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Nepal Occidentale

L'ambiente

Le montagne del Nepal, un insieme di valli, creste e picchi innevati, sembrano formare una barriera di ghiaccio che determina il confine settentrionale sia politico che geografico del paese. Eppure questo muro è attraversato in sei punti da fiumi che sono più vecchi della stessa catena himalayana. I principali bacini idrografici che scorrono dalle montagne nepalesi sono quelli del Karnali, del Gandaki e del Sapt Khosi.

Il fiume Karnali ed i suoi tributari attraversano una delle regioni meno conosciute del Nepal: un'area che pochissimi escursionisti hanno percorso. Questa zona è delimitata ad ovest dal fiume Mahakhali ed a sud-est dal massiccio del Dhaulagiri. Il Nepal occidentale è vasto quanto le aree centrali ed orientali messe assieme. L'ampio e scarsamente popolato bacino del Karnali è coperto da vaste foreste e da costoloni ventosi, caratteristici del Nepal occidentale. Queste lunghe creste, chiamate lekh, salgono dai 3.000 ai 6.500 metri, estendendosi dalle propaggini occidentali del Saipal Himal fino alla cresta meridionale del massiccio del Dhaulagiri ad est. Da tutti i massicci montuosi del Nepal scendono creste e costoloni, orientati generalmente in direzione sud, ma quelli della zona occidentale sono più larghi, numerosi e più dolci, offrendo cos maggiori superfici adatte al pascolo. Sebbene nel Nepal occidentale non vi siano vette di notevole altezza come nelle altre aree montuose, i quassù passi in alta quota formano cancelli che raramente si aprono su regioni ancora sconosciute al turismo di massa che affolla le altre valli del Nepal.

Le valli di Humal, di Mugu, il lago Rara, Jumla, il Dolpo: una rete di sentieri ed antiche piste lungo le quali per secoli hanno marciato i commercianti himalayani, spesso ricorrendo alle capre come mezzo di trasporto. Ancor oggi è possibile trovare piccole carovane di ovini, ognuno dei quali trasporta due sacchetti, uno per fianco, di sale, grano od altre merci.

A nord verso il Kailash

Le valli dell'alto bacino del Karnali sono popolate da gente di costumi tibetani, una popolazione intatta che non ha ancora conosciuto i "benefici" dell'occidente. La più settentrionale è la valle di Humla la cui capitale di distretto è Simikot. Il villaggio ha una sua pista di atterraggio ma i voli sono saltuari e non programmati. Il modo più classico di raggiungerlo a piedi proseguendo dal lago Rara. Pochissimi stranieri, per lo più personale dei servizi internazionali o ricercatori, hanno attraversato queste valli, percorse abitualmente dai "Mercanti dell'Himalaya", i protagonisti del libro di Cristoph von Furer-Haimendorf. Il fiume Karnali raccoglie le acque delle montagne a sud del sacro monte Kailash.

Il più classico percorso di pellegrinaggio dall'India al Kailash parte da Pithoragarh in India risale la valle del Mahakali, valica il Lipu La (m. 5.040) aggirando il costolone del Lipu Lekh (a nord del monte Api) e poi raggiunge il sacro lago Manasarowar. Il Lipu La è stato aperto nel 1981 ai soli pellegrini indiani. La compagnia indiana Vooyoudoot ha aumentato i voli su Pithoragarh per favorire l'avvicinamento dei pellegrini alla zona.

Dal Nepal le piste non riescono a seguire le gole del Karnali, occorre deviare nelle valli laterali ed attraversare i passi alle loro testate. Il più usato è il Nyalo la (Ninyan la, m. 5.150). Aldilà si scende su una zona di pianori e montagne detta Limi. In queste valli isolate vi sono tre villaggi abitati da Bhotia, le stesse genti che vivono alla testata delle valli del Garwal.

Il lago Manasarowar ed il monte Kailash sono raggiungibili in fuoristrada e camion sia da Lhasa che da Kashgar in Sinkiang. Quando la via dall'India sarà aperta anche ai turisti stranieri, verrà probabilmente aperto anche il Nyalo la e questo diverrà uno dei trekking più fantastici dell'Himalaya.

A nord-est verso Mugo

Ad est della zona di Humla, oltre la gola disabitata di Tanke, si apre la valle solcata dal Mugu Karnali.

Gli abitanti vivono quasi esclusivamente di commercio poiché il clima di queste alte valli permette pochissime coltivazioni agricole. A pochi chilometri dal lago Rara si incontra il viaggio di Gum Gadhi, si attraversano gli insediamenti della zona di Karan per arrivare infine ai due villaggi di Churi e Mugu. Gli abitanti hanno ripreso i loro commerci dopo la riapertura, a metà degli anni 80, dei passi himalayani fra Tibet e Nepal. In genere essi raggiungono la carovaniera transhimalayana presso il villaggio tibetano di Pong Dong, dopo aver valicato il Nanza la.


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22 settembre 2001
   

Kathmandu

Ultimo aggiornamento grafico: 24/02/2015