Climate data for Sainshand |
Month |
Jan |
Feb |
Mar |
Apr |
May |
Jun |
Jul |
Aug |
Sep |
Oct |
Nov |
Dec |
Year |
Record high °C (°F) |
1.1
(34) |
13.1
(55.6) |
21.6
(70.9) |
29.4
(84.9) |
36.7
(98.1) |
40.0
(104) |
39.5
(103.1) |
38.4
(101.1) |
32.6
(90.7) |
26.6
(79.9) |
14.3
(57.7) |
6.2
(43.2) |
40
(104) |
Average high °C (°F) |
−11.8
(10.8) |
−6.7
(19.9) |
3.0
(37.4) |
14.1
(57.4) |
22.5
(72.5) |
27.5
(81.5) |
29.4
(84.9) |
27.5
(81.5) |
20.8
(69.4) |
12.0
(53.6) |
−0.6
(30.9) |
−9.8
(14.4) |
10.66
(51.18) |
Daily mean °C (°F) |
−18.1
(−0.6) |
−13.7
(7.3) |
−4.2
(24.4) |
5.9
(42.6) |
14.5
(58.1) |
20.4
(68.7) |
22.7
(72.9) |
20.9
(69.6) |
13.6
(56.5) |
4.4
(39.9) |
−7.0
(19.4) |
−15.6
(3.9) |
3.65
(38.56) |
Average low °C (°F) |
−22.8
(−9) |
−19.5
(−3.1) |
−10.9
(12.4) |
−1.1
(30) |
7.2
(45) |
13.6
(56.5) |
16.8
(62.2) |
15.0
(59) |
7.5
(45.5) |
−1.4
(29.5) |
−12.3
(9.9) |
−20.4
(−4.7) |
−2.36
(27.77) |
Record low °C (°F) |
−35
(−31) |
−35.8
(−32.4) |
−27.1
(−16.8) |
−22.6
(−8.7) |
−10.2
(13.6) |
3.2
(37.8) |
7.2
(45) |
5.6
(42.1) |
−4.4
(24.1) |
−17.1
(1.2) |
−28
(−18) |
−34.3
(−29.7) |
−35.8
(−32.4) |
Average precipitation mm
(inches) |
0.5
(0.02) |
1.1
(0.043) |
1.5
(0.059) |
3.1
(0.122) |
8.1
(0.319) |
16.1
(0.634) |
31.0
(1.22) |
30.9
(1.217) |
10.9
(0.429) |
4.6
(0.181) |
2.1
(0.083) |
1.4
(0.055) |
111.3
(4.382) |
Avg. precipitation
days (≥
1.0 mm) |
0.1 |
0.3 |
0.4 |
0.7 |
1.6 |
2.8 |
5.4 |
4.4 |
1.8 |
1.0 |
0.6 |
0.4 |
19.5 |
Source: NOAA (1961-1990) [3] |
Shambala
WijiTravel (lingua
inglese)
Museo di Danzan Ravjaa
Fondato nel 1991 in onore del quinto Goviin Dogshin Noyon Khutagt
("Terrible Nobile Santo del Gobi"), uno degli intellettuali più
grandi e più insoliti della storia mongola.Conserva originali opere
d'arte e manoscritti letterarid i Danzanravjaa , insieme con i suoi
libri, articoli religiosi, costumi teatrali, oggetti personali e
oggetti simili che illustrano la sua vita e di lavoro. Ingresso
T1000
Sito ufficiale
Monastero Khamar (Khamariin Khiid) N 44°36,038'
E 110°16,650'
(45 km a sud della città). Il Monastero Khamar è stata fondata
nel 1820 dal famoso educatore mongolo 19° secolo e figura letteraria Danzanravjaa. Il monastero fu un importante centro del
buddista cd setta rossa, e sede del Gobiin Dogshin
Noyon Khutagt ("Terrible Nobile Santo del Gobi").
Nord Shambala
(Vicino Khamariin Khiid) Vicino Monastero Khamar c'è Shambala,
centro energetico del mondo. Danzanravjaa il 5° Terribile Nobile
Santo del Gobi lasciò l'incarico a tutti i suoi discepoli di
riunirsi in mezzo alle colline colorate circostanti per fare disegno
in proporzione della terra di Shambala. Essi uno stupa in legno, una
porta e un mucchio di pietre. In questo luogo, Sua Santità prego per
ri-incontrare il tutti i discepoli della Sacra Terra di Shambala.
Ecco perché questo posto è conosciuto come Shambala e divenne uno
dei luoghi più sacri per la prostrazione e circumambulazione.
Khan Bayanzurkh - Khar Uul (montagna nera)
La più famosa montagna del Gobi. La gente del posto la chiama
"desiderio appagante di montagna". Se avete tempo a disposizione, i
locali consigliano l'escursione di due a tre ore fuori a Khar Uul (Black
Mountains), a sud-ovest della città. Prendete con voi acqua - questo
è il Gobi, dopo tutto.
