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HIMALAYA E DINTORNI - News letter di Marco Vasta
SETTEMBRE 2005
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In questa edizione:
- Dal kalashnikov alla piccozza e
dal burqa al casco da arrampicata
- Libia: "abbiamo portato le strade" o fu un genocidio?
Nuova edizione del libro di Eric Salerno
- Tibet: un volume fotografico per finanziare la nostra scuola in Himalaya
- iL 30° Kalachakra di Tenzin Gyatso
- Pian del Cansiglio: sempre sotto assedio
Troviamoci il 2 ottobre
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DAL KALASHNIKOV ALLA PICCOZZA
DAL BURQA AL CASCO DI ARRAMPICATA
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Carlo Alberto Pinelli ha coronato un progetto ambizioso: il primo corso di
“Environment Friendly Mountaineering”, riservato a giovani afghani interessati
ad acquisire le conoscenze teoriche e pratiche necessarie per proporsi in un
prossimo futuro come accompagnatori di spedizioni alpinistiche, di trekking
naturalistici, o come ranger dei nuovi parchi nazionali montani che il governo
del paese intende istituire in tempi brevi.
Al Corso, che si è svolto nell’alta valle del Panjshir, ai piedi del monte Mir
Samir, di 6000 metri d’altezza, ha arriso un pieno successo. Il Corso ha
rappresentato una tessera non secondaria del mosaico da cui dovrà nascere il
nuovo Afghanistan. Sia come sia, di certo il lusinghiero risultato raggiunto
dimostra che la realtà afghana è fortunatamente molto più articolata di quanto
il pubblico occidentale è stato sollecitato a immaginare.
Il Corso è stato frequentato da 22 allievi; al termine, ciascuno di loro ha
ricevuto un diploma di partecipazione. Tra gli allievi spiccava la presenza di
due coraggiose ragazze: Rohina e Siddiqa. Entrambe hanno superato brillantemente
ogni prova, su roccia, neve e ghiaccio. Rohina ha dichiarato alla stampa: “Tre
anni fa, sotto i Talebani, non potevo neppure uscire di casa da sola. Ora ho
scalato una montagna, ho imparato ad usare ramponi, piccozza, corda. Mi sembra
un sogno!”.
L'Afghanistan degli anni 60 non esiste più, rimane nel ricordo di chi lo visitò
allora o nei portfolio dei coniugi Michuad. I giovani corsisti conoscono un
altro Afghanistan. Nella speranza di un futuro migliore, complimenti a Carlo
Alberto Pinelli per il successo di questa iniziativa portata avanti con
determinazione fra mille difficoltà e che continuerà nei prossimi anni! E
complimenti anche ai collaboratori fra i quali Valerio Gardoni sostenitore della
nostra scuola in Zanskar.
Link
Articolo di C.A. Pinelli
http://www.mountwild.it/mw/news/displaynews.php?idnews=76
Articolo BBC
http://news.bbc.co.uk/2/hi/south_asia/4748989.stm
Articolo Corriere della sera
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/08_Agosto/08/guidealpine.shtml
"Afghanistan, the Land That Was" di Roland e Sabrina Michaud
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=1677
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NUOVA EDIZIONE DI UN LIBRO DI ERIC SALERNO
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Mi interesso alla Libia "ogni tanto” ovvero quando sto per partire per il Fezzan
in vacanza natalizia, A suo tempo ho letto i saggi storiografici di Angelo Del
Boca ed ho pian piano raccolto una buona bibliografia. Negli ultimi due anni
sono usciti parecchi libri sulla colonia italiana in Libia, alcuni dei quali con
“liet motiv” il rimpianto di "come eravamo". La occupazione della Libia è un
tasto dolente, per i libici e per i rimpatriati italiani. Sui campi di
concentramento italiani in Libia, solo l'anno scorso la RAI ha mostrato immagini
e servizi (Rai 3 "La storia siamo noi", Giovanni Minoli, due puntate dedicate
alla colonizzazione fascista della Libia in ottobre ripetute in dicembre).
