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Bukhara

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La vasca cisterna Lyabi-Hauz nel secolo scorso
Statua di Nasreddin Khoja in piazza Lyabi-Hauz
Gruppo Mangystau Uzbek aprile 2024
Gruppo Uzbek Express con la guida Feruza

Piazza Lyabi-Hauz

 

Lyabi-Hauz, una piazza costruita intorno a una vasca (cisterna)  nel 1620 (la parola è tagika e significa ‘intorno alla vasca’) è il posto più interessante e tranquillo della città, ombreggiata da gelsi antichi quanto la vasca. I vecchi uzbeki che un tempo sorseggiavano il tè o stavano chini sulle scacchiere in questo angolo della città sono stati trasferiti altrove da imprenditori locali decisi a fare soldi sfruttando il turismo, ma la piazza conserva ancora una sua autenticità ed è stata risparmiata dallo sfarzo a cui ha dovuto invece soccombere il Registan di Samarcanda.

Leggi anche:

https://it.wikipedia.org/wiki/Lyab-i_Hauz

 

Giufà il saggio

Sul lato orientale della piazza vi è la statua di Hoja Nasruddin, il ‘folle saggio’ quasi mitico che appare nei racconti sufi di tutto il mondo.

Nasreddin Khoja (in persiano ملا نصرالدین, Mullā Nasreddin; inazero Molla Nəsrəddin; in turco Nasrettin Hoca; in curdo Mella Nasredîn; in arabo جحا, Juḥā, oppure نصرالدين, Naṣr al-dīn; in albanese Nastradin Hoxha; in bosniaco Nasruddin Hodža; in uzbeko Nasriddin Afandi, Effendi; in kazaco Қожанасыр, Khožanasyr; in uiguro Näsirdin Äfänti) è una figura favolistica (ma anche presente nella letteratura del sufismo), che la cultura turca vorrebbe vissuta intorno al XIII secolo ad Akşehire successivamente a Konya, al tempo della dinastia Selgiuchide, ma che, sotto il nome di Guha, ossia Giufà, è presente anche nella favolistica araba-siciliana.

Ma anche il Chichibio del Decamerone trova una straordinaria somiglianza con la novella di Nasredin Hoca che decise di arrostire una gru ed offrirla a Tamerlano!

Molti Paesi e popolazioni rivendicano la sua "paternità". Il suo nome è declinato in maniera differente a seconda della nazionalità ed è spesso preceduto o seguito da titoli onorifici come "Khoja", "mullā" o "Effendi".

Lo spirito eloquente, il saggio popolare, il virtuoso e l'uomo eloquente - ecco come si può descrivere Khodzha Nasreddin. Nelle sue battute mette in ridicolo i vizi dei governanti avidi, dei beys e dei piccoli borghesi, l'ipocrisia e la vigliaccheria, la corruzione e la truffa.

Nelle sue battute, Nasreddin si prende gioco dei vizi dei governanti avidi, dei bey e dei piccoli borghesi, dell'ipocrisia, della vigliaccheria, della corruzione e della truffa.Nel nostro paese, questo vecchio astuto con un asino è venerato come un eroe popolare. Perché la sua immagine è associata a Bukhara, vi chiederete. Lo scrittore sovietico Leonid Solovyov ha scritto due romanzi sulle avventure di Khoja Nasreddin: The Enchanted Prince e The Calm Revenant. Nel secondo, l'eroe Khoja Nasreddin viaggia attraverso Bukhara ed entra nella corte dell'emiro. Un film è stato fatto sulla base del romanzo nel 1942. Il personaggio è diventato così popolare a Bukhara che è diventato un simbolo nazionale. Nel 1979 il monumento a questo eroe leggendario è stato eretto. Inoltre, un festival dell'umorismo in onore di Khoja Nasreddin si tiene ogni primavera. Anche oggi, il monumento è sempre affollato, e i bambini lo amano particolarmente. C'è una credenza a Bukhara che se si mette un bambino sul suo asino, la sua vita sarà piena di gioia e emozioni positive.

