Ama Adhe, voix de la mémoire : Du Tibet libre à l'exil
Ama Adhe a réussi à fuit le Tibet après de longues années d'incarcération. Comme elle en avait fait la promesse à des codétenus au cas où elle survivrait, et malgré l'interdiction chinoise, elle tenait à témoigner pour «les morts et les vivants» de son pays. A Dharamsala, au cours d'une audience privée, le Dalaï-Lama l'engage à faire connaître sa vie dans un livre.Cette vie a pour cadre le Kham, province du Tibet oriental, les hautes montagnes où Ama Adhe a connu une enfance heureuse entourée des siens - dont elle parle avec une émotion intacte. Mais à peine mariée, son monde bascule, suite à l'invasion de la Chine communiste. Un univers d'incertitudes et d'anxiété s'ouvre pour elle, sa famille, et le peuple tibétain tout entier, suivies de décennies de grandes souffrances. Son mari meurt, empoisonné. Pour avoir rejoint la résistance active, elle est arrêtée et arrachée à ses deux très jeunes enfants. Après de multiples interrogatoires, dont certains avec tortures, elle est condamnée à la rééducation par le travail forcé. Malgré les privations parfois extrêmes et les conditions inhumaines de détention, elle survit. Une fois libérée, sa famille ayant été décimée, son pays ravagé, elle ne tardera pas à prendre la route de l'exil.Temoignage captivant d'une culture vivante forgée par le bouddhisme, puis témoignage poignant de sa mort programmée. Franchissant les frontières, l'histoire de la vie d'Ama Adhe et son message ne manqueront pas de toucher profondément tous ceux et celle qui, comme elle, ont à coeur la préservation de la dignité humaine.
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Adhe Tapontsang, meglio conosciuta come Ama (Madre) Adhe, è nata a Nyarong, regione orientale del Tibet, nel 1932 da una famiglia nomade. Sposata nel 1948 con Sandhu Panchen che muore in circostanze sospette nel 1956, rimane sola con due figli da allevare. Decide con un gruppo di donne di sostenere i partigiani che si erano ritirati sulle montagne dopo l'invasione dell'armata cinese. Nel 1958 Adhe Tapontsang allora ventiseienne, viene arrestata con l'accusa di attività controrivoluzionarie. Ama Adhe ritrovò la libertà dopo ben 28 anni di prigionia durante i quali fu separata dai suoi due figli che vennero a conoscenza del destino della madre solo nel 1979. Adhe Tapontsang éstata testimone delle migliaia di prigionieri politici, dovuta alle torture, alle esecuzioni sommarie, ai lavori forzati e alla fame. Ha affrontato innumerevoli interrogatori, é stata torturata sino al limite della sopportazione umana e violentata in uno dei 13 diversi campi di lavoro dov'era detenuta.
Nel 1987 fugge dal Tibet col suo secondo marito, pure lui ex prigioniero politico e si stabilisce a Dharamsala nel nord dell'India. Nel suo libro "Ama Adhe, la voce che ricorda", l'eroica storia di una donna che lotta per un Tibet libero. Adhe Tapontsang dice: "C'é una ragione per cui sono sopravvissuta, unica testimone delle voci agonizzanti dei miei compratioti, dei miei famigliari e dei miei amici. Coloro che una volta conoscevo se ne sono andati ma gli ho solennemente promesso che le loro vite non sono state cancellate, dimenticate e confuse nella trama della storia che é stata riscritta da chi volutamente ha tratto vantaggio distruggendo la memoria di quelli che ho conosciuto e amato. Mantenere questa promessa é l'unico scopo che rimane nella mia vita. Prego affinché il mondo sia libero dalle atrocità e dalle miserie che io ed altri tibetani abbiamo sofferto". |