My Tibetan Childhood
In My Tibetan Childhood, Naktsang Nulo ricorda la sua vita nella regione di Amdo in Tibet durante gli anni '50. Dal punto di vista di se stesso all'età di dieci anni, descrive la sua educazione come nomade sull'altopiano orientale del Tibet. Descrive pellegrinaggi ai monasteri, tra cui una spedizione a cavallo di 1500 miglia che la sua famiglia fece da e per Lhasa. Circa un anno dopo, tentarono lo stesso viaggio mentre fuggivano dalle truppe cinesi in avanzata. Il padre di Naktsang si unì e fu ucciso nella poco nota ribellione di Amdo del 1958 contro l'Esercito Popolare di Liberazione Cinese, il ramo armato del Partito Comunista Cinese. Durante l'anno successivo, l'autore e suo fratello furono imprigionati in un campo dove, dopo l'inizio della carestia, pochissimi bambini sopravvissero. Il vero significato di questa narrazione episodica è il modo in cui mostra, attraverso gli occhi di un bambino, le storie soppresse dell'invasione cinese del Tibet. I resoconti concreti dell'autore mettono in risalto le atrocità che racconta. Sorprendentemente, Naktsang è sopravvissuto per raccontare la sua storia. Il suo libro è stato pubblicato nel 2007 in Cina, dove è stato un best-seller prima che il governo cinese lo proibisse nel 2010. È l'opera letteraria tibetana moderna più ristampata. Questa traduzione rende accessibile in inglese un periodo affascinante, seppur doloroso, della storia moderna tibetana.
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In My Tibetan Chldhood, Naktsang Nulo recalls his life in Tibet's Amdo region during the 1950s. From the perspective of himself at age ten, he describes his upbringing as a nomad on Tibet's eastern plateau. He depicts pilgrimages to monasteries, including a 1500-mile horseback expedition his family made to and from Lhasa. A year or so later, they attempted that same journey as they fled from advancing Chinese troops. Naktsang's father joined and was killed in the little-known 1958 Amdo rebellion against the Chinese People’s Liberation Army, the armed branch of the Chinese Communist Party. During the next year, the author and his brother were imprisoned in a camp where, after the onset of famine, very few children survived.
The real significance of this episodic narrative is the way it shows, through the eyes of a child, the suppressed histories of China's invasion of Tibet. The author's matter-of-fact accounts cast the atrocities that he relays in stark relief. Remarkably, Naktsang lived to tell his tale. His book was published in 2007 in China, where it was a bestseller before the Chinese government banned it in 2010. It is the most reprinted modern Tibetan literary work. This translation makes a fascinating if painful period of modern Tibetan history accessible in English. |