Leggi anche:

https://it.wikipedia.org/wiki/Nasreddin_Khoja

 

Medressa di Nadir Divanbegi e Medressa di Kukeldash

A est della statua sorge la Medressa di Nadir Divanbegi, costruita come caravanserraglio e trasformata nel 1622 in medressa per volere del khan. Sul lato occidentale della piazza si trova la Khanaka di Nadir Divanbegi, che risale allo stesso periodo della medressa. Entrambi gli edifici prendono il nome dal ministro del Tesoro di Abdul Aziz Khan, che ne finanziò la costruzione nel XVII secolo.

A nord, sull’altro lato della strada, sorge la Medressa di Kukeldash (1569), fatta costruire da Abdullah II, che all’epoca era la più grande scuola islamica dell’Asia centrale.

 

MAUSOLEO DI ISMAIL SAMANI

Leggi anche:

https://it.wikipedia.org/wiki/Mausoleo_di_Ismail_Samani.

Nel Parco Samani sorge questo mausoleo completato nel 905, uno dei più antichi monumenti musulmani della città e probabilmente uno dei più massicci dal punto di vista architettonico. Costruito per Ismail Samani I (fondatore della dinastia samanide) per suo padre e per suo nipote, il mausoleo è caratterizzato da una elaborata muratura in mattoni di terracotta che cambia gradualmente ‘carattere’ nel corso della giornata man mano che mutano le ombre e che nasconde mura spesse quasi due metri che hanno permesso all’edificio di sopravvivere per 11 secoli senza restauri (a parte la cupola).

Dietro al parco si può vedere un tratto in parte restaurato (in tutto 2 km degli originari 12 km) delle mura della città costruite dagli shaybanidi; un altro tratto consistente si trova circa 500 m a ovest della Moschea di Namozgokh.

 

MAUSOLEO CHASHMA AYUB

Leggi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Mausoleo_Chashma_Ayub

Nelle vicinanze si trova l’originale mausoleo di Chashma Ayub, costruito tra il XII e il XVI secolo sopra una sorgente. Il nome significa ‘fonte di Giobbe’: secondo la leggenda Giobbe colpì il terreno con il suo bastone in questo punto e ne fece scaturire dell’acqua. All’interno c’è un piccolo museo dove potrete bere alla fonte. Accanto al mausoleo sorge lo scintillante monumento con le pareti in vetro dedicato all’imam Ismail al-Bukhari.

 

 

Kolkhoznyy Rynok, mercato dei colcoz (mercato degli agricoltori)

Mentre i bazar storici della città sono luoghi affascinanti da esplorare, è il Kolkhoznyy Rynok dell'epoca sovietica a offrire davvero un briciolo di autenticità. Sede di decine di bancarelle, le viste, gli odori e i sapori sorprendenti del mercato offrono uno scorcio delle regioni rurali e fertili dell'Uzbekistan.

Situato di fronte al mausoleo di Chashmai Ayub e alla porta di Talipach, il Kolkhoznyy Rynok (Markaziy bozor) è un mercato dell'era sovietica, il cui assortimento di frutta, verdura, noci, latticini e cibo locale eclissa facilmente qualsiasi delle sue controparti in tutta la città. Questo bazar in stile moderno è diviso in più sezioni, dove gli agricoltori dei villaggi e delle città vicine vendono i loro prodotti freschi. Spiccano le bancarelle di noci e dolciumi. Oltre alla tipica frutta secca, mandorle, noci e noccioli di albicocca, qui si può trovare anche una caramella locale fatta di latte in polvere e guarnita con pistacchi. Un'altra parte allettante del bazar è la sua sezione del pane. Le focacce uzbeke appena sfornate note come lepeshka sono ordinatamente impilate qui, diffondendo un profumo appetitoso che si diffonde in tutte le direzioni. Ciò che Kolkhoznyy Rynok potrebbe mancare in termini di fascino e merito storico, lo compensa ampiamente con un'esperienza multi-sensoriale che riflette il carattere moderno della città.

