il sito di marco vasta

lento pede ambulabis

Storia dei Saskya-pa

Marpa e il suo discepolo Milarepa istituirono l'ordine Kagyupa ed a Sakya la famiglia Kòn diede l'avvio a una scuola che fu chiamata Sakyapa. A differenza della maggior parte delle altre scuole e degli altri monasteri. guidati da una serie di lama reincarnati, la carica di abate a Sakya era ereditaria. retta dai figli della famiglia Kòn. Si ritiene che agli inizi almeno un Kòn maschio si sia sposato per assicurare la discendenza, ma più tardi la prassi sì affermò e tutti gli abati di Sakya presero moglie. Agli inizi del 13° secolo Sakya si era già affermata come importante centro di studi, secondo l'esempio delle università buddhiste indiane distrutte durante l'invasione mongola dell'India.

In principio ciò avvenne con l'aiuto e l'assistenza di traduttori indiani quali Shakyashribhada. che giunse a Sakya nel 1204. ma in breve tempo gli studiosi tibetani furono in grado di dare un contributo autonomo all'approfondimento del buddhismo.

Il più celebre fu un abate di Sakya. Kunga Gyaltsen (1182-1251), più noto come Sakya Pandita e cioè lo studioso di Sakya. Sakya Pandita scrisse testi fondamentali sulla percezione e la logica, e per la sua dottrina venne identificato come una manifestazione di Manjushri, il Bodhisattva della facoltà di comprensione. Per la sua statura culturale e spirituale Sakya Pandita venne scelto a rappresentare il popolo tibetano dinanzi al principe mongolo Godan quando questi minacciò di invadere con il suo esercito il Tibet verso la metà del 13° secolo. Sakya Pandita compì un viaggio di tre anni in Mongolia, dove giunse nel 1247. incontrò Godan e gli offri la signoria del Tibet. A difesa del suo gesto sostenne che era inutile ogni tentativo di resistenza. Dopo la morte di Sakya Pandita avvenuta nel 1251. uno dei suoi nipoti divenne abate di Sakya e, sotto il controllo di Kublai Khan, signore dei Mongoli, capo di tutto il Tibet. Si trattò del primo governo religioso con un lama al vertice dello stato, precedente importante per il futuro ordinamento del Tibet.

Il rapporto tra i lama e i padroni mongoli, che i Tibetani intesero come equilibrio tra maestri di religione e protettori laici, stabilì un altro precedente decisivo che, prestandosi a varie interpretazioni, avrebbe agitato il Tibet per i secoli successivi e avrebbe consentito ai cinesi di giustificare le proprie pretese sull'altopiano. La signoria mongola e la supremazia di Sakya ebbero però vita breve: la corruzione dei Mongoli e la rivalità tra l'ordine Sakyapa e quello Kagyupa portarono alla caduta del primo nel 1354. quando il potere passò al secondo e la sede del governo fu trasferita a Neudong nella provincia dell'Ü. Sakya rimase un centro assai potente e come Shigatse godette di larga autonomia nei confronti dei successivi governi centrali.

Oggigiorno, Tsechen Tenpai Gatsal in Rajpur, U.P. e Sa Magon in Puruwalla, H.P. sono i due principali Sakya Monasteri. Ngor Ewam Choden in Maduwalla, Dehradun è il principale monastero Ngorpa . Tashi Rabten Ling a Lumbini, assieme a due altri monasteri in Kathmandu, Nepal, rappresenta il lignaggio Tsarpa. Sua Santità Sakya Trizin Ngawang Kunga è a capo della chiesa Sakya secondo nel protocollo religioso solo a S.S. il Dalai Lama. Luding Khen Rinpoche è a capo della scuola Ngor School e Chokye Trichen Rinpoche della scuola Tsar.

Wikipedia italiano Sakya

Monastero meridionale

L'immenso monastero meridionale, cinto da mura. è il principale motivo di richiamo di Sakya e si annida severo e minaccioso tra un ammasso di case tibetane che costituiscono la cittadina. Per godere di una bela vista sul complesso, salite sulle colline a nord sull'altra riva del fiume. Il monastero meridionale fu fondato nel 1268 a fini difensivi. con toni di guardia a ciascun angolo delle alte mura. Un tempo probabilmente vi era un'altra cinta separata dalla cerchia esterna da un fossato, ma non ne è rimasta traccia. L'ingresso a Sakya è sul lato orientale.

Proprio di fronte all'ingresso orientale vi è quello del cortile centrale del monastero, uno spazio suggestivo con un palo di preghiera circondato da cappelle e, a ovest, dalla sala grande delle riunioni. La Sala grande delle riunioni è un edificio grandioso piuttosto buio benché con il sole del mattino si illumini di una luce diffusa. Il soffitto della sala è sorretto da massicci pilastri e le pareti sono contornate da statue di dimensioni superiori a quelle naturali che hanno la caratteristica unica di servire da reliquiari dei precedenti abati di Sakya. Nella zona nord del cottile si trova una cappella che contiene un chorten d'argento, reliquiari degli antichi abati; una porta conduce in un'altra cappella con altri chòrten. A sud. fuori del cortile, vi sono ancora statue e una biblioteca con testi buddhisti.

So entrambi i lati dell'ingresso orientale vi sono delle scale che portano a cappelle situate al primo piano. Nessuna di esse riveste un grande interesse e inoltre spesso sono chiuse. Salite piuttosto sulle mura per godere di superbi panorami della valle circostante e degli edifici interni del monastero di Sakya.

Monastero settentrionale

Assai poco rimane dcl complesso monastico un tempo disteso sulle colline a nord del fiume Truni. Vale tuttavia la pena di attraversare la cittadina e salire fino in cima per dare un'occhiata a ciò che resta. Dirigetevi verso lo stupa bianco. ricostruzione di quello che conteneva le spoglie di Kunga Nyingpo, il fondatore dell'ordine Sakyapa e secondo abate di Sakya. Sopra lo stupa vi è un piccolo monastero riedificato di recente. Il monastero nord è di epoca anteriore rispetto a quello sud, e nel periodo di maggior fioritura si dice che fosse costituito, come Ganden, da 108 edifici e che ospitasse circa 3000 monaci.

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