Kazakistan Breve25 aprile - 4 maggio 2018con Avventure nel Mondo e Marco Vasta - nel più grande degli STAN
Otrar
Circa 150 km a nord-ovest di Shymkent si trovano le rovine di Otrar o Utrar (Kazakh: Отырар) detta anche Farab, la cittadina protagonista degli eventi che portarono Gengis Khan in Asia centrale. Gran parte dell’Asia e dell’Europa sarebbero forse state risparmiate dai mongoli se il governatore di Otrar, per conto degli scià di Khwarezmia (Corasmia,) non avesse fatto assassinare i mercanti inviati dal Gran Khan. All’epoca Otrar era una delle più fiorenti sulla Via della Seta, al centro della fertile Valle del Syr-Darya, Nel 1218 arrivò a Otrar una carovana commerciale mongola di circa 450 uomini, incluso un ambasciatore di Gengis Khan. Il governatore di Otrar, Inalchuq, che era uno zio di Sultan Muhammad II di Khwarezmia li accusò di essere spie mongole e li arrestò, e con l'assenso di Sultan Muhammed, uccise l'intera carovana. Gengis Khan rispose inviando una delegazione di tre diplomatici a Sultan Muhammad, chiedendo che Inalchuq venisse punito, ma Muhammed rispose decapitando l'ambasciatore musulmano e rasando le barbe dei suoi due compagni mongoli, provocando l'ira di Gengis Khan. Come rappresaglia per l’oltraggio subito, l’anno seguente le truppe di Gengis assediarono per cinque mesi la città e la devastarono senza pietà giustiziando Inalchuq. In seguito ricostruita, Otrar fu poi definitivamente abbandonata intorno al 1700 dopo essere stata nuovamente saccheggiata dagli invasori zungari (oirati). Oggi non è altro che un grande tumulo polveroso, chiamato localmente Otyrar-Tobe, 11 km a nord della cittadina di Shauildir. I recenti scavi archeologici hanno però riportato alla luce alcuni elementi interessanti dell’antica cittadina: un bastione in parte ricostruito, un tratto delle mura cittadine, le basi dei pilastri della moschea principale, le basse mura del Palazzo di Berdibek del XIV secolo (dove nel 1405 morì Tamerlano, altro grande implacabile distruttore, mentre si accingeva a conquistare la Cina), alcune zone residenziali e le terme. Nel periodo del suo massimo splendore Otrar occupava una superficie dieci volte più grande del tumulo dove sono venuti alla luce questi ruderi. L'area dell'insediamento era di circa 2 km². Gli strati più bassi sono databili al I secolo, mentre i monumenti più recenti sono del XII-XV secolo. Otrar era una tipica fortezza dell'Asia centrale. L'Ark (dongione) e lo Shahristan (cittadella) formavano una collina a cinque angoli alta circa 18 metri. La superficie totale della collina è di 200 000 m². Gli scavi archeologici hanno dimostrato che si trattava di una città avanzata con edifici monumentali. La città era densamente popolata: le case erano schiacciate una sull'altra formando veri e propri quartieri. Due edifici destinate a bagni, datate tra il IX e il XII secolo, sono state trovate nella periferia fuori dalle mura. Questi bagni avevano sale centrali per bagno e massaggi, spogliatoi, camere da letto e una sala da preghiera. Non avevano una rete idrica. I piatti ritrovati vicino a due fornaci aiutano a dimostrare che Otrar era un centro di produzione della ceramica in Asia centrale. Le ceramiche presentano elementi decorativi. Uno dei più grandi reperti è l'immagine di un portatore d'acqua, un cammello con la testa di donna e una culla sulla schiena. Arrivando da Shymkent, fermatevi lungo il percorso all’interessante Museo di Otrar a Shauildir. Circa 3 km a ovest di Otyrar-Tobe si trova il Mausoleo di Aristan-Bab, la tomba di un mentore di Kozha Akhmed Yasaui. L’edificio in mattoni sovrastato da una cupola è stato in realtà costruito nel 1907 ed è frequentato dai pellegrini diretti a Turkistan
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