Nato a Bologna da genitori friulani, Mario Fantin ha scoperto la montagna e l’alpinismo a 26 anni. Ha partecipato alla seconda guerra mondiale combattendo sul fronte albanese. Si è avvicinato alle Alpi dopo un corso di alpinismo, documentando le proprie ascensioni con la macchina fotografica: fu l’inizio di una lunga avventura come alpinista, fotografo e cineasta. Nel 1954 ha partecipato alla spedizione italiana al K2 per la quale ha realizzato la parte documentaria del film Italia-K2 e il libro-diario K2 Sogno vissuto. E’ stato protagonista di numerose spedizioni alpinistiche (oltre trenta) ed etnografiche extraeuropee nelle Ande, nel Sahara, nell’Africa equatoriale, in Groenlandia: in queste occasioni ha realizzato una cinquantina di film-documentari in cinque lingue, oltre a scattare alcune migliaia di fotografie. Ha pubblicato una ventina di opere monografiche e un centinaio di pubblicazioni sull’alpinismo extraeuropeo, sull’esplorazione e l’etnografia. Nell’autunno 1967, a Bologna, ha fondato il Centro Italiano Studio Documentazione Alpinismo Extraeuropeo con lo scopo dichiarato di raccogliere, conservare, elaborare, valorizzare, studiare e pubblicare quanto si riferisce all’alpinismo italiano nel mondo e all’alpinismo straniero. Utilizzando questo grande archivio del Cisdae, che ha alimentato continuamente con nuova documentazione (alla sua morte conteneva decine di migliaia di fotografie, documenti, dati, cartine, testimonianze), Mario Fantin ha realizzato opere sull’alpinismo italiano nel mondo, sulle montagne e i ghiacciai di Africa e Groenlandia, su popolazioni autoctone di varie parti del pianeta. È morto a Bologna nel 1980, all’età di 59 anni. |