La nazione nella tradizione Millat nelle riviste degli «Ulamą» di Tashkent (1917-18)
C'č un generale consenso tra gli storici d'oggi circa l'idea che, all'inizio del Novecento, il Turkestan russo testimoniņ lo sviluppo di un ambiente intellettuale musulmano riformista, detto 'jadid'. Oltre ai ben noti progetti di ammodernamento dei curricula di maktab e madrasa di Ismail Bey Gasprinskij, pare che tale milieu avesse mutuato nozioni caratteristiche della moderna cultura occidentale quali 'progresso' e 'nazione'. Benché sia ancora in parte oscuro come queste siano state recepite, rielaborate e diffuse, pochi significativi approfondimenti sono stati dedicati alla produzione intellettuale musulmana centrasiatica a cavallo della dissoluzione dell'impero russo e della costruzione dell'Unione Sovietica. Da questa ultima considerazione discende l'obiettivo di questo studio: esaminare la coscienza identitaria dei musulmani del Turkestan dopo la conquista russa all'interno della produzione pubblicistica in lingue autoctone. Quotidiani e periodici costituiscono infatti una fonte privilegiata per studiare l'elaborazione delle rappresentazioni identitarie collettive dei diversi ambienti intellettuali musulmani locali, visto che tale letteratura occupņ un ruolo dominante nel panorama editoriale dei musulmani dell'impero russo. Per esplorare in modo sistematico la concezione identitaria dei musulmani all'interno del contesto della letteratura pubblicistica si č deciso di circoscrivere questo studio ad un campione di tre riviste, pubblicate a Tashkent fra il 1917 e il 1918.
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