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Harega - Maryam Papaseyti - Agoza

Tigrai Trek / 20 - 30 dicembre 2018

Italia - Addis Ababa ] Addis - Mekele - Wukro ] Wukro - Menda ] Campo 1 - Debretion ] Debretion - Harega ] [ Harega - Maryam Papaseyti - Agoza ] Agoza - Koraro ] Koraro - Guh - Korkor - Hawzen - Wukro ] Wukro - Takatisfi - Mekele - Addis ] Addis Ababa - Italia ]

 

La tappa si può sviluppare su due percorsi completamente differenti uno in alto per cresta ed uno in basso nella piana con una parte comune, cioè la visita la chiesa di Maryam Papaseyti. La chiesa si potrebbe anche visitare la sera prima, un piccolo sforzo nel giorno precedente ma che permette di affrontare con maggior tempo a disposizione il c.d. "percorso alto".

 

Percorso basso (gruppi D'Intino e Romagnoli)

"Partiamo con calma lasciando il bellissimo campeggio sotto il fico gigante. Prima parte pianeggiante in mezzo ai campi. Vediamo i contadini arare terra con le mucche. Da lì traversando il fiume si arriva alla bella chiesa scavata nella roccia del 14° secolo con all’interno affreschi secolari molto belli."

Dalla relazione di Luigi Romagnoli, 2018

 

Maryam Papaseyti (Mariam Papaseiti - Mariyam) (13.86574, 39.38993)  Costruita in una dolce valle con grandi alberi di ficus e palme da dattero, è ancora circondata da un bosco originario con una lussureggiante vegetazione tropicale, dal momento che è da sempre vietato tagliare la vegetazione intorno agli edifici sacri. La chiesa, costruita all’ombra di un monte, è composta da tre stanze: quella centrale, di fianco al santuario, ha muri coperti da dipinti, molti dei quali ancora originali. Nel pronao (o nartèce) troviamo alcuni dipinti post-portoghesi; altri molto semplici e più recenti; alcuni ricordano i più famosi angeli sul soffitto della Haile Sellasse di Gondar.

L'edificio è completamente nascosto da una pesante vegetazione tropicale che include palme da dattero - una situazione molto piacevole scrive Ruth Plant. L'esterno non è affatto una struttura imponente. Il sanctum della chiesa è scavato nella roccia. Il nartèce, dove si trovano i dipinti, è costruito contro la roccia. I dipinti sono stati eseguiti su tela. L'attrazione più notevole di questa chiesa è rappresentata dai suoi dipinti che raccontano le storie del Vecchio e del Nuovo Testamento in modo molto vivido. Possono essere datati grazie alle effigi dei donatori - Bashay Dengeze e sua moglie Emebiet Hirut, che sono raffigurati sotto i due dipinti della vergine. Bashay Dengeze era il governatore del distretto durante il periodo di Ras Wolda Sellassie (1788 - 1866), che incoraggiava il commercio e doveva ricevere la prima missione britannica in Etiopia nel 1804.

 

In macchina: Maryam Papaseyti è raggiungibile con 20 minuti di auto su strada sterrata a ovest di Degum. e poi 20 minuti di una dolce passeggiata

Maryam Papaseyti,ingresso

Maryam Papaseyti, esterno Maryam Papaseyti, verigni o donatrici (?)

 

Adamo ed Eva e la cacciata dal paradiso terrestre

Schema da Ruth Plant p. 43

San Giorgio su un cavallo bianco

 

A sinistra: l'Arcangelo Michele, destra: Gesù lava i piedi dell'Apostolo Pietro

Gesù invia i 12 apostoli

L imperatore Costantino ascolta Ario presso il Concilio di Nicea

 

"Dopo si riparte salendo ripidi verso un villaggio dove mangiamo e beviamo il caffè tradizionale con tre giri. Il trek diventa più selvaggio tra ripide pareti che precipitando verso la valle alla fine della quale si intravvedono i piccoli villaggi. Da lì si riparte e si arriva ad una bellissima vista.

Arrivati al villaggio di Agoza, ci sistemiamo nella scuola (13.87828, 39.32517) del paese. Per il tramonto partiamo per la collina sopra il paese per una bellissima vista con birra. Si scende, cena e buonanotte".