 

Torre idrica Shukhov

Nel 1920, è iniziata la costruzione di un sistema di approvvigionamento idrico, ora noto come Old Bukhara Water Utility. La torre idrica progettata nel 1927, progettata da Vladimir Grigorievich Shukhov, è diventata parte di questo sistema di approvvigionamento idrico. Mmatematico di talento e brillante ingegnere, è diventato l'autore di invenzioni in vari rami dell'ingegneria industriale: ingegneria termica, produzione di petrolio, idraulica, energia ed edilizia. Le sue delicate torri sono diventate un nuovo tipo di strutture di alto livello della fine del XIX secolo. La costruzione della stazione di pompaggio a Bukhara è stata completata nel 1929 e già all'inizio dell'anno successivo è entrato in funzione il primo sistema di approvvigionamento idrico della città. Per molti anni, questa torre idrica di Shukhov ha servito fedelmente il sistema di approvvigionamento idrico di Bukhara, fino a quando nel 1975 i suoi pannelli di legno bruciarono a causa di un incendio e il serbatoio dell'acqua non si deformò. Dopo di che, la torre cessò di essere sfruttata.

Alla fine degli anni '90, la torre idrica di Bukhara fu riconosciuta come monumento storico e nei primi anni 2000 fu restaurata, fu installato un ascensore nella torre. Successivamente fu utilizzata come ristorante, ma oggi non funziona più come serbatoio.

Gli abitanti di Bukhara chiamano la torre dell'acqua "autografo di pizzo" del grande ingegnere. Va detto che Shukhov ha lasciato un altro "autografo" in Uzbekistan. Nel 1932, ha guidato lo sviluppo di un progetto per raddrizzare il minareto cadente della Madrasa di Ulugbek a Samarcanda. Con l'aiuto di dispositivi speciali, il minareto, deviato dalla verticale di oltre un metro, è stato riportato nella sua posizione originale in soli quattro giorni senza danni.

 

 

Moschea di Bolo-Hauz

Leggi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Moschea_Bolo_Hauz.

Accanto alla vasca posta di fronte all’ingresso dell’Ark sorge la Moschea di Bolo-Hauz, luogo di culto ufficiale degli emiri, costruita nel 1712.

Prima dell'unificazione con la Russia bolscevica (1920) era la moschea del Venerdì (Moschea principale) dove veniva a pregare l'emiro di Bukhara. Nel 1917 che, prima dell'Iwan (l'ingresso d'onore) vennero aggiunte delle colonne di legno verniciato eccessivamente allungate per formare un bordo del tetto come una camera di preghiera. I capitelli sono decorati con muqarna colorati. La moschea è stata riassegnata al culto da più di venti anni.

 

ARK

Leggi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Ark_di_Bukhara.

L'ingresso della cittadella
Figurante sul trono dell'emiro di Bukhara
Le possenti mura dell'Ark

Ark, una città regale all’interno della città, è la costruzione più antica di Bukhara e fu abitata dal V secolo fino al 1920, anno in cui fu bombardata dall’Armata Rossa. Oggi il suo interno è composto per l’80% da rovine, tranne alcuni ex appartamenti reali che ospitano diversi musei.

In cima alla rampa d’ingresso vi è la Moschea Juma (del venerdì), che risale al XVII secolo. GUzbekistando a destra si entra in un corridoio fiancheggiato da cortili su entrambi i lati. Dapprima sulla sinistra si incontrano gli antichi appartamenti del kushbegi (primo ministro) dell’emiro, che ora ospitano una mostra archeologica e un’esposizione di storia naturale dove potrete vedere che aspetto ha il cotone di qualità (assai diverso da quello striminzito che cresce nell’Uzbekistan centrale).

Proseguendo, sempre sulla sinistra s’incontra la parte più antica della cittadella, l’ampia Corte per le udienze e le incoronazioni, il cui tetto implose durante il bombardamento del 1920. L’ultima incoronazione che ebbe luogo qui fu quella di Alim Khan nel 1910. La camera nascosta che si trova sulla parete destra era la sala del tesoro, dietro la quale c’era l’harem.

A destra del corridoio erano situate le stalle reali all’aperto e la noghorahona (la stanza in cui erano conservati i tamburi e gli strumenti musicali usati durante gli spettacoli pubblici nella piazza sottostante).

