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Annapurna

Caratteristiche generali del percorso

Tra gli innumerevoli trekking che il Nepal propone il giro dell'Annapurna presenta caratteristiche che ne hanno fatto uno degli itinerari di maggior interesse, ancor più frequentato della zona di Namche Bazaar e del campo base dell'Everest. Si tratta infatti di un itinerario vario nei paesaggi che offre; i paesi attraversati sono spesso interessanti; si arriva alla non disprezzabile altezza di 5300 metri senza gravosi problemi di acclimatazione; infine ovunque c'è possibilità di alloggio e vitto senza problemi.

I circa 200 chilometri da Besi Sahar a Khare si snodano quasi per intero in due valli, quella del fiume Marsyangdi e quella del fiume Kali Ghandaki, collegate dal passo Thorong, che costituisce appunto la massima quota del giro. Le valli sono assai diverse l'una dall'altra. A prescindere dalle differenze del paesaggio, dovute anche ad una diversa orogenesi, la prima, assai più povera, aperta al turismo nel 1977, è più selvaggia, meno frequentata. Gli abitanti della valle del Marsyangdi sono estremamente cordiali con gli stranieri, i portatori reclutati a Dumre offrono ottime garanzie e la loro disponibilità va oltre il rapporto di lavoro che li lega agli escursionisti. La valle del Kali Ghandaki è invece da sempre méta di pellegrinaggio ed è aperta al turismo da diversi anni. Qui la gente è più sensibile al flusso di denaro e quindi, talvolta, meno cordiale. Non è un caso che in questa zona si siano verificati aggressioni a turisti isolati, peraltro rimaste nei limiti di un fenomeno percentualmente non preoccupante.

Le montagne e la gente

Gli appassionati di montagna, compiendo il percorso, hanno la possibilità di ammirare le vette di ben tre massicci montuosi, quello dell'Annapurna, quello del Manaslu ad est del Marsyangdi e quello del Dhaulagiri ad ovest del Kali Gandaki. Cime minori e "ottomila" che han fatto la storia del'alpinismo himalayano: Manaslu, Bauda, Himalchuli, Hiunchuli (m. 6.331), Annapurna Sud (m. 7.219), Fang (m. 7.647), ora chiamato Baraha Shikar, Annapurna I (m. 8.091), Khangshar Kang (m. 7.485), conosciuto come Roc Noir, Tarke Kang (m. 7.193), precedentemente chiamato Glacier Dome, Ganga Purna (m. 7.455), Annapurna III (m. 7.555), Ganghara Chuli (m. 6.248), Machhapuchhare, Dhaulagiri, Tukuche Peak, Nilgiri, Tilicho.

Alla varietà dell'ambiente alpino che spazia dalle propaggini himalayane alle zone desertiche simili al Tibet, si aggiunge l'incontro con genti di razze, caste e religioni differenti. Gurung, Tamang, Magar, Barangaule, Lo-pa, Thakali, Manang-pa, profughi tibetani, popolano città, paesi e villaggi dalla fertile piana di Pokhara alle malghe d'alta quota. Ed inoltre Brahamini, Chheetri, Gurkha. Si incontrano templi e testimonianze di religione lamaista e hinduista.

Tutto ciò rende il giro dell'Annapurna il più vario ed affascinante dei trekking in Nepal.

Scelta del periodo

Per il periodo premonsonico è da preferirsi l'inizio della primavera, verso la fine di marzo, sia per non andare incontro a temperature troppo rigide che per godere lo spettacolo della fioritura, particolarmente allettante nella foresta di rododendri di Ghorapani. Scegliendo l'epoca post-monsonica è consigliabile il periodo compreso fra la fine di ottobre e quella di novembre. In questo caso si evitano in linea di massima i rischi di strascichi della stagione delle pioggie ed è minore il rischio di nevicate che blocchino o rendano improbo il superamento del passo Thorong.

Senso di marcia

Il giro è abitualmente percorso in entrambi i sensi, è comunque consigliabile partire da Besi Sahar perché si arriva al Thorong la dopo aver camminato per un più lungo periodo in alta quota, con minori rischi di andare incontro a mal di montagna; inoltre il sentiero che conduce al passo è più faticoso dal versante di Muktinath ed è maggiore il dilivello da affrontare in un solo giorno nell'attraversare il Thorong la.

Difficoltà e rischi

Il giro attorno all'Annapurna non presenta alcuna difficoltà tecnica eccettuata la possibilità, in qualsiasi periodo dell'anno, di trovare neve ghiacciata sui pendii del Thorong la. Molto maggiore è l'attenzione che bisogna rivolgere alle carovane di asini ed al bestiame in genere, sopratutto fra Kalopani e Pokhara capita infatti che sugli stretti e strapiombanti sentieri qualche malcapitato sia buttato di sotto da un improvviso scarto degli animali: è assolutamente necessario stare a monte del sentiero quando se ne vede spuntare qualcuno. Problemi di temperatura si possono presentare tra Pisang e Muktinath, sia perché, sopratutto nel tratto del Thorong, il termometro può scendere notevolmente al di sotto dello zero anche a fine ottobre ed in marzo, sia perché i lodge molto spesso presentano infissi approssimativi che talora non riparano neppure dal vento; è pertanto prudente portare un abbigliamento da alta montagna per non andare incontro a notti più o meno insonni a causa del freddo.

Alimentazione ed alloggio

Con la costruzione dei lodge a Leder e Phedi tutto il percorso è stato provvisto di alberghetti più o meno confortevoli. L'uso della tenda e l'autosufficienza, necessari fino a qualche anno fa come precauzione, sono diventati una caratteristica solo dei trekking organizzati dalle agenzie. La richiesta di punti di appoggio ha modificato l'economia della valle. Anche se il processo è irreversibile, è doveroso che ogni escursionista segua un codice di comportamento che limiti ulteriori danni o li prevenga.


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22 settembre 2001
   

Kathmandu

Ultimo aggiornamento grafico: 24/02/2015