Kailash 2016Viaggio alla montagna sacra nell'anno della pecora |
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Il Monte Kailash (Kang Rimpoché - Gemma preziosa delle nevi) non solo è il punto d'intersezione fra due delle più importanti culture, quella cinese e quella indiana ma è anche il luogo più alto del plateau tibetano, uno slancio fisico verso il cielo. Qui nascono anche i grandi fiumi che, scorrendo nelle quattro direzioni, simbolizzano i legami religiosi fra India e Tibet e due di loro, Indo e Brahamaputra racchiudono il subcontinente indiano in un gigantesco abbraccio. Lama Govinda enumera le associazioni spirituali di Hindu e seguaci del Dharma con il Kailash. Per quest'ultimi il Monte è il gigantesco mandala dei Dhyani Buddha e Bodhisatva descritto nel Tantra di Demciog: il "mandala della sublime benedizione"; il vicino Manasarovar è il lago Anavapatta della tradizione buddhista. E come ogni tempio hinduista ha la sua cisterna dove il fedele si immerge, così ai piedi del Kailash si adagiano il Manasarovar, solare, maschile e luminoso, ed il Raksha Tal (lett. lago dei demoni) lunare, scuro e femminile. Torno per la terza volta al Kailash, in occasione della grande "festa del palo (tarboche)" che cade nella luna di Saka Dawa, l'anniversario della nascita, illuminazione e paranirvana di Siddharta. Questo 2143 del Calendario Lunare Tibetano (per noi il 2016) è l'anno della "Scimmia di fuoco" Il viaggio è quindi dedicato maggiormente la Kailash, saremo solo di passaggio a Kathmandu ed a Lhasa. La strada asfaltata che ha sostituito la vecchia camionale sterrata ed i nuovi ponti sul Brahamaputra (Tsangpo) ed i suoi affluenti, consentono in inserire nel programma anche la visita del regno di Guge, con i templi di Toling, i templi in restauro della cittadella di Tsaparang e le grotte di Dunggar e Pyiang, scoperte pochi anni fa.
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