Dal diario di Rosalba Sineoni
Giungiamo in stazione con largo anticipo, ossia alle 8.30. Il treno
parte alle 9.35. Dodo ci consegna i biglietti del treno in prima
classe. Si tratta del treno numero 286. Il Biglietto è nominativo su
cui viene indicata la carrozza e il numero di posto. Le sale
d'aspetto all'interno dell'edificio hanno l'aria viziata e quindi la
maggior parte di noi preferisce attendere all'esterno. L'edificio
della Stazione è bello e particolarmente pulito. Non è molto
affollato perché probabilmente è domenica. Il treno giunge con
mezzora di anticipo. Prima di salire mostriamo il biglietto
all'addetto delle ferrovie (una donna). Sarà la donna che sulla
carrozza provvederà a servire i caffè, ramazzare i pavimenti (sì,
avete capito bene, circa ogni 3 ore i pavimenti vengono puliti), ad
aprire su richiesta la porta del bagno, a segnalare al capotreno
l'ok per la partenza. Il nostro vagone, di prima classe, è suddiviso
in scompartimenti. Ogni scompartimento consta di 4 posti numerati
che possono essere trasformati in 4 cuccette. Il treno è vecchio
(presumo anni '60) ma è confortevole. Il treno fa fermate sempre
meno frequenti mano a mano che ci si avvicina a Sainshand. Le
stazioni sono di muratura e piuttosto semplici. La velocità non è
elevata ed è per questo che il treno impiega ben 10.30 per
raggiungere Sainshand; l'andatura è comunque piacevole. Il paesaggio
è piuttosto monotono. Per la maggior parte del tragitto la ferrovia
costeggia la strada asfaltata che porta a Pechino su cui viaggiano
pochissime auto. La steppa è come sempre infinita ma priva di gher e
animali. Il paesaggio si fa desertico in prossimità di Sainshand.
Giungiamo a destinazione con 5 minuti di anticipo, ossia alle 20.00.
Fuori dal finestrino c'è un tramonto spettacolare. Troviamo subito
l'autista del pulmino che ci porterà al Camp. Forse proprio per il
tramonto l'atmosfera che viviamo è fantastica. Sainshand è
particolarmente ben tenuta e le case sono tutte di cemento e
ordinate. Non ci sono le recinzioni di legno come al nord.
Raggiungiamo il Camp in 30 minuti. Ceniamo alle 21.00.
Dal diario di Andrea Carbone
...Come prima cosa visitiamo il Monastero Khamarin Khiid
ed il grande stupa poco distante di recente costruzione e
visibile anche all’interno. Poi ci spostiamo nella zona delle due
grandi mammelle, simbolo di fertilità, che vengono continuamente
irrorate di latte dai fedeli, questa ripetuta pratica fa sì che
siano completamente ricoperte da una patina bianca ed anche che
emanino un odore acido un po’ sgradevole.
Ci spostiamo poi lungo il percorso spirituale–energetico vero e
proprio, lasciamo il pulmino (con l’autista che vorrebbe ancora
accompagnarci ad ogni tappa, no grazie, è breve e ci interessa farlo
per conto nostro) e lo percorriamo quindi nel modo tradizionalmente
corretto, a piedi. Il “sentiero” è segnalato da tanti piccoli
stupa bianchi e si incontra subito una sorta di gazebo rialzato con
una grande campana, dove ognuno fa vibrare i rintocchi rituali. Si
prosegue poi verso l’entrata dell’area sacra, Shambala, superando un
chiosco biglietteria.
Scriviamo un pensiero positivo ed uno negativo, ciascuno su un
diverso biglietto ed entriamo nell’area rettangolare contornata da
stupa bianchi, effettivamente ricorda molto il complesso di
Erdene Zuu, in formato
ridotto. C’è un braciere apposito dove si brucia in silenzio il
foglietto col pensiero negativo. Subito dopo vi sono tre aiuole
rotonde per ricordare il passato, il presente ed il futuro, vi
giriamo intorno, uno alla volta offrendo la vodka che ci eravamo già
procurati e meditando sui pensieri positivi.
Più avanti due aree ricoperte di ghiaia rossa sono i luoghi a più
forte carica energetica, ci si cammina sopra scalzi e ci si sdraia a
braccia e gambe allargate, per assorbire quelle forti e positive
energie. Infine si sale al punto dove c’è un ovoo tondeggiante dal
quale si ammira tutta l’area.
Usciti da lì proseguiamo col pulmino verso le grotte della
meditazione, una falesia rocciosa con piccole grotte che
contengono statue buddiste ed offerte votive. Poi passiamo in una
zona, sempre semidesertica, siamo tornati alla latitudine del
deserto del Gobi, ricca di reperti fossili tra i quali si notano
ossa di dinosauro e tronchi d’albero fossili. Si trovano lì, a lato
della pista, incredibilmente senza alcuna protezione in balia di
qualunque irresponsabile cacciatore di souvenir.
Ci spostiamo adesso con ora scarsa di pulmino, nella seconda
importantissima area, di questa giornata di percorso energetico
spirituale, che va scelto e fatto, solo se le persone sono
interessate, o almeno rispettose, relativamente ad una esperienza di
questo tipo. Arriviamo alla montagna sacra di Bayanzhurk, che
svetta sul territorio circostante. Pranzo al sacco con le cose già
acquistate la mattina in città in uno dei chioschetti alla base
della montagna. Poi si sale per 15 minuti lungo una scalinata sino
ai piccoli edifici dietro ai quali c’è il braciere ove bruciare il
foglietto col pensiero positivo, conservato sinora. Altra salita di
15 minuti, con un bel panorama e con un senso di serenità e
liberazione, verso la cima. Le donne dovranno fermarsi un pochino
prima dell’ovoo più alto.
Ci fermiamo a lungo sulla montagna perché il luogo piace a tutti ed
il clima è davvero straordinario.
...
Andrea Carbone - 12 agosto 2014
marco vasta © 2015