|
Ladakh |
il
paese degli alti valichi
di Marco Vasta |
 |
questa pagina che leggi è basata
sulla edizione 1988 |
Questa pagina ti è stata
utile?
Invia una piccola donazione in francobolli
all'associazione
Aiuto allo Zanskar Onlus |
Trekking da Lamayuru
ad Alchi
attraverso il Konke-la
e lo Stapski-la
A cura di Sonam Stobgays

Percorso in sintesi
Lamayuru - Wanla - Phangi
(Franjila) (5h)
Phangi (Franjila)
- Base Konke la (8h)
Base Konke la - Konke
la (4.900m) - Sundachenmo (8h)
Sundachenmo - Sundachoon
(7h)
Sundachoon - Stapski
la (5.100m) - Alchi (8h)
Il percorso
Lamayuru - Wanla - Phangi
(Franjila) (5h)
Punto
di partenza per questa camminata sono il monastero
di Lamayuru (3.729m) ed il piccolo villaggio con i campi che si trovano
nella forra ai suoi piedi. La prima tappa ricalca, in senso inverso, la
tappa finale della grande
traversata dell'Himàlaya attraverso lo Zanskar.
Si scende sul fondo
della valletta di Lamayuru (dove è in costruzione una strada) ma
poco dopo si volta verso destra iniziando la salita al "colle delle lucertole"
(Prikitila, 3.850m).
Dal colle si scende
e il sentiero si addentra nel canyon sabbioso che sbuca sulla riva sinistra
del torrente Shilakong Tokpo. Lo si segue fino alle case di Shila
poste all'estremità occidentale dell'oasi di Wanla. Oltrepassata
una scuola ed un ponte si incontra la strada per le jeep che proviene dalla
valle dell'Indo (la strada inizia alla curva della strada prima del ponte
di Khalsi, proveniendo da Srinagar). Si arriva così a Wanla
(3.600m)..
La
fondazione del monastero di WanDa (Wanla) è attribuita a
RinChen ZangPo (11° secolo). Il complesso degli edifici domina la confluenza
fra i torrenti Yapola e Shillakong. L'occhio è attratto dalla rossa
facciata del tempio ma ancor più colpisce l'attenzione l'enorme
torre diroccata che componeva la gigantesca fortezza eretta da re Lachen
Naglug nel 12° secolo. La fortezza è in gran parte crollata.
Ben conservato il monastero, il tempio ospita interessanti dipinti murali
simili a quelli di Alchi: sono quelli originali e riproducono i principali
Bodhisattva ed i loro mandala. Nella cappella vi è una grande immagine
di Avalokiteshvara con le undici teste, affiancata da quelle di Manjushri
e Maytreya; sono inoltre presenti Atisha ed i principali maestri kagyupa.
Il percorso continua
sulla sponda destra fra campi e frutteti di seguendo la pista per jeep
fino all'oasi di Phanji la (Franjila, m 3.300, 3h-7h40'); acqua,
albicocche, prati, ma nessun pascolo per i cavalli.
Phangi (Franjila) - Base
Konke la (5h - 8h mv)
Da Phanji il sentiero
risale la valle del torrente Ripchar. Ponticelli e guadi fino al villaggio
di Halsi (sulla carta U502 vi sono due Hinju). Il sentiero
è ora più marcato ed evidente, attraversa piccoli insediamenti
per circa 2h fino a che raggiungiamo i pascoli estivi. Conviene cercare
di raggiungere i pascoli più in alto e campeggiare alcuni chilometri
prima del passo.
Base Konke la - Konke
la (4.900m) - Sundachenmo (8h)
La
salita al passo è abbastanza ripida ma con un paio d'ore dovreste
riuscire a raggiungerlo. Il passo (Konke la, Choke la) è
quotato in vario modo fra i 4.570 metri e i 4.900 metri. Dall'alto del
passo si scorge in lontananza il villaggio di Sumdahchenmo (Sumda, confluenza?;
chen, piccolo; mo, suffisso) e di fronte a noi la catena dello Stok
Kangri. Il sentiero si snoda lungo i pendii che scendono sul Sumdah Chu.
Lungo il percorso
si incontrano malghe estive ed anche un eremo (forse Druglika).
Qui vi è il
bivio con il sentiero che porta ad Alchi attraverso lo Spanting-la
e il villaggio di Lardo.
Anni fa si trovavano ancora
esposte alle intemperie anche una statua di Buddha Maitreya ed altre
piccole statue nel luogo originale del tempio di Sumdahchenmo che
è descritto da Snellgrove e Skorupski a pag. 18 "The cultural
eritage of Ladakh", vol 2.
Sundachenmo - Sundachoon
(7h)
Il sentiero scende verso
il fondovalle per circa 3-4 chilometri prima di dividersi.
Il ramo di destra
prosegue verso Chilling e la pista per jeep che proviene da Nimmu. Il fiume
Zanskar vi divide dal sentiero che risale la valle del markha. Una teleferica
permette di attraversare il fiume ma i cavalli non riescono ad esservi
caricati. Devono scendere verso Nimmu e raggiungere il ponte metallico
e poi risalire il fiume Zanskar sulla sponda destra su sentiero. Per raggiungere
Chilling occorre valicare il Dungducchan la.
Noi
proseguiamo verso Sundahchoon addentrandoci ulteriormente nella valle che
si fa più verde. È bene che i cavallanti, se non sono della
valle, si facciano accompagnare per non perdere il sentiero che, a circa
3h dal villaggio, abbandona la sponda del torrente e risale verso il gompa.
Occorrerebbe non arrivare alla confluenza fra il Sumdah Chu (Sumah Tokpo)
e il orrente che arriva dallo Stapski la). La traccia non è facile
e può capitare di dover scaricare i cavalli in alcuni guadi. Giunti
al villaggio di Sundachoon (forse Sumda chung, Sumda, confluenza;
chung: grande) vi si può campeggiare oppure si può
proseguire ancora un paio di chilometri fino ad uno spiazzo più
vicino allo Stapski la.
Da Sumdachoon si può
scendere sulla pista per jeep che proviene da Nimmu. Lungo il sentiero
si incontra l'eremo di Achirik.
Sundachoon - Stapski la
(5.100m) - Alchi (8h)
Se
avete posto il campo oltre il villaggio e partite di buon'ora, la salita
durerà fra le tre e le quattro ore. Dal valico (Stapski-la,
sTagpa la in Snellgrove), anch'esso variamente quotato fra i 4.900
ed i 5.100 metri, la vista spazia verso la valle dell'Indo che scorre più
di 2000 metri più in basso. La discesa è spacca gambe almeno
nel primo chilometro fino agli stazzi. Ancora tre ore, toccando i pascoli
di Sharong e siamo ad Alchi
con i suoi tesori artistici.
|