Istanbul e la Cappadocia il tutto risolto con una formula
particolarmente economica: aereo fino a Istanbul e treno, per la Cappadocia.
Gli alberghi di media categoria sono tutti prenotati come sono anche prenotati i
posti sul treno.
Partiamo per Istanbul. Adagiata sulle rive del Bosforo,
vecchia capitale di un impero che arrivò a minacciare l’Europa,
la città ha un fascino ammaliante, anello di congiunzione tra
Oriente e Occidente, fonde elementi diversi nella sua gente. Fra
la sosta di andata ed eventualmente quella di ritorno dalla
Cappadocia, avremo tempo sufficiente per assaporarne il fascino.
Dalla
Moschea Blu, diventata simbolo della città con i suoi
sei minareti e con le sue ceramiche blu, all’altrettanto famosa
Moschea di Solimano il Magnifico. Vero prodigio di
architettura è la celebre chiesa (ora moschea)
di Santa
Sofia ornata di splendidi mosaici. Poi il Topkapi,
antica residenza dei sultani, famosissimo per l’esposizione
delle collezioni di gioielli e porcellane cinesi, il tesoro e
l’harem. Dopo aver visitato la chiesa di San Salvatore in Chora,
con i suoi spettacolari e più importanti affreschi del mondo
bizantino, visiteremo il quartiere musulmano di Eyup, vivendo i
ritmi dei pellegrini, provenienti da tutto il mondo, che si
recano alla moschea di Eyup. Da lì, in 20min saliremo a piedi, o
con la nuovissima cabinovia (tutta Italiana) al Caffè Pierre
Loti, che prende il nome dal famoso scrittore francese, per
godere della splendida vista sul Corno d’oro. Nel pomeriggio
inoltrato, una bella crociera, per un tramonto indimenticabile
sul Bosforo, con le moschee illuminate, durante l'ora blu!
Partiamo da Istanbul verso la Cappadocia.
Raggiungeremo Ankara in volo o treno veloce, per la
visita del bellissimo museo del civiltà anatoliche e da dove, in
pulmino ci dirigiamo in Cappadocia passando per il lago salato
Tzu Golu o per Hattusa (luogo di insediamento degli Hittiti).
Lungo la strada, visiteremo il caravanserraglio di Agzikarahan.
In Cappadocia visiteremo le note Goreme, Zelve (con i loro musei
all’aperto), Uchisar e Ortahisar, ma anche località trascurate
dal turismo di massa come la
Valle di Ihlara, la
Valle delle
Rose, Cavusin e Mustafapasa dove ancora si può assaporare
l'autentica e antica Cappadocia, i cui siti archeologici più
importanti sono stati scoperti nel 1907 dal gesuita francese Guillaume de Jerphanion, conosciuto in Turchia come 'le père
archéologue'.
Faremo piacevolissime e facili
camminate nelle valli Indanonu,
Meskendir e Kizilgukur (valle bianca, rossa e rosa), i suoi
spettacolari camini di fata, le piccionaie più belle finemente
decorate e una miriade di pinnacoli in forme e colori
fantasmagorici. La natura è qui l’elemento dominante, l’uomo non
è riuscito, per fortuna, ancora in questo angolo meraviglioso di
mondo, a rovinare e deturpare, anzi la sua presenza nel corso
dei secoli, ha contribuito a rendere il paesaggio ancor più
affascinante. L’uomo ha cercato qui, nella natura, solo
protezione e rifugio attuando con essa un meraviglioso legame,
forse fra i più intimi e suggestivi del mondo. In tempi
geologicamente recenti, questa regione fu sottoposta a varie
fasi dell’intensa attività eruttiva dell’Erciyes Dagi, imponente
vulcano di 3.916 m. Le ceneri e i lapilli proiettati in più
riprese, si espansero largamente e ricoprirono la regione di una
spessa coltre di tufi stratificati. Nella seconda metà del VII
secolo, alcune comunità cristiane fuggenti dalla vicina Kayseri,
sotto l’incalzare della minaccia araba, trovarono qui un sicuro
rifugio; scavarono pazientemente nella tenera pietra abitazioni,
stalle e chiese, quest’ultime poi preziosamente affrescate.
Scavarono anche profonde città sotterranee (che visiteremo),
nelle quali trovavano rifugio durante le invasioni. Nei secoli
successivi, tali grotte continuarono nella loro funzione
difensiva, allorché si verificarono nuove invasioni, per decine
di migliaia di persone.
Trasferimento in autobus dalla Cappadocia alla costa del Mar
Egeo, con pernottamento a
Konya per eventualmente spezzare la
lunga tappa con un pernottamento a
Pamukkale o Denizli. Dopo
aver visitato
Aphrodisias, una veloce visita a Sultanhanisar e
Pamukkale con le famose sorgenti calde, poi l’antica Efeso con
un parco di rovine ricchissimo, forse Pirene, Mileto e
l’affascinante Smirne.
Da qui riprendiamo un aereo per rientrare in Italia.
Insomma… un territorio vasto, diverse culture e influenze che
hanno lasciatotangibili segni nelle tradizioni, nella cucina,
nell'arte e nell'architettura. Un viaggio
intenso, un crescendo di emozioni accompagnate dall’incontro -
anche se a volte fugace e limitato al
fatto che la sola lingua parlata sia quella
turca - con un popolo multietnico con un’innata
cordialità e capacità di far sentire a proprio agio le persone
che come noi visitano il loro paese.