Tears of the Lotus
Nel 1949 Mao Tse-tung inviò per la prima volta il suo Esercito di Liberazione Popolare nella provincia tibetana orientale di Amdo; seguì l'invasione della provincia di Kham nel 1950. Mal preparate, disorganizzate e in grave inferiorità numerica, le piccole forze armate tibetane non potevano competere con gli invasori. Inizialmente i cinesi persuasero molti tibetani che il loro intento era semplicemente quello di aiutarli a condividere la futura grandezza e ricchezza che Mao aveva promesso a tutti. In breve tempo i membri delle tribù tibetane si resero conto, tuttavia, che il vero scopo dell’invasione era un altro. Erano in gioco la loro religione e la loro libertà. Nonostante i ripetuti sforzi del Dalai Lama e di altri a Lhasa per dissuaderli, la popolazione resistette ai cinesi a caro prezzo: oltre un milione di morti negli anni '50. Questo lavoro include resoconti del ruolo dei tibetani che collaborarono con gli invasori cinesi, del movimento di resistenza, della mancanza di sostegno del Dalai Lama al movimento e di come anche così la resistenza rese possibile al Dalai Lama di fuggire da Lhasa in 1959.
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In 1949 Mao Tse-tung first sent his People’s Liberation Army into the eastern Tibetan province of Amdo; he followed with an invasion of the province of Kham in 1950. Ill-prepared, disorganized and badly outnumbered, the small Tibetan armed forces were no match for the invaders. At first the Chinese persuaded many Tibetans that their intent was merely to help them share in the future greatness and wealth that Mao had promised all. In a short time the Tibetan tribesmen realized, however, that the true purpose of the invasion was otherwise. Their religion and their freedom were at stake. Despite the repeated efforts by the Dalai Lama and others in Lhasa to dissuade them, the people resisted the Chinese—at great cost: over one million dead in the 1950s. This work includes accounts of the role of Tibetans who collaborated with the Chinese invaders, the resistance movement, the Dalai Lama’s lack of support for the movement, and how even so the resistance made it possible for the Dalai Lama to escape from Lhasa in 1959. |