/head>

il sito di marco vasta

lento pede ambulabis

Su ]

Pamir 4x4

14-28 settembre 2019

con Marco Vasta ed AnM sul "tetto del mondo", tra natura e popoli dell’Asia Centrale su i monti del Pamir lungo i confini con l'Afghanistan

Bartang Highway ed alternative

Su ]

Clicca sul logo Wikiloc per ingrandire a pieno schermo.

 

La strada per la Valle di Bartang si dirama da quella principale per Dušhambe poco prima del villaggio di Rushan, a 61 km da Khorog (il nostro programma non prevede di andare a Khorog come i primi gruppi, perdendo due giorni di tempo, ma potrebbe capitare se necessitassero riparazioni alla 4x4).

Rushan: il punto di partenza per la maggior parte delle avventure della Bartang Valley. Rushan si trova appena fuori dall'autostrada Pamir, 65 chilometri a nord di Khorog. Il villaggio ha un paio di distributori di benzina, diversi negozi, chaikanas (case da tè), servizio auto, banca e alloggi in famiglia. Se finisci per passare la notte qui prova Mubarak Homestay +992 934052304 o Rushan Inn Guesthouse +992 935550049. Le famiglie possono organizzare il trasporto fino al punto di consegna per Jizeu. Puoi anche andare al posteggio dei taxi e provare a prendere un marshurtka, oppure cercare di trovare un taxi condiviso diretto verso valle fino alla destinazione finale.

 

All'altezza del villaggetto di Akzev (Akhzov) (37.97176, 71.63813) lasciamo la M41 entriamo finalmente nella valle del fiume Bartang in un paesaggio definito strepitoso.

Il nostro obbiettivo è di penetrare il più possibile nella valle tenendo come riserva, in caso di frana, escursioni nelle valli laterali e, se non possibile, tornare nella valle del Panji.

Aspra e primordiale, la Valle di Bartang è fra le più selvagge e spettacolari di tutto il Pamir occidentale e offre una splendida opportunità per un avventuroso percorso in fuoristrada di più giorni )vedi programma di AnM  Pamir 4x4). In alcuni tratti, la strada si snoda pericolosamente fra il burrascoso fiume sottostante e le sovrastanti pareti a picco. Soltanto le fertili pianura alluvionali o su conoidi donano di tanto in tanto un po’ di verde alle nude pareti di roccia. passiamo diverse oasi più o meno grandi: Shujand, Ems, (Yemts) famoso per i suoi musicisti, Padrud preceduta dalla passerella pedonale metallica che segna l’inizio della splendida escursione lungo la Valle di Jiezew (Geisev in LP).

Yemtz Piccolo villaggio con un negozio.

Jizeu **  (Jiezew, Geisev in LP) - Splendido villaggio a sole2 ore di cammino dall'autostrada del Bartang. 7 delle 14 case del villaggio sono hpmestay. Accessibile solo a piedi.

Padrud Piccola frazione di case lungo l'"autostrada".

Khijez Piccolo villaggio con un negozio.

 

Proseguiamo per nove chilometri lungo la valle principale e vediamo il ponte carrabile per il villaggio di Khijez, da cui partono diversi itinerari, fra cui quello per Ramdev.

La strada prosegue nella sinuosa valle con i villaggi di Savsipushdasht, Bartang, Razuj ed infine Basid, un paesino situato cinquanta chilometri più avanti, definito "incantevole" dalla Lonely Planet, e che ospita due luoghi sacri (i turisti non possono visitare quello superiore) e spettacolari foreste, offrendo la possibilità di compiere escursioni a piedi.

Una gradevole sosta pranzo a base di langhman (tagliolini) in brodo di verdure e carne interrompe il viaggio. Siamo in un prato fra la strada ed il fiume. Si ferma a parlare con noi una ciclista solitaria forse lingua tedesca, visto la camicia militare ex DDR: "preferisco viaggiare sola . In coppia  - con un uomo è sottinteso- è più difficile ricevere ospitalità. Le famiglie, soprattutto le donne e con le donne, sono molto generose".

Dalla relazione Udeschni pamir Walks

Ravmed ** Un altro villaggio accessibile solo a piedi. Chiedi in giro per famiglie in quanto ci sono una coppia nel villaggio che non sono contrassegnate. Ravmed è una tappa comune nei trekking da Jizeu a Basid.

Dasht Un'altro agglomerato di case lungo l'autostrada.

Siponj Uno dei più grandi villaggi della valle. Alcuni negozi sono sparsi. Su alcune carte indicato come Bartang.

Darjomj Villaggio con un piccolo negozio.