Dalla relazione di Luigi Romagnoli, 2018

 

Percorso alto (gr. Biglino, Vasta, Bottazzo)

Dopo la visita a Maryam Papaseyti (consigliato la sera precedente), si ritorno praticamente la campo e si prosegue nei pressi su una traccia per fuoristrada incontrando anche il cartello con le frecce indicanti Mariam Papaseiti, Mikael Hargua (Mikael Haregua), Abune Zerabruk. Si lascia la pista su sentiero sassoso raggiungendo in breve un intaglio (selletta) fra le colline e scendendo sulla strada sterrata nei pressi del villaggio di Korar (da non confondere con Koraro - toponimo errato anche nel libro di Plant che induce a confusione), accompagnati (e superati) dai ragazzini che vanno a scuola. Scesi nella valle, davanti a voi sulla destra in lontananza vedrete l’evidente sella che dovrete raggiungere. Si attraversa la strada e attraversato il villaggio imboccate la bella scalinata che porta alla chiesa visibile sulla sinistra della valle, abbandonandola dopo poco per puntare diritti alla selletta, sentiero ripido ma non troppo. Si raggiungono così le cenge sommitali del monte Kemer. Una volta arrivati alla sella inizia sulla destra un lungo traverso circolare antiorario, tra cespugli, per raggiungere un’altra sella visibile in fondo a destra. Da quest’ultima sella già si intravede la valle.

Da qui inizia una lunga cengia a sinistra (tipo Dolomiti di Brenta ma con tanti cespugli) alta sulla valle, che può dare leggera vertigine, ma mai pericolosa, e che porta lentamente all’interno della valle. Dopo parecchio si arriva finalmente ad un’ultima balconata (si vede la scuola), da cui si scende rapidamente su grandi balzi di roccia sino a valle. Si attraversano i campi fino alla scuola.

NB I tempi del coord Biglino sono eccezionali! Gli altri gruppi hanno impiegato anche 7h30'. un gruppo, avendo prima visitato Miryam Papaseity e essendo partito in ritardo, ha dovuto ridiscendere a Korar e da li proseguire in pulmino per Arega.

 

Distanza

Disl.
tot +

Disl. Tot -

Alt. max.

Alt. Min.

Diff.
altimetrica

Partenza

Arrivo

Tempo movimento

Tempo effettivo

Coord.

13,45 km

457 m

448 m

2.192 m

1.930 

264

08:25

16:01

6:08

7:36

D'Intino

15,34

504 m

500 m

2.195 m

   

8:00

16:30

 

4h

Romagnoli

14,3 km

556 m

552 m

2378 m

1967 m

 

 

 

4:35

 

Biglino

 

Max. Velocità

Velocità media

Velocità media mov.

Velocità di salita

Velocità di discesa

Tempo di salita

Tempo di discesa

Coord.

8,82 km/h

1,7 km/h

2,11 km/h

113 m/h

-127,5 m/h

 04:02

03:31

D'Intino

    3,1 km/h         Biglino

 

Sotto: Confronto fra i due percorsi Rosso alto per cenge, blu sentiero basso
Usa il mouse per ingrandire la mappa.

 

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Sopra: clicca sul Logo di Wikiloc per allagare la mappa e leggere i dislivelli del percorso basso.

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Sopra: clicca sul Logo di Wikiloc per allagare la mappa e leggere i dislivelli del percorso alto per cenge.

 

Variante per alpinisti

Arbat-Ensesa (Arbatu Ensesa, Kemer, Gheralta

, Ruth Plat p. 63) è una chiesa scavata nella roccia situata sulla cima dell'acrocoro di Agoza, è molto difficile da raggiungere e richiede abilità di arrampicata. Dalla base della montagna è un'escursione impegnativa, ma questa parte non è tecnica. Per raggiungere la vera chiesa di Arbat-Ensesa, l'ultima salita è attraverso l'uso della corda e quindi è raccomandata solo per alpinisti esperti e fisicamente in forma.

Sotto: Arbatu Ensesa, Kemer, Gheralta, Ruth Plant p. 63)

 

 

C'è una seconda chiesa che si trova nella parte inferiore della piccola amba e che gli scalatori non esperti possono visitare. Arbat-Ensesa è stata costruita nel 4° secolo e dopo la salita iniziale, la zona offre viste mozzafiato sulle montagne circostanti e sul paesaggio, nonché antiche tombe e grotte aperte per la visualizzazione.

Nell'area c'è anche un'abbondanza di splendidi uccelli, tra cui le aquile, che nidificano sulle falesie che circondano la chiesa.

 

 


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