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La cucina nel trekking autogestito

Voyages d'antan

 

Camping gas, méta, fornello a petrolio

Solo su alcuni percorsi è obbligatorio essere autosufficienti come combustibile e viveri. Il classico camping-gas funziona egregiamente anche se in alta quota il consumo è maggiore. In aereo non è consentito trasportare le bombolette, ma molti escursionisti trovano il modo di mimetizzarle. Per scaldare le bevande nelle soste, meglio avere con sé‚ un fornellino a méta. Per risolvere ogni vostro problema di trasporto, di pezzi di ricambio e di combustibile, troverete in vendita fornelli a petrolio di ogni dimensione, dotati di una pompa di pressione. Il funzionamento è molto semplice. Caricato il serbatoio, si chiude la valvola di sfogo e si comincia a pompare fino a che non esce un po' di petrolio dall'ugello. Avviate quindi la fiamma riscaldando il liquido con un pezzetto di carta infiammato. Quando dal getto inizierà ad uscire una fiamma azzurra e non più gialla ed udite l'inizio del sibilo, continuate a pompare fino al massimo della potenza di fuoco. L'operazione non è sempre facile, ma dopo ripetuti tentativi diverrete degli abili fuochisti. Al momento dell'acquisto, chiedete al fornitore anche l'ago per tenere pulito il getto e le guarnizioni della pompa. Controllate tutti i giorni la manutenzione del fornello. Preventivate un consumo di un litro al giorno pur calcolando che in alcuni posti tappa si riescono a trovare rametti o formelle di combustibile secco (ovvero escrementi...).

Stoviglie

Per le stoviglie non vi sono problemi,sono tutte acquistabili in Nepal evitando di portarle dall'Italia. Nei bazaar si trovano ottime pentole a pressione piché il loro uso è estremamente diffuso nelle cittadine ai piedi dell'Himalaya. Oltre alla pentola a pressione, utilissima per abbreviare i tempi di cottura dei cibi e disinfettare l'acqua. è bene avere con sé un'altra pentola con coperchio, una teiera ed una padella. Il numero delle stoviglie varia ovviamente in base al numero delle persone che usufruiscono. Fondamentale il disco per il chapati (tawa) ed ogni altro oggetto che ritenete utile: coltellacci, colini, mescoli.

Viveri

Lungo i sentieri himalayani non si trova assolutamente da mangiare. Anche se qualche montanaro può offrire un piatto di riso non bisogna credere che esistano punti di appoggio. Molti, troppi escursionisti partiti da soli hanno dovuto chiedere aiuto ai gruppi organizzati. Se ci si affida ad una agenzia occorre tener presente che i cuochi, per quanto bravi ed esperti, non possono rivaleggiare con un italiano in vacanza ed appassionato di cucina. Ben presto si vede che al cuoco locale non rimane che preparare il té ed il chapati o cuocere verdure e piatti locali, mentre i partecipanti, insofferenti all'inattività serale del campo lo sostituiscono nella preparazione dei piatti occidentali.

Cosa è utile portare dall'Italia e cosa è reperibile sul posto.

Nei 20 chili del bagaglio consentito sull'aereo entrano comodamente, oltre alla normale attrezzatura, anche alcune confezioni alimentari. Consiglio di trasportare quei generi che possono variare la monotonia del riso e lenticchie e vegetali. Ben vengano quindi le confezioni di cibo disidratato o liofilizzato (vanno benissimo anche quelle in vendita nei supermercati senza ricorrere ai cibi precotti e disidratati tipo survival) ed i prodotti sottovuoto. Prosciutto ed insaccati vari, grana in pezzi e caciotte affumicate, si conservano ottimamente con uno scarto che si aggira sul 10% dopo tre settimane di trekking (evitate il prosciutto cotto e la mortadella). Il prosciutto sul chapati è ottimo!, ma lo sono anche la maionese in tubetto, il pomodoro concentrato! La fantasia gastronomica italiana è inesauribile, le variazioni sono infinite. Agli appassionati ricordo che un piatto di tortellini al ragù o di tagliatelle lo si può cucinare anche nelle valli più lontane.

In India si acquisterà tutto il resto: zucchero, sale, tea, caffé, lenticchie, farina (atta) in gran quantità, stecche di cioccolata, marmellata, miele, biscotti, riso, un po' di verdure (ma in genere marciscono rapidamente), i formaggini in scatola, minestre in bustina, scatole di tonno, sardine, gamberi, formaggio australiano, burro, latte. Per il trasporto di questi viveri meglio munirsi di grossi sacchi di iuta o di bidoni di plastica. Controllate scadenza (non sempre presente) e lo stato di conservazione delle confezioni evitando o gettando quelle ammaccate. Il deterioramento del contenuto può avere come conseguenza il botulismo che è un insidioso nemico: contro questa forma di avvelenamento non esistono rimedi!

Filtri

Sfruttando un brevetto NASA varie case producono strumenti di depurazione di varie dimensioni, peso e... costo. Denominatore comune: il divieto di usarli con l'acqua salmastra che li danneggia irrimediabilmente. Inutili i filtri a cannuccia.

Potabilizzatori con sostanze chimiche

Amuchina (fornita in bottigliette prive di contagocce), sicuramente un ottimo disinfettante per le stoviglie, ma che lascia un tremendo sapore di cloro, lo stesso dicasi per lo Steridrolo venduto in pastiglie. Ottimo il Micropur. Elimina i batteri dall'acqua potabile e ne permette la conservazione nei serbatoi di qualsiasi dimensione. In pastiglie da 1, 25, 100 litri ed anche in gocce. Il Micropur agisce in un'ora. Insapore e senza pericolo per le persone, anche se erroneamente venisse aumentata la dose, poiché senza cloro né iodio.

 

   
   

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Lettori da sabato

22 settembre 2001