Everest
Negli ultimi cento anni molti sono stati gli alpinisti che hanno tentato di sfidare l'ignoto della più alta vetta del mondo l'Everest. Stefano Ardito ricostruisce le loro storie e quelle di tutti i protagonisti delle spedizioni organizzate da ogni parte del mondo per confrontarsi con il "Big E": non solo professionisti delle scalate ma anche avventurieri, sognatori, scienziati e figure eccezionali come quelle degli sherpa.
«Non è una punta, ma una massa prodigiosa. Il lungo braccio della cresta nord-ovest, con i suoi speroni secondari, sembra la cattedrale di Winchester dopo una nevicata». Scrive così George Mallory, l'alpinista inglese che nel 1921, insieme a Guy Bullock, è uno dei primi due occidentali a posare gli occhi sull'Everest da vicino. Il monte Everest, che in Nepal si chiama Sagarmatha e che per i tibetani e gli sherpa è il Chomolungma, è prima di tutto una meraviglia naturale della terra. Severo e opprimente per chi lo vede dai due campi base, nella valle di Rongbuk a nord e in quella del Khumbu a sud, diventa un etereo castello di neve e ghiaccio quando lo si osserva da oriente, dai belvedere di Darjeeling e dalle alture al confine tra il Nepal e l'India. Sui pendii del gigante da un secolo si cimentano i migliori alpinisti del mondo, da Eric Shipton a Reinhold Messner, da Krzystof Wielicki ad Anatoli Boukreev, Doug Scott, Simone Moro e Alex Txikon. Stefano Ardito racconta in queste pagine l'affascinante storia dell'Everest attraverso le spedizioni più importanti o che sono state colpite dalle tragedie più dolorose. È una storia fatta di coraggio, intelligenza, paura, ma anche di elementi come l'evoluzione tecnologica delle attrezzature, le trasformazioni politiche che hanno influito sull'alpinismo, la storia degli sherpa, il popolo di fede buddhista che da cent'anni accompagna gli alpinisti. Si parte dalla primavera del 1921, quando la prima spedizione britannica per l'Everest lascia le piantagioni di tè di Darjeeling per dirigersi verso la base della montagna più alta del mondo; vengono poi raccontate vicende scolpite nella memoria storica ell'alpinismo, come la scomparsa di George Mallory e Andrew Irvine nel 1924, la prima ascensione da parte di Edmund Hillary e Tenzing Norgay nel 1953 o le imprese solitarie e senza ossigeno di Reinhold Messner nel 1978 e nel 1980; si arriva infine al fenomeno delle spedizioni commerciali dei giorni nostri, che vede centinaia di persone pagare alte cifre per raggiungere la cima, e al racconto dei protagonisti odierni delle scalate, come il bergamasco Simone Moro, il basco Alex Txikon o lo sherpa Kami Rita.
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Stefano Ardito è fotografo, regista di documentari, autore di numerosi libri sulle montagne d’Italia e del mondo, escursionista, alpinista, viaggiatore (ha percorso i sentieri delle montagne di tutto il mondo tra cui Himalaya, Karakorum, Borneo, montagne dell'Africa, Messico, Aconcagua, Patagonia, parchi degli USA e del Canada, massicci del Mediterraneo ecc.. È una delle firme più note del giornalismo di montagna e di viaggi italiano; i suoi reportage e le sue inchieste sono stati pubblicati da «Airone», «Repubblica», «Il Venerdì», «Alp», «Meridiani» e «Specchio», settimanale de «La Stampa». Scrive per «Il Messaggero», «Meridiani Montagne», «Qui Touring», «Plein Air» e altre testate. Ha collaborato come autore a vari programmi Rai (tra questi Wilderness - La nostra Terra, presentato da Reinhold Messner), ha partecipato come ospite o consulente a Linea Verde, Tesori di famiglia e Senti la montagna e i suoi documentari sono andati in onda per vent’anni nel programma quotidiano Geo&Geo. In seguito all'esperienza di presentatore, si è dedicato alla realizzazione di documentari, prima come consulente e co-autore, e poi come regista. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Il gigante sconosciuto. Storie e segreti del Kangchenjunga, il terzo Ottomila (Corbaccio, 2016), Alpi di guerra, Alpi di pace (Corbaccio, 2015), vincitore del Premio Cortina Montagna 2015, Le grandi scalate che hanno cambiato la storia della montagna (Newton Compton, 2014), La grande avventura (Corbaccio, 2013), 101 luoghi archeologici d’Italia dove andare almeno una volta nella vita (Newton Compton, 2013), 101 storie di montagna che non ti hanno mai raccontato (Newton Compton, 2011) e Alpini, una grande storia di guerra e pace (Corbaccio 2019). Negli anni ha ideato (o collaborato a ideare) numerosi itinerari di trekking attraverso l’Italia come i quattro percorsi commissionati e pubblicati da «Airone» (Siena-Argentario, Conero-Sibillini, Pavia-Portofino e Roma-Circeo), il tratto laziale del Sentiero Italia e il sentiero Firenze-Roma, inaugurato nel 1996. È stato tra gli ideatori e i promotori del Sentiero Italia, il percorso che attraversa le Alpi, l’Appennino e le isole maggiori, ancora in parte incompiuto. |