Basid Piccolo villaggio circondato da una splendida foresta verde, con un santuario da visitare. Ci sono un paio di famiglie nel villaggio. Ci sono grandi opportunità di trekking da qui.

Chadud Piccolo villaggio.

Bàrdara Бардара * Piccolo villaggio a 9 km dalla strada. Altri due santuari da visitare qui e una "ghiacciaia" nel nevaio vicino al villaggio. C'è un negozio nel villaggio. Numerose escursioni iniziano qui che vanno ai pascoli alti.

 

A fianco della strada sterrata giacciono mezzi e macchinari dell'era sovietica. presso la casa isolata dove ci fermiamo a mezzogiorno per il pranzo ci sono i resti un camion Zil 130 senza ruote e senza motore.

Sulla Bartang Highway - paesaggio post-sovietico

Nota post viaggio: A distanza di quasi trent'anni dal collasso dell'impero, il paesaggio post-sovietico è ancora caratterizzato dall'abbandono di tecnologie che potevano e dovevano essere gestite in modo centralistico, contestualmente, al recupero di modi della tradizione: all'improvviso la tecnologia che era alla base di tutto il sistema è venuta meno. In altre parole. d'ora in poi nei villaggi e sulla strada incontreremo i relitti di questo prevedibile naufragio.

Il crollo dell’Unione Sovietica è stata una batosta particolarmente dura per tutta l’area. Trovatosi improvvisamente a corto di liquidità e di carburante agli inizi degli anni ’90, il Pamir aveva subito lentamente il blocco di qualsiasi tipo di attività, dai mercati ai kolkoz (le fattorie statali), dai canali di irrigazione ai servizi pubblici. Di colpo, gli allevatori e i pastori locali dovettero reinventarsi il modo di provvedere al raccolto senza l’utilizzo di macchinari agricoli, ritornando a metodi di lavorazione che erano stati abbandonati ormai da decenni. Se ne andò pure la folta rappresentanza di scienziati sovietici, lasciandosi alle spalle miniere semi abbandonate, stazioni meteorologiche e osservatori sparsi per tutto il Pamir.

Non ne parleremo mai con accompagnatori ed ospiti, ma è il caso di ricordare che, frustrato dalla posizione marginale e senza futuro in un Tagikistan prossimo al collasso, il GBAO dichiarò la propria indipendenza nel 1992 e scelse di appoggiare i ribelli durante la guerra civile. Da allora, gli aiuti inviati dal governo alla regione sono stati piuttosto scarsi e non hanno di certo privilegiato la sua ricostruzione.

 

Giungiamo infine al bivio per la valle ed il villaggio di Bàrdara (pr. Bàrdara). proseguiamo e la  Bartang Highway (così definita in alcuni siti web più per l'altezza che per la classificazione stradale) prosegue sulla sponda destra orografica.

 

"Con il crollo della Unione Sovietica, tutti i russi ripartirono portando con sé il know-how tecnologico e la possibilità di richiedere attrezzature e pezzi di ricambio. La popolazione locale che aveva dimenticato come si coltivasse la terra nella maniera antica, si ritrovò abbandonata a se stessa e dovette reimparare tutto da capo.

Erika Fatland, Sovietistan, Un viaggio in Asia centrale, p.335

 

 

 

 

 

Solo cento anni fa Aurel Stein scriveva di questi villaggio del Bartang:

“I villaggi che si annidavano qua e là alla foce delle gole e seminascosti in mezzo a pregiati alberi da frutta sollevavano in piacevole contrasto l'uniforme trucietà di queste ostili strettoie. Le abitazioni nei luoghi in cui abbiamo interrotto il nostro viaggio all'esterno erano casupole senza pretese costruite con macerie. Ma nell'interno, per quanto affumicato dal fumo, si potevano vedere sistemazioni di una semplicità confortevole giunta dall'antichità. Così il soggiorno, con il pavimento in terra e il lucernario sul soffitto a lucernario, con le piattaforme per sedersi, mostravano invariabilmente una stretta somiglianza all'architettura interna degli scavi di antichi siti nel Taklamakan e di altre ancora abitate valli più a sud nell' Hindukush.

Questo piccolo angolo dell'Asia, nella sua solitudine alpina, sembrava davvero come se non fosse stato toccato dal cambiamento dei secoli. Mi sentivo incline a chiedermi se avrebbe potuto presentare un'immagine molto diversa ad un visitatore bactriano greco o indo-scitico negli ultimi secoli prima di Cristo."

Sir Aurel Stein, Through Roshan  Gorges

On Ancient Central-Asian Tracks

vol.1, cap XXI, pag 319

Vrinjavn Piccolo villaggio.