A chi viaggerà nel Fezzan nel prossimo inverno, consiglio la recente ri-edizione
di "Genocidio in Libia - Le atrocità nascoste dell'avventura coloniale italiana
(1911-1931)" di Eric Salerno. Segnalo anche il film "Lion of the Desert": lo
vidi a Ghat (Fezzan - Libia del sud-ovest) nel 1990, la pellicola era vietata in
Italia allora come ora. Aggiungo un altro episodio personale che si collega a
questo argomento: a Capodanno 2002 nella caserma di Uan-el-Kebir sulla pista fra
Morzukh e Uan-el-Namus, ho casualmente trovato un libro fotografico che la
Jahamarya aveva pubblicato in italiano con una serie abbondante di documenti in
originale sull’esilio dei libici in Italia iniziato nel 1911. Vi era molto
materiale: dai telegrammi del governo italiano con ordini di deportazione alle
proteste degli usticini per i morti che galleggiavano attorno all'isola.
Benvenga quindi il libro di Salerno, rinfrescare la memoria fa sempre bene. E la
memoria degli italiani si sta accorciando...
link:
Genocidio in Libia di Eric Salerno
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=1616
"Lion of the Desert" in DVD
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=1586
Bibliografia Libia
http://www.marcovasta.net/libreria/libia/
Schede Libia - Viaggi - Storia ed altro
http://www.marcovasta.net/libia/
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TIBET a cura di Piero Verni
Un libro per finanziare la nostra scuola in Himalaya
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Le feste di fine anno si avvicinano rapidamente. Per "Aiuto allo Zanskar",
piccola ma attiva onlus, sono una buona occasione per assicurare un
finanziamento alle proprie attività. Il volume fotografico “Tibet” con testi
curati da Piero Verni e pubblicato da White Star è la splendida strenna che puoi
ricevere con una offerta di 15 € (prezzo di copertina 30 €) (contributo spese di
spedizione 2 €). Lo si può chiedere on-line tramite la pagina
http://www.marcovasta.net/shop/scheda.asp?id=61 , l'offerta è versata
direttamente sul CCB di Aiuto allo Zanskar onlus.
In un periodo come l’attuale in cui il mercato editoriale ha “scoperto” il Tibet
e manda in libreria testi non sempre puntuali e accurati, il racconto del Paese
delle Nevi di Piero Verni si distingue per la semplicità e la chiarezza del
linguaggio e l’accuratezza delle spiegazioni. Un autentico viaggio all’interno
della cultura tibetana reso ancora più affascinante dalla centinaia di
fotografie che illustrano il volume.
Oltre a libri imprecisi, ve ne sono alcuni con notevoli omissioni. Ricordo il
volume Tibet del TCI con una solo foto (volutamente) sfocata su un monastero
distrutto: era il primo libro fotografico sul Tibet in lingua italiana ma con
testi curati da cinesi... Oppure il rinomato “La storia del cristallo bianco”
(1995) dove la repressione e le distruzioni compiute dai cinesi non compaiono.
Ma si sa, collaborare con i cinesi ha il suo prezzo… Grazie quindi a Piero per
questo ottimo contributo: un vero amico del Tibet che si distingue fra tanti
“amici del Tibet” che usano il "paese delle nevi" per tornaconto personale.
Link:
Aiuto allo Zanskar onlus
http://www.aazanskar.org
Bibliografia Tibet
http://www.marcovasta.net/libreria/Tibet
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IL 30° KALACHAKRA DI TENZIN GYATSO
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C'è stato un rempo in cui un titolo delle "Edizioni Mediterranee" mi
incuriosiva: "Kalachakra"! Suonava come una formula esoterica ed il contenuto,
riferendosi al "re del mondo", rimandava ad una famosa canzone di Battiato. "Kalachakra"
di Jean Rivière era un testo noioso, ma era l'unico in lingua italiana. Più
recente è "Iniziazione al kalacakra" di Alexander Berzin più fluido e
comprensibile. Oggi la conoscenza del "Kalachakra" è maggiormente diffusa in
occidente ed il regista Herzog l'ha portata anche sullo schermo con un reportage
andato in onda su Rai 3 ("Fuori orario" - 25 settembre prima visione TV). Il
lungo e poetico viaggio di Herzog si svolge nel 2002. Inizia dal Saka Dawa al
Kailash (Tibet) e continua con una coinvolgente immersione fra la folla e
"dietro le quinte" delle cerimonie a Bodh Gaya (India) ed a Graz (Austria) di
quell'anno.
