Monk, Householder, and Tantric Priest
Il buddhismo dei Newar della valle di Kathmandu rappresenta l'ultima testimonianza del grande Mahāyāna dell'India settentrionale e tradizioni Vajrayāna. È l'unico esemplare di Buddhismo Mahāyāna in un ambiente sud-asiatico, e la sua tradizione testuale in sanscrito risale ai grandi centri accademici del primo millennio. Le caratteristiche di questo Buddhismo, in un contesto fortemente induizzato, hanno spesso portato a critiche. Etichettata come "degenerata", "corrotta", "induizzata", "Buddismo senza monaci", la religione che era praticata essenzialmente dalle due caste elevate dei Sakya e dei Vajrācārya era ancora fraintesa, nonostante il lavoro pionieristico di S. Greenwold, fino alla pubblicazione dei numerosi articoli di David Gellner. Questo recente libro rimuove tutti questi pregiudizi. Il suo scopo è quello di collocare il Buddhismo Newar nella sua relazione storica e filosofica e, allo stesso tempo, di descrivere una tradizione vivente, in un preciso contesto sociologico. La duplice qualifica dell'autore, sia come testualista che come antropologo, gli consente di esplorare in modo notevole la complessità soteriologica e rituale di questo sistema Vajrayāna e di studiarne la funzione pratica nella società Newar.
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Buddhism of the Newars of the Kathmandu Valley represents the last testimony of the great north Indian Mahāyāna and Vajrayāna traditions. It is the unique specimen of Mahāyāna Buddhism in a South Asian environ- ment, and its textual tradition in Sanskrit goes back to the great scholarly centres of the first millennium.
The characteristics of this Buddhism, in a strongly Hinduised context, have often led to criticism. Labelled as 'degenerate', 'corrupt', 'Hinduised', 'Buddhism without monks', the religion which was practised essentially by the two high castes of the Sakyas and Vajrācāryas was still misunderstood, in spite of the pioneering work of S. Greenwold, until the numerous articles of David Gellner were published.
This recent book removes all these prejudices. Its purpose is to place Newar Buddhism in its historical and philosophical relationship and, at the same time, to describe a living tradition, in a precise sociological context. The dual qualification of the author as a textualist as well as an anthro- pologist, allows him to explore in a remarkable way the soteriological and ritual complexity of this Vajrayana system, and to study its practical function in Newar society. |