Yapshorv Piccolo villaggio da cui si può deviare e salire a Rashorv.

Giunti in prossimità dell'oasi di Yapshorv (Yavshor, Япшорв) si diramano un paio di strade che in vario modo salgono sull'altopiano dove sorge il villaggio di Roshorv.

Nei campi sono evidenti i segni disastrosi del crollo dell'impero. Qua e là giacciono abbandonati trattori di produzione sovietica con i cingoli spaccati. Qualche pulmino Uaz e alcune fuoristrada Uaz mostrano i segni di cannibalizzazione, ovviamente i pezzi di ricambio non arriveranno mai più. Nei coltivi sono al lavoro alcune contadine e molti lavori vengono fatti a mano. La meccanizzazione sembra un ricordo del passato. Non vediamo macchinari nuovi. Qui veramente c'è stato un disastroso ritorno al passato e gli abitanti hanno dovuto imparare di nuovo a sfalciare l'erba. La povertà del GBAO è evidente nella maggior parte degli abitanti. (MV 2017)

 

Roshorv * Appena fuori dall'autostrada Bartang. Ha un negozio.

Nisur Villaggio dove la strada si biforca per girare verso Barchidev.

Barchidev * - Un adorabile villaggio nel punto di partenza per il Lago Sarez (permesso e guida locale richiesti). Nurumuhammed, proprietario della Sarez Travel, la compagnia che organizza i permessi sul lago Sarez e gite al lago gestisce una famiglia fuori dalla casa della sua famiglia +992 934072546.

 

Le 4x4 da Barchidev devono tornare in basso e seguire un tracciato che arriva ad un passo (3.026m) e scende presso la stazione sismologica e la vecchia stazione meteorologica arrivando al bivio che permette di lasciare la Bartang Highway e raggiungere le case più in alto di Savnob.

 

Savnob uno dei villaggi più panoramici della valle di Bartang con un paio di negozi. Una articolo mette in luce i problemi di questa valle: Global warming imperils Tajikistan's landscape (Il riscaldamento globale mette in pericolo il paesaggio del Tagikistan). L'articolo parla del ghiacciaio Labnazar, "sovrastante Savnob", non è un errore del giornalista ma si tratta di un altro ramo del ghiacciaio non visibile da Roshorv e che scende più verso est.

Rukhch Piccolo agglomerato di case.

Pasor * - Piccolo villaggio appena fuori dall'autostrada e inizio del trekking che conduce nella valle di Khafrazdara e continua sul ghiacciaio Grum Grijmailo.

Ghudara Un villaggio di dimensioni decenti alla fine della stessa valle di Bartang. Se le strade ti permettono di andare oltre Ghudara, dovrebbe essere possibile continuare a Karakul e all'autostrada del Pamir via Kök Jar e Shurali. La strada oltre Ghudara (più a nord) a volte può essere impraticabile con veicoli 4x4.

Valle di Tanymas è il punto di partenza ideale per un’impegnativa escursione al Ghiacciaio Fedchenko, uno dei più lunghi del mondo

Kök Jar *** Punto panoramico dall'alto nel Passo Kök Jar della vasta area rocciosa e vista sul cratere meteorico.

Shurali *** Appena a nord di Kök Jar. Posizione dei geoglifi - un antico calendario solare fatto di grandi pietre.

Dangi *** Deviazione per per Jalang.

Jalang * / *** Il bellissimo pascolo estivo per i nomadi kirghisi nella zona. Potresti anche essere invitato a passare la notte in una delle loro yurte. Vicino al lago Karakul.

"Con un paio di guadi e un passaggio su un ponte traballante arriviamo infine a destinazione : Il paese di Jalang, dove ci sono un paio di yurte per noi. Solito rito del tè pomeridiano. Il posto è unico. Più tardi ci sarà il ritorno del bestiame con tanti yak e la relativa mungitura. Fa abbastanza freddo e finalmente indossiamo golf e K way; il bagno è ancora più rudimentale ma meglio integrato nel paesaggio : sempre con un buco al centro ma in pietre!"

Dalla relazione Stefania d.V. 2018

 

Valle di Kök Ubel

Ozero Kurun Kul lago

Una articolo mette in luce i problemi di questa valle: Global warming imperils Tajikistan's landscape (Il riscaldamento globale mette in pericolo il paesaggio del Tagikistan). L'articolo parla del ghiacciaio Labnazar, "sovrastante Savnob", non è un errore del giornalista ma si tratta di un altro ramo del ghiacciaio non visibile da Roshorv e che scende più verso est.

Visitatori in linea: 286

1167  persone hanno letto questa pagina