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il sito di marco vasta

lento pede ambulabis

Ladakh Zanskar

1-17 Giugno 2025 in occasione del festival buddhista di Bardan e del Purig-e-rGaston a Chiktan

con Avventure nel Mondo e Marco Vasta

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La piana di Padum dal monastero di sTongde

La classica ed omnipresente
ruota della vita

Bardan, il cortile

Phuktal Gompa
il monastero nella roccia

Ringdom (Rangdum) Gompa, seggio di Ngari Rimpoche, visto da ovest.

Urghyen Dzong con il tempio ed in basso a destra gli eremi.

Il monastero di Bardan visto da est

La roccia di Bardan vista da ovest

Rituali cham nel cortile di Bardan Gompa

Samvara abbraccia la sua paredra

 
 
 
 

Yul Khorsung (Dhritarashastra) guardiano dell'est

Offerte

Il Cham a Bardan

Bardan è una testimonianza della ricchezza culturale del Ladakh. I turisti che visitano la regione dello Zanskar trovano il monastero una destinazione affascinante, dove possono ammirare tradizioni ancora vive e immergersi nell'atmosfera spirituale.

Riconoscendone l'importanza storica e culturale, sono in corso iniziative per preservare il monastero e questo viaggio sarà il nostro modesto contributo. La comunità localie, in collaborazione con gli enti governativi, si impegna attivamente in iniziative volte a preservare l'integrità strutturale e l'essenza culturale di questo luogo sacro.

Arroccato sulla cima di una rupe che domina il fiume Tsrap (Lingti Chu) il monastero di Bardan appare come una piccola fortezza nella valle del Lugnak.

Ba-rGdan Dansa (འབར་གདན་དགོན་པ) (dimora di Bara) prende nome dal grande lama Bara-pa che vi risedette dopo la fondazione, avvenuta nel 17° secolo da parte del maestro tibetano Depa (Dewa) Gyatso (bDe-ba rGya-mtsho).

Secondo la leggenda, il monastero fu originariamente costruito sulla cima di una montagna chiamata Thar Lha. Tuttavia, accadde un evento straordinario quando un corvo portò una lampada al burro e la posò su una roccia. Dewa Gyatso interpretò questo come un presagio favorevole e decise di costruire su questa roccia l'attuale monastero di Bardan. I resti del monastero originale e un chörten sono ancora visibili sulla cima del monte Thar Lha, aggiungendo un intrigante dato storico al ricco patrimonio culturale del monastero di Bardan.

Ngag-dbang don-yod rdo-rje, incarnazione della Incarnazione di Stakna (sPrul-sku), ne era  titolare quando lo visitammo negli anni "80 . Bardan conta circa quaranta monaci,

Il monastero dipende da quello di Stakna (Stagna) (stag sna dgon pa) nella piana di Leh, della tradizione berretti rossi Druk-pa Kagyü-pa. Quattro cappelle, tutte ricche di immagini e statue risalenti all’epoca della fondazione.

In fondo al cortile interno si trova il mGon-khang (cappella delle divinità protettrici) Le pareti di questo tempio sono così completamente annerite da uno spesso strato di fuliggine che gli affreschi sono praticamente irriconoscibili. Particolarmente degni di nota sono una bella immagine di Samvara che abbraccia la sua compagna e una collezione di maschere e armi come spade, coltelli e lance.

L'alta facciata del Dukhang (sala delle Assemblee) domina il cortile interno. È piacevolmente dipinta e sembra essere rimasta intatta negli ultimi trecento anni e più. La parete sinistra mostra un dipinto centrale della feroce divinità Ka-gya con Marpa in alto e i lama della successione 'Brug-pa ai lati. Sulla parete destra si trovano quattro mandala: Vajradhara, Samvara, Amitāyus e Akshobhya. Sulla parete a destra dell'ingresso, vicino all'angolo, si trova un bel dipinto di Vaj-rasattva. Appena varcata la porta, si trova un'iscrizione con miniature piuttosto consumate di personaggi reali e religiosi, che si riferiscono alla fondazione del tempio. In alto, vicino alla sommità della porta, si trova il consueto Mahäkäla a quattro braccia.

Vi sono numerose immagini di personaggi principali, collocate in alte teche contro la parete di fronte. In posizione centrale si trovano i Buddha del Passato, del Presente e del Futuro, ovvero Dipankara, Šäkyamuni e Maitreya. Alla loro sinistra si trovano grandi immagini di Vajradhara e dello Zhabs-drung Ngag-dbang rNam-rgyal e alla loro destra Padmasambhava e Avalokiteśvara. Davanti a queste immagini più grandi ce ne sono diverse più piccole. Quella all'estrema sinistra è particolarmente interessante perché è una piccola statua di Vajrapāņi, usata per i sacrifici homa. Nota come Za-byed mkha-gro, viene posta sul fuoco sacrificale e gli oggetti del sacrificio vengono posti nella sua bocca, cadendo così tra le fiamme. Ci sono anche immagini di Naropa, Marpa e Mi-la ras-pa, e di Mañjuśri e Maitreya, oltre a tre piccoli chöten.

La statua più famosa raffigura un Buddha che la tradizione locale ritiene essere stata trasportata da Gandara e sistemata nella cappella dell’ultimo piano, cui si accede dal tetto terrazza e dove non possono entrare le donne. È una statua dorata di Maitreya. Il numero dei monaci ospitati varia da uno a venti ed al gompa è annessa una piccola scuola. A monte del gompa si trovano le rovine di Tar-la, primo monastero drukpa in Zanskar.

