Vai all'indiceI berretti rossi Druk-pa Kagyü-pa(tratto dalla sesta edizione 2015) Nel gran computo dei vari ordini lamaisti, che secondo alcuni studiosi ammontano a ben diciotto diverse componenti, la tradizione kagyü-pa (bKabr GyudPa, tib: trasmissione orale) è la più famosa fra le scuole non riformate dette dei «berretti rossi» (tib: pr.: zamar) ed è anche la più rappresentata e numerosa del Ladakh, ma non nella tradizione karma-kagyü maggiormente conosciuta in occidente. La filosofia di questo ordine trova fondamento nel pensiero dello yogi indiano Tilopa (n. 928) che applica numerose tecniche yoga nella pratica degli insegnamenti buddhisti. Gli insegnamenti trasmessi da Tilopa sarebbero quattro, ma sul loro contenuto vi sono differenti versioni. Egli ebbe la trasmissione direttamente da Vajradhara, il Buddha primordiale che simbolizza il Dharmakaya, la radiosa e vuota essenza della nostra vera natura.
Naropa (956-1040), abate del monastero
indiano di Nalanda, ne continua l’opera e riassume la propria
sperienza religiosa annunciando le «Sei dottrine» (tib: Chos Drug) dette
anche i Sei yoga di Naropa, suddivise nel primo trattato «gTum-no»
riguardante il calore mistico (più letteralmente della «femmina
ardente»), nei trattati «Gyu-Lu», (corpo illusorio), «Mi-Lam»
(risveglio) ed «Od-Sel» (chiara luce), che affrontano il problema di
tradurre in parola gli stimoli della meditazione e dell’esperienza
spirituale. Gli ultimi due trattati «Bardo»
(stato intermedio) e «Pho-va» (coscienza) insegnano a trasporre gli
stimoli della coscienza in momenti di meditazione. Tutte le scuole del
Buddhismo tibetano, nei secoli seguenti ed ancor oggi, guardano ai «Naro’i
Chos Drug» come un unico sistema di yoga con specifiche applicazioni
tecniche. Nella pratica quotidiana, seguendo l’esempio dei saggi maestri, i monaci hanno come fonte di insegnamento la tradizione orale, trasmessa direttamente da maestro ad allievo.
Obiettivo di ogni discepolo è la
realizzazione di Mahamudra (grande attitudine, tib: Phyaggya Chem-po).
A questa coscienza beatificante, che non è solo pura conoscenza
intellettiva, si giunge attraverso ’apprendimento della letteratura
basata sui Tantra (brGyud) e con pratiche liturgiche che hanno il potere
di scatenare impulsi emozionali che conducono l’individuo alla
illuminazione. Gampopa (qualcuno scrive Gompopo) (soprannome di Dhagpo Lharj, medico di Dagpo, 1079-1153) fondò il primo monastero kagyü nei pressi di Tsurlha. La Dhagpo kagyü fu la radice della tradizione kagyü. La maggiore delle scuole kagyü è la Karma-kagyü-pa che risale al suo discepolo Dusum Kyempa (1110-1193) che divenne il primo Karmapa, fondatore del monastero di Tsurphu, presso Lhasa, che ha continuato ad essere il monastero principale dell’ordine anche quando il 16° Karmapa fuggì all’estero riparando a Rumtek in Sikkim. Rigpi-Dorje Gyalwa Karmapa diede un notevole impulso alla diffusione del buddhismo tibetano in occidente, tramite personalità come lama Chogyam Trungpa, che fondò eremi di meditazione kagyü in Inghilterra e USA dove è morto. Il l6° Karmapa si è spento nel 1981 a New York e si è reincarnato in S.S. il 17° Gyalwa Rimpoche sul quale vegliano quattro Bodhisattava Reggenti della tradizione Karma Kantsang i quali, come è tradizione, furono riconosciuti ed istruiti dal 16° sotto la guida del quale hanno trascorso la gioventù dedicandosi intensamente allo studio. La vicenda dell’attuale presenza di due Karmapa è ben nota perché argomento di cronaca nel 2000, quando la reincarnazione, scelta dai Cinesi, che viveva in Tibet è riuscita a fuggire in India. La linea karma non è rappresentata in Ladakh dove è diffusa la linea druk-pa-kagyü. Presso Choglamsar vi è un piccolo edificio elevato per la visita del 16° Karmapa. Dalla Dhagpo kagyü derivò la Phagtru (Phag-gru) kagyü e da questa la tradizione Druk-pa kagyü. La linea Gampopa, Phogma druk-pa (1110-1170), Ling Repa (1128-1189) porta a Tsangya Choje Gyare Yeshe Dorjey fondatore del lignaggio Druk-pa (1161-1211). Egli costruisce Druk Sewa Jangchub Ling, monastero del drago, centro di meditazione attorno al quale si riunirono fino a 50.000 eremiti. Suo discepolo è rGyatha rGodtshang di Lho-brang (1189-1258), semplicemente Gotsangpa, formidabile viaggiatore, forte personalità che giunto in Ladakh attrae giovani vocazioni nei centri di eremitaggio di Kodtsang (Gotsang) vicino ad Hemis, di Ika vicino a Sakti ed a Matho. Problemi di successione (due tulku appoggiati da famiglie rivali) portarono a due correnti: la meridionale Lho’Brug-pa in Bhutan e la settentrionale Chang’Brug in Tibet che è presente ad Hemis. La prima fa riferimento a Jabrung Nawang Namgyal (monastero di Citari a Manali e Pothang a Padum). La seconda è guidata da S.S. Jigme Pema Wangchen, 12° Drukchen Rinpochey, che risiede ora a Darjeeling, ma si reca spesso in Ladakh. Ai druk-pa-kagyü appartengono i monasteri di Chemre, Hanlé, Likir, Stagna, Mulbekh, Hemis, Nyoma, Chumatang, Tia (monastero femminile) ed il romitaggio di Kodtsang in Ladakh ed in Zanskar quelli di Bardan, Tagrimo. Tulku Tungsey Rimpoche è l’abate di Hemis. In Ladakh è rappresentata la terza linea, quella dei drikung (anche dirgung) kagyü, la cui influenza si estende sui monasteri di Lamayuru e di Phyang. La Drikung (‘Brigung) kagyü, fondata da Drikung Kyopa Jigten Gonpo (1143-1217), è guidata dal 37° successore Drikung Kyabgon Che-Tsang (1946), che spesso risiede in Ladakh. |