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Per fortuna che nella guerra italo - turca del 1911 qui non vi sono stati combattimenti. Interessante a questo proposito la ricerca del Dr. Stefan Altekamp su questo argomento.
Porto fenicio, fondato durante il primo millennio a.C., la ricchezza di leptis dipendeva in gran parte dal commercio di schiavi, avorio, oro e altri metalli preziosi e anche dalla fertile terra circostante. In seguito alla terza guerra punica i Romani sostituirono i Cartaginesi e svilupparono ulteriormente la zona, finché nel 455 i Vandali non si comportarono come tali e distrussero quanto poterono. Nel 533 i Romani riacquistarono per pochi anni il dominio sulla città e si procedette a grandi opere di restauro; ma le tribù locali insorsero e la regione sprofondò in un'arretrata condizione di nomadismo berbero.
Il primo monumento, vicino all'ingresso è l'Arco dei Severi, eretto nel 203, quando l'imperatore Settimio Severo tornò a visitare la sua città natale. Non lontano dall'arco, sorgono le Terme di Adriano, il più grande complesso del genere al di fuori di Roma, rivestito di lastre di marmo e di granito. Continuando a esplorare si giunge al nymphaeum, in parte coperto, una sorta di reliquiario dedicato al culto delle ninfe. Degna di interesse la zona del mercato con l'edificio circolare sulle cui finestre veniva esposta la mercanzia. I due grandi fori sono paragonabili per estensione e per magnificenza ai fori imperiali di Roma; splendidi anche la basilica, ricca di decorazioni, e il teatro. Proseguendo sul lungomare per circa 700 m, si arriva allo stadio e all'anfiteatro, dove si tenevano spettacoli di vario genere. Ma è proprio al teatro dove, tornando sui mie passi, termino la mia visita. Al di là delle colonne si scorge il mare (e talvolta anche una petroliera...). Forse la più bella vista di tutta Leptis.
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