Intorno alla Salamhona (Corte del Protocollo) in fondo al corridoio s’incontra ciò che resta degli appartamenti reali. Questi appartamenti dovevano essere caduti in un tale stato di degrado che gli ultimi due emiri preferirono risiedere a tempo pieno nel palazzo d’estate. Oggi ospitano diversi musei, il più interessante dei quali illustra la storia di Bukhara dagli shaybanidi fino agli zar. La mostra comprende oggetti importati a Bukhara, tra cui un enorme samovar (il recipiente utilizzato per riscaldare l’acqua per il tè) fabbricato a Tula, in Russia. Un’altra sala contiene il trono dell’emiro.

Di fronte alla fortezza si apre la principale piazza della Bukhara medievale, il Registan, dove avevano luogo le esecuzioni; qui furono giustiziati anche i due ufficiali inglesi Stoddart e Conolly.

Dietro l’Ark vi è lo Zindon (i, ossia la prigione, oggi trasformata in museo, dove si può visitare la camera della tortura e diversi sotterranei, compreso l’orrendo ‘pozzo degli scarafaggi’ dove Stoddart e Conolly languirono in una camera buia piena di pidocchi, scorpioni e parassiti vari.

 

BAZAR COPERTI

Fin dai tempi degli shaybanidi la zona a nord e a ovest della Lyabi-Hauz era un vasto labirinto di vicoli commerciali, gallerie e piccoli mercati ai crocevia i cui tetti sormontati da numerose cupole erano stati progettati per convogliare all’interno l’aria fresca. I tre bazar coperti e sormontati da cupole esistenti ancora oggi, radicalmente restaurati in epoca sovietica, facevano parte delle decine di bazar specializzati della città: il Taki-Sarrafon era il bazar dei cambiavalute, il Taki-Telpak Furushon quello dei cappellai e il Taki-Zargaron quello dei gioiellieri. Oggi rimangono fedeli solo in misura limitata a queste tradizioni e ospitano numerosi negozi rivolti ai turisti.

 

Taki-Sarrafon (bazar dei cambiavalute

Leggi anche https://en.wikipedia.org/wiki/Toqi_Sarrofon.

Toqi Sarrofon (persiano: cupola dei cambiavalute) è un monumento architettonico e uno dei principali centri commerciali per lo scambio di denaro a Bukhara. Questo monumento architettonico fu costruito nel 1534-1535 per ordine del sovrano Shaybanide Ubaydullah Khan. Attualmente è incluso nel registro nazionale dei beni immobili del patrimonio materiale e culturale dell'Uzbekistan.

Era una delle quattro più grandi cupole commerciali costruite durante il regno della dinastia Shaybanide nel Khanato di Bukhara nel XVI secolo.

La parola toq è un antico termine architettonico, che in arabo significa un edificio e una volta semicircolare. Nel Khanato di Bukhara, un mercato coperto era chiamato toq. Sarrof significa cambiavalute.

Durante il periodo shaybanide, Bukhara divenne un centro di imprenditoria privata, prestiti e cambio valuta. C'erano case, cupole commerciali, caravanserragli, moschee, bagni pubblici e altri legati al nome dei cambiavalute di Bukhara. L'iscrizione sopra la porta della cupola è stata ricostruita nel 1980. La libreria è decorata con il versetto 103 della sura Nisa del Corano in una complessa scrittura suls in blu e il versetto è scritto in oro. L'iscrizione sopra la porta della moschea di Toqi Sarrofon recita "Questo edificio fu completato nel 1534-1535 durante il regno di Ubaydullah Bahodir Khan". Questa iscrizione è stata scritta da Muhammad Darvish Qo'noq, un maestro di calligrafia di Bukhara. Durante i lavori di restauro degli anni '80, le iscrizioni sui muri della moschea furono ricostruite e restaurate. Oggi ci sono laboratori artigianali e bancarelle commerciali che operano in questa cupola.

 

Toqi Telpak Furushon (bazar dei cappellai)

Toqi Tepakfurushon è costruito in adobe, legname, pietra e argilla. L'architetto dell'edificio ha collegato brillantemente cinque nicchie ad arco, a forma di alcove, in una disposizione ordinata e simmetrica, combinandole in una cupola centrale con porte ad arco. La cupola è ancora intatta, con ingressi. Questo edificio ha una struttura esagonale unica e la sua cupola centrale ha porte. Toqi Tepakfurushon funge da vetrina per i negozi che vendono vari abiti tradizionali, gioielli e altri tipi di abbigliamento. Secondo i documenti waqf, fu costruito tra il 1570 e il 1571, con la giunzione dei cinque archi visibile su lati diversi. La cupola principale ha sei livelli di pareti e i dintorni sono circondati da cupole più piccole. La cupola principale ha un diametro di 38 metri, un'altezza di 10 metri fino alla sommità della volta, un'area commerciale quadrata di 28 metri e una larghezza della strada di 14 metri. In passato, l'area sotto la cupola era occupata da commercianti di abbigliamento e libri.