Bardan è una testimonianza della ricchezza culturale del Ladakh. I turisti che visitano la regione dello Zanskar trovano il monastero una destinazione affascinante, dove possono ammirare tradizioni ancora vive e immergersi nell'atmosfera spirituale.

Riconoscendone l'importanza storica e culturale, sono in corso iniziative per preservare il monastero di Bardan. Le comunità locali, in collaborazione con gli enti governativi, si impegnano attivamente in iniziative volte a preservare l'integrità strutturale e l'essenza culturale di questo luogo sacro.

Cham, le danze rituali dei monaci.


Dove andremo (programma)

Da Leh, raggiunta in volo attraverso Delhi, in jeep partiamo alla volta dello Zanskar, il cuore segreto del Ladakh. Percorriamola nuova Tchadar road che risale le gole del fiume. u tempo rano percorribili solo in inverno camminando sul fiume ghiacciatoeIn tutto due/tre giorni di viaggio per raggiungere lo Zanskar e Padum (3.600m), il maggior centro della valle, che sarà la base per le nostre visite al monastero di Sani dove si erge un chorten che risale ai tempi dell’imperatore Kanishka (molto più verosimile che sia la tomba di un lama di nome Kanishka).

La nuova strada verso Manali appena aperta  permette di raggiungere e visitare i gompa di Bardan e Mune su speroni di roccia che dominano le gole dello Zanskar. presso il villaggio di Char lasciamo i mezzi ed a piedi ci incamminiamo verso il Monastero nella roccia di Phuktal (pernottamento in homestay od al monastero).

È una camminata di due ore su un sentiero panoramico verso uno dei luoghi più affascinanti dello Zanskar in una posizione unica in Himalaya.. Nel monastero è stato girato Himalaya, le Chemin Du Ciel (clicca per vederlo su YouTube), il  film-documentario della regista francese Marianne Chaud, vincitrice della Genziana d'Oro al Festival di Trento nel 2010.

Nella valle di Padum visiteremo anche il monastero di Karsha, “la bianca coppia” e quello di sTongde le cui terrazze offrono un grandioso panorama sulla piana e sull’Himàlaya.

Non mancherà una visita alla Lamdon Model School alla cui costruzione hanno contributo i gruppi locali di AnM e dell’Angolo dell’Avventura.

Chi desidera fare altri due passi, una escursione ai pascoli di Shila Phu consentirà di conoscere la vita degli alpeggi in quota. L'escursione è facile e comporta una salita di circa 400 metri, il pernottamento avverrà in una casa privata i cui proprietari ci metteranno a disposizione una stanza ospitandoci su tappeti. Per il trasporto dei materassini e dei sacchi a pelo noleggeremo dei cavalli (anche per i più affaticati).

È ormai il tempo del ritorno. Alla nostra vista compare la Grande Himalaya con i suoi paesaggi mozzafiato lungo la “strada dei ghiacciai”.

Al valico del Pensila (4.000 m) scintillerà in fronte a noi la catena degli Z con la Cima Italia e ammireremo ancora una volta l’isolamento di Ringdom Gompa posto sotto una policroma parete di roccia alta più di mille metri. Percorriamo la valle del Suru e, passata Kargil, sosteremo a Mulbek per raggiungere Shergol ed addentraci nella stretta gola che in salita ci porta alla isolata conca di Urgyen Dzong con le sue grotte eremo.

 


 

Purig-e-rGastoon Festival

Purig-e-rGastoon Festival

Purig-e-rGastoon Festival - video

Purig-e-rGastoon Festival

Ed eccoci alla seconda meta del viaggio, il Purig-e-rGastoon Festival, una straordinaria celebrazione del ricco patrimonio culturale e delle tradizioni del Ladakh, in particolare nella regione di Shakar-Chiktan. L'evento mira a mettere in luce la cultura unica della regione, promuovere il turismo e migliorare il coinvolgimento della comunità. Organizzato ogni anno a Shagaran Chiktan, il festival funge da piattaforma per promuovere le tradizioni del Purgi, attrarre visitatori e integrare le aree rurali nel panorama turistico. Il festival, noto anche come Celebrazione del Purgi Festival, ha un immenso significato per la comunità ladakha. Incarna lo spirito di unione, l'orgoglio culturale e lo sviluppo rurale. L'evento si allinea a iniziative più ampie come l'Azadi Ka Amrit Mahotsav, che celebra l'indipendenza dell'India.

Uno degli aspetti più accattivanti del festival sono le vivaci performance culturali orami quasi scomparse nei villaggi. Artisti provenienti da diversi insediamenti del Ladakh presentano performance di gruppo e soliste, che riflettono le tradizioni profondamente radicate della zona. Queste performance includono spesso:
* Canti e danze popolari che narrano la storia del Ladakh.
* Musica strumentale con strumenti tradizionali.
* Sessioni di narrazione che preservano l'antico folklore.

Ed eccoci di nuovo in viaggio attraverso i monasteri della valle dell'Indo, Leh ed il monastero di Hemis, i giorni a disposizione sono terminati, ormai non ci resta che partire con lo Zanskar ed il Ladakh nel cuore.


Fonti:

Ultima modifica: 16/04/2025 17:16:35

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