Viaggi di nozze zaino in spalla
“La vera differenza tra l’uomo e la donna è che l’uomo, specie se sprovvisto di sorelle, non sfrutta tutte le potenzialità di un bagno. Da qui la domanda, senza risposta, che rivolge alla donna da generazioni: cosa ci fai ancora lì? (Secondo mia nonna, l’unica dritta che serve veramente prima di mettersi in viaggio con lui.)”.
A metà strada fra il manuale e il diario di una Bridget Jones in viaggio, questo traveller da backpackers si propone un duplice obiettivo: fornire utili ragguagli su come viaggiare lungo rotte poco battute, senza rinunciare a un guardaroba che si rispetti e sfatare, così, il mito per cui la vacanza di lusso si fa con la valigia griffata e quella pulciosa con lo zaino. Come sostiene l’autrice: “No, dico: vuoi mettere la classe di un Bruce Chatwin che attraversa la Patagonia e, sfinito, poggia lo zaino alla fine del mondo con quella dei suoi seguaci che oggi rompono il silenzio di Ushuaia con il clic clac di un trolley a combinazione?”. Ricco di intuizioni, consigli pratici su come non apparire impolverate e mostruose persino in Patagonia, su come insomma conservare un briciolo di seduttività on the road, Viaggi di nozze zaino in spalla è un libro spassoso, intelligente, utile, che si legge come un romanzo (anche stando in poltrona), che si usa come una guida e che si infila nello zaino, anche all’ultimo momento. “Questo libro è nato la mia terza notte di nozze. Al terzo piano – senza ascensore – di un vecchio pub di Sidney con quattro stanze da letto ‘per intenditori’. Complimento che le guide Lonely Planet riservano a chi si rifiuta di volare all’altro capo del mondo per scendere nell’anonimo megahotel di turno. Peccato che in una camera impregnata d’atmosfera e priva di bagno, suoni piuttosto come uno sfottò: possibile che ti sei fatta fregare anche stavolta dopo anni di vacanze on the road? Possibilissimo! Cerco di ricordare dove ho passato le mie notti da signora. Sulla prima, regna un impenetrabile strato di sbronza. La seconda è trascorsa in volo, da qualche parte tra il Tropico del Cancro e quello del Capricorno. La terza è questa, ed è ovvio che qualcosa non torna: dove sono i fiori, lo champagne e i benefit che, almeno una volta nella vita, toccano a tutte?”
|