Cattedrale di Zvartnots
Zvartnots è una località nella
zona ovest della città di Vagharshapat (Echmiadzin) in Armenia,
nella provincia di Armavir ed è riconosciuto dall'UNESCO come
Patrimonio dell'umanità. Le rovine della cattedrale di Zvartnots
sono fra i resti più preziosi e più belli dell’Armenia perché sono
testimoni di una storia e una cultura millenaria.
Quest’opera dell’architettura
armena è stata costruita per volere del Catholicos Nerses III°,
detto il costruttore, tra il 643 e il 655. Il nome Zvartnots, che
significa allegro, rappresenta, secondo uno storico del 7° sec. Sebeos, l’immagine di Grigor Lusavorich il quale attraverso un
miraggio vede persone gioiose e felici. Si narra che un imperatore
di Bisanzio nel breve periodo in cui soggiornò in Armenia rimase
talmente estasiato dalla bellezza della cattedrale che desiderò
averne una copia simile anche a Costantinopoli; sfortunatamente per
lui ma anche per l’architettura in generale l’architetto che
progettò la cattedrale, non arrivò mai a Costantinopoli morendo
durante il viaggio. Il nome dell’architetto che ha progettato Zvartnots sfortunatamente non ci è pervenuto.
La cattedrale non ha avuto una
lunga vita, infatti, nel 930 un terribile terremoto la trasformò in
un cumulo di rovine e rimase sepolta fino alla sua riscoperta
all'inizio del XX secolo. Nel sito si compirono scavi fra il 1900 e
il 1907, che portarono alla luce le fondamenta della Cattedrale, i
resti del palazzo del katholikos e una cantina.
L'interno della chiesa, decorato
da affreschi, ha una pianta a croce greca a 3 navate, mentre
l'esterno era un poligono a 32 facce che, visto in lontananza,
doveva apparire circolare. L’impressione prodotta da questa
cattedrale era cosi forte che all’inizio del XI° secolo ad Ani
capitale del regno di Shirak, il famoso architetto armeno Tiridate
ha eretto per ordine del re Gaghik I° la cattedrale di San Gregorio
che era una copia simile a quella di Zvartnots che a quel tempo era
già in rovina.
Si è potuto ricostituire l’aspetto
della cattedrale, dopo lunghe ricerche effettuate dal famoso
architetto Toros Toramanian che lavorò agli scavi all'inizio del XX
secolo. La costruzione si presentava come un edificio piramidale a 3
livelli sormontato da una cupola e la sua originalità risiedeva
nell’audace architettura poiché inseriva la croce equilatera non in
una forma quadrata bensì in una a pianta circolare.
Il
palazzo del patriarca
era vicino al santuario e dai resti pervenuti è facile comprendere
la sistemazione all’interno: sale da pranzo, appartamenti privati,
luoghi di culto, un refettorio e persino dei bagni termali.
Un’altra piacevole scoperta
avviene a pochi metri di distanza dalla cattedrale, dove si trovano
dei torchi in pietra per la macinazione dell’uva: sembra infatti che
si trovassero anche delle botti di terracotta per conservare il vino
e la particolarità di queste consisteva nel fatto che le stesse
erano posizionate per metà sopra il terreno e per metà sottoterra in
modo da avere un vino sempre fresco.
Le coltivazioni di uva erano un
idea del Catholicos Nerses III° il quale aveva anche pensato ad un
sistema di canalizzazione dell’acqua in modo da portare sul terreno
coltivato le acque del vicino fiume Kasakh.
Un piccolo museo era stato aperto
nel 1937 sull’area delle rovine,oggi lo stesso museo si è ingrandito
e si può vedere un’ inscrizione in greco del Catholicos Nerses III°
“il costruttore” che attesta proprio la costruzione di Zvartnots;inoltre
vi sono una meridiana scolpita su una lastra di pietra che decorava
la cattedrale, vasellame in argilla dell’epoca e tanti altri oggetti
scoperti dagli archeologi.
Alcune fonti riportano che la
Cattedrale di Zvartnots è dipinta sul Monte Ararat in uno degli
affreschi che decorano Sainte-Chapelle a Parigi. Questo non è molto
probabile, visto che gli affreschi vennero dipinti oltre 3 secoli
dopo che un terremoto distrusse la chiesa.
Nell'anno 2000 la Cattedrale di
Zvartnots venne inclusa, insieme alle chiese di Echmiadzin,
nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. (scheda
Gli edifici di
Echmiadzin Patrimonio Unesco).
Un disegno della Cattedrale venne
riportato sulla prima banconota da 100 dram e un suo modello è
conservato nel museo storico di Yerevan.
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