L'illuminazione del susino selvatico
La famiglia di Bahar, un'eccentrica dinastia di mistici, poeti e filosofi in fuga da Teheran allo scoppio della Rivoluzione viene raccontata ne 'L'illuminazione del susino selvatico' della scrittrice e pittrice Shokoofeh Azar - classe 1972, rifugiata politica in Australia e prima donna iraniana a percorrere in autostop la Via della Seta - che con grande talento rievoca la tradizione della narrazione orale persiana. Scritto originariamente in persiano e pubblicato in Australia nel 2017, il romanzo è stato candidato allo Stella Prize 2018 e all'International Booker Prize 2020. Iran 1979. La famiglia di Bahar, un'eccentrica dinastia di mistici, poeti e filosofi, fugge da Teheran allo scoppio della Rivoluzione. Segnata da un terribile lutto – a raccontare la storia è il fantasma di Bahar stessa, arsa viva in un rogo in una sommossa –, si rifugia tra i boschi del Mazandaran, lontano da uomini e strade. Lo sperduto villaggio di Razan, immacolato e selvaggio, li accoglie all'ombra delle sue foreste millenarie, popolate da spettri e prodigi, vecchie leggende, le rovine di un antico tempio zoroastriano. Nel giro di un decennio, però, i tentacoli della nuova Repubblica Islamica giungono fino a loro, portando morte e distruzione, guerra e fanatismo, e spezzando per sempre l'equilibrio tra il mondo dei vivi e gli esseri della foresta. Anche la famiglia di Bahar verrà travolta e divisa, e ciascuno dei suoi componenti dovrà andare incontro da solo al proprio straordinario destino.
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