuraho  

Khajuraho, situata a nord dell’India, nello Stato del Madhya Pradesh, è uno dei siti più prestigiosi del patrimonio monumentale indiano, noto per l’armonia delle sue architetture e la sensualità delle sue sculture. Tappa obbligata di ogni viaggiatore che approda in India, Khajuraho deve la sua fama internazionale allo splendore dei suoi santuari indù.
Un tempo importante centro politico e religioso, contava qualcosa come ottantacinque templi, come testimoniano le numerose rovine sepolte sotto i monticcioli di terra disseminati per la vallata; oggi sono rimasti venticinque santuari. La più antica testimonianza di Khajuraho risale al VII secolo. Dopo il crollo del regno della dinastia dei Candella, Khajuraho cadde nel dimenticatoio per più di quattro secoli e l’orgogliosa cittadella diventò una povera borgata al centro di una steppa arida per diversi mesi l’anno.
Venne scoperta per caso da soldati inglesi all’inizio del XIX secolo. Cominciarono allora i lavori di restauro che si susseguirono fino a oggi e il sito è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità . L’iconografia così particolare dei bassorilievi gli ha conferito un’aura demoniaca e nel corso degli anni sono state attribuite le storie più stravaganti a queste originali sculture.
Grazie alle splendide fotografie di Iago Corazza, Gilles Béguin presenta i templi del sito, illustra le diverse figure e introduce il lettore alle meraviglie monumentali dell’India.
Una monografia indispensabile per tutti gli appassionati di arte indiana.

Gilles Béguin, conservatore generale onorario del patrimonio, è stato responsabile delle collezioni del Nepal e del buddismo lamaico presso il Musée national des arts asiatiques - Guimet dal 1971 al 1994. È diventato in seguito direttore del Musée Cernuschi - musée des Arts de l’Asie de la Ville de Paris, dove tra il 2001 e il 2005 ha organizzato numerose mostre e ne ha diretto la ristrutturazione. È autore di diversi articoli scientifici, cataloghi e libri d’arte, quali Les Cimes de l’éveil: monastères bouddhiques du Ladakh (1990); Polonnaruva: renaissance à Ceylan (1991); Les peintures du bouddhisme tibétain (1995); Népal, vision d’un art sacré (1996); L’Arte buddista. Un atlante storico (2009).

Iago Corazza, fotografo, è autore di reportage in particolare per il «National Geographic», per le edizioni White Star e per la rivista «Oasis». Ha inoltre realizzato documentari per importanti reti televisive in Italia e nel mondo. Collabora con l’Unicef.

 


Recensione in altra lingua (Français):

Khajuraho, l'un des sites les plus prestigieux du patrimoine monumental indien, est fameux tant par l'harmonie de ses architectures que par la sensualité de ses sculptures à l'érotisme sacré, sujettes à de multiples interprétations. Grâce aux splendides photographies de Iago Corazza, Gilles Béguin présente une monographie du site, ouvrage désormais indispensable à tous les amoureux de l'art indien.