Il Toqi Telpak Furushon (uzbeko: Toqi Telpakfurushon)  fu costruito tra il 1570 e il 1571 durante il regno del sovrano Shaibani Abdullah Khan II. Attualmente, è incluso nell'elenco nazionale degli oggetti immobiliari del patrimonio materiale e culturale dell'Uzbekistan.

Nel tempo, a questo luogo furono dati vari nomi. Era noto per la vendita di diversi articoli come cappelli di pelliccia, cappotti di pelle di pecora, magnifici tessuti e turbanti esotici. Il nome "Toqi Tepakfurushon" è stato associato a questo mercato in diverse epoche. La cupola è conservata e prominente, rendendola la seconda per dimensioni in quella direzione. Ad esempio, è stata conosciuta con nomi come "Choharsuyi Oxan", "Toqi Kitobfurushon" e "Toqi Khwaja Muhammad Parron".I nomi successivi includono "Toqi Allofi" e "Toqi Ordfurushon". Durante i secoli centrali, nel mercato erano presenti anche negozi di libri. Nelle vicinanze di Toqi Tepakfurushon, ci sono attualmente negozi di lavorazione del ferro e bagni. Oggigiorno, Toqi Telpakfurushon ospita bancarelle commerciali e laboratori artigianali. Negli anni dell'indipendenza, Toqi Telpakfurushon ha subito lavori di ristrutturazione.

 

Area del Taki-Sarrafon e del Taki-Telpak Furushon

Tra questi due bazar coperti, in quello che era il vecchio bazar delle erbe e delle spezie, si può ancora vedere la moschea più antica dell’Asia centrale, la Maghoki-Attar (pozzo degli erboristi), un grandioso edificio che riesce ad armonizzare la facciata del IX secolo con le parti ricostruite nel XVI secolo. Probabilmente si tratta anche del luogo più sacro della città: sotto di essa negli anni ’30 gli archeologi trovarono frammenti di un tempio zoroastriano del V secolo distrutto dagli arabi e di un tempio buddhista ancora più antico. Pare che fino al XVI secolo gli ebrei di Bukhara abbiano utilizzato la moschea come sinagoga per le funzioni serali.

Quando iniziarono gli scavi era visibile solo il tetto della moschea, e l’attuale piazza che la circonda rappresenta il livello della città nel XII secolo. Un settore degli scavi è stato deliberatamente lasciato in vista. C’è anche un museo in cui sono esposti magnifici tappeti di Bukhara e piccoli tappeti per la preghiera.

 

Taki-Zargaron  (bazar dei gioiellieri)

La parola zargaron significa "gioielli", infatti questo era il bazar dei gioiellieri con 36 negozi. Secondo le cronache di Khafizi Tanysh nel 1569-70 esso era il più antico e importante bazar della città.

 

Medressa di Ulughbek

Leggi anche https://en.wikipedia.org/wiki/Ulugbek_Madrasah_(Bukhara .

Pochi passi a est del Bazar Taki-Zargaron, sul lato settentrionale di Hoja Nurabad, sorge la medressa più antica dell’Asia centrale, servita da modello per molte altre: la Medressa di Ulughbek (1417), decorata con piastrelle azzurre e non restaurata. Si tratta di una delle tre medressa fatte costruire da Ulughbek (le altre si trovano a Gijduvan, a 45 km di distanza sulla strada per Samarcanda, e nel complesso del Registan a Samarcanda). Oggi la medressa è occupata dai piccioni e da un piccolo museo (ingresso US$0,50; h9-16.30) in cui sono esposte alcune magnifiche vecchie fotografie, tra cui una che mostra le condizioni in cui si trovava il minareto Kalon dopo essere stato colpito dall’artiglieria sovietica nel 1920. Date un’occhiata anche alle fresche camere in cui vivevano gli studenti, oggi vuote.

