Disertore a Vladivostok
Nato a Fiume nel 1887, falegname e, per passione, musicista, Francesco Marchio viene spedito sul fronte galiziano. Qui conosce i tormenti e la paura dello scontro a fuoco. Lo seguiamo fino in Russia dove, alla vigilia della rivoluzione, torna a sognare l'ideale comunista che da sempre è la sua fede. Nell'estremo oriente dello sterminato territorio russo sceglie con pochi compagni, la via della fuga. E fra una storia d'amore e un incredibile andirivieni fra Pechino e la Siberia, musico in una compagnia di teatranti, mastro liutaio, Marchio riesce comunque a cavarsela, fino a un giorno del 1920 quando, imbarcato su una nave giapponese, tornerà finalmente in patria.
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