Gli insegnamenti del Kalachakra (la ruota del tempo) sono fatti risalire al
Buddha stesso quando comunicò verità sempre più profonde. Nel grande santuario
di Dhanya Kataka, nell'India meridionale, Buddha rivelò il terzo ciclo di
insegnamenti, i più esoterici, che furono codificati nei testi tantrici, il
fondamento del Vajrayana, il Veicolo del Diamante. L'attuale Dalai Lama, al
contrario dei predecessori, ha distribuito a piene mani la "iniziazione di
Kalachakra". Nella prima metà di gennaio 2006, il Dalai Lama presiederà a quella
serie di cerimonie che compongono il suo 30° Kalachakra. Alcuni lettori di
questa newsletter hanno già partecipato al Kalachakra in Europa ed in Himalaya (Tabo,
Kye, Leh). Gli amici del Centro Studi Tibetani FPMT “Sangye Cioeling” di Sondrio
http://www.padmanet.com/sc/ sono quelli che più si avvicinano al un modo di
viaggiare che preferisco: senza fronzoli e spartanamente. E non potendo con
loro, auguro un BUON VIAGGIO !
Link:
"Kalachakra 2003 in Ladakh" (PDF) di Luciano villa
http://www.viaggiavventurenelmondo.it/nuovosito/rivista/articoli/01-2004-02-O-04.pdf
"Kalachakra, la ruota del tempo" (DVD) di Werner Herzog
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=1639
Kalachakra di Jean Rivière
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=1377
Centro Studi Tibetani FPMT “Sangye Cioeling”
http://www.padmanet.com/sc/3insertKal.pdf
"Iniziazione al kalacakra" di Berzin Alexander
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=1377
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PIAN DEL CANSIGLIO: SEMPRE SOTTO ASSEDIO
TROVIAMOCI IL 2 OTTOBRE
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Da anni gli amici del Pian del Cansiglio sono chiamati a raccolta da Tojo De
Savorgnan alla prima domenica di ottobre per difendere, in una lotta senza fine,
questo angolo di montagna dalle voraci grinfie dell'ottuso amministratore di
turno.
Ed ecco la nuova occasione per incontrarci e per far capire che il Cansiglio è
sempre nei nostri cuori: non siamo distratti, non pigri ed indifferenti.
Purtroppo il comune di Farra, attivo e creativo, ma nel dare l'assalto
all'ambiente ed all'integrità del Cansiglio, si è attivato per comperare la Base
di Pian Cansiglio ( chi è interessato può cercare con internet, sul sito del
Gazzettino on line, edizione di Belluno del 31 agosto scorso, indicando come
parola chiave "base missilistica" ) e il pericolo non va sottovalutato.
Per espressa dichiarazione del suo sindaco, il comune di Farra si è posto
l’obiettivo di creare le condizioni politiche e di collegamento tra le regioni
Veneto e Friuli VG per arrivare alla creazione di un grande polo turistico tra
il monte Nevegal (sede di una stazione sciistica di bassa quota in perenne
deficit e fallita, per l’ennesima volta, nei mesi scorsi, pur dopo una stagione
invernale con ottimo innevamento) ed il Pian Cavallo) Tra questi due
cronicamente deficitari poli turistici invernali si trova tutta la Foresta del
Cansiglio ed il gruppo del Cavallo, vero obiettivo di tutto il mega progetto,
cioè uno spazio “vuoto” da riempire di strutture.
L'impegno di De Savorgnan e degli amici del Cansiglio continua...
Link
Il programma della manifestazione:
http://www.mountwild.it/mw/partecipa/displaypartecipa.php?idpartecipa=36
Articolo sul Gazzettino on line
http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Codice=2563199&Luogo=Belluno&Data=2005-08-31&Pagina=4&Hilights=Base+missilistica