 

Medressa di Abdul Aziz Khan

Oggi invece le stanze degli studenti situate di fronte nella cinquecentesca Medressa di Abdul Aziz Khan sono occupate (come spesso accade) da negozi di souvenir. Anche questa medressa mai restaurata, fatta costruire dall’omonimo sovrano per offuscare in dimensioni e splendore la Medressa di Ulughbek, è un vero gioiello.

L’elemento più interessante è la sala della preghiera, che oggi ospita un museo di sculture in legno, nel quale si possono ammirare spettacolari ‘stalattiti di ghanch’ (stucco lavorato e dipinto) che scendono dal soffitto. Si racconta che Abdul Aziz fece segretamente imprimere un’immagine del proprio volto nel mihrab (la nicchia rivolta verso la Mecca) dalla sala della preghiera per aggirare la proibizione dei musulmani sunniti di raffigurare esseri viventi (Abdul Aziz era sciita).

L’unica altra medressa della città che presenta raffigurazioni di esseri viventi è la Medressa di Nadir Divanbegi.

 

MINARETO KALON

Leggi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Minareto_Kalyan.

Camilla Taddei © 11 ottobre 2024

Quando fu costruito dal re karakhanide Arslan Khan nel 1127, il Minareto Kalon era probabilmente l’edificio più alto dell’Asia centrale (kalon in tagiko significa ‘grande’). Si tratta di una struttura incredibile, alta 47 metri e con fondamenta profonde 10 metri (comprese le canne ammucchiate al di sotto come prima forma di protezione antisismica), che è sopravvissuta 880 anni senza restauri. Gengis Khan rimase talmente impressionato da questo minareto che ordinò di risparmiarlo.

Si narra che Gengis Khan fosse salito sulla torre e che nel chinarsi per guardare in basso avesse perso il cappello, quindi avrebbe esclamato. "questo minareto è l'unico che mi ha costretto ad inchinarmi".

Le sue 14 fasce decorative, tutte diverse l’una dall’altra, testimoniano del primo utilizzo di piastrelle smaltate di colore azzurro che si diffusero in tutta l’Asia centrale sotto Tamerlano. Qua e là sui lati sud ed est si vedono zone leggermente più chiare dovute ai lavori di restauro seguiti ai danni provocati dall’artiglieria di Frunze nel 1920. I suoi 105 scalini interni, accessibili dalla Moschea di Kalon, sono rimasti chiusi al pubblico per diversi anni ma in futuro potrebbero essere riaperti.

Secondo la leggenda, Arslan Khan uccise un imam in seguito a una lite. Quella notte l’imam gli apparve in sogno e gli disse: ‘Tu mi hai ucciso; ora ti chiedo di fare in modo che la mia testa giaccia in un luogo dove nessuno possa calpestarla’ e così sulla sua tomba fu costruita la torre.

Ai piedi del minareto, sul sito di una precedente moschea distrutta da Gengis Khan, si trova la Moschea Kalon, costruita nel XVI secolo per le grandi assemblee e in grado di contenere 10.000 persone. Usata in epoca sovietica come magazzino, fu riaperta come luogo di culto nel 1991.

 

Medressa di Mir-i-Arab

Leggi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Madrasa_Mir-i_Arab.

Di fronte alla moschea Kalon, con le sue luminose cupole azzurre che contrastano con il colore marrone che la circonda, sorge la Medressa di Mir-i-Arab, attiva ancora oggi. Si tratta di una delle medressa più straordinarie dell’Uzbekistan, soprattutto al tramonto; Mir-i-Arab era uno sceicco yemenita del XVI secolo appartenente alla confraternita dei Naqshbandi che aveva grande influenza sul sovrano shaybanide Ubaidullah Khan. I turisti non potrebbero andare oltre l’atrio, ma se chiedete gentilmente il permesso potrebbero lasciarvi dare un’occhiata alle tombe di Mir-i-Arab e di Ubaidullah Khan in una stanza sotto la cupola nord. Da qui potrete sbirciare nel cortile interno, dove potreste vedere degli studenti che giocano a ping-pong.

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Ultima modifica: 05/11/2024 14:24:24

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