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Tutto Caucaso

29 giugno - 14 luglio 2019

con Avventure nel Mondo e Marco Vasta

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Yerevan

Museo Matenadaran

Piazza della Repubblica

Piazza repubblica ex piazza Lenin conteneva una statua rimossa nel 1996 del leader bolscevico. È è uno degli esempi più interessanti di arte sovietica nel Caucaso.

La piazza contiene i classici edifici gemelli a semicerchio, la posta, edifici governativi, il prestigioso Hotel Marriott, il museo cittadino, gallerie d'arte, un parco verde e una fontana con giochi di luce e colori e quando viene buio viene illuminata in maniera suggestiva.

 

Il Teatro dell’Opera

Risale alla seconda metà del XIX secolo e vanta una tradizione antica. L'apertura del teatro ha contribuito a creare nuove opere nazionali e molti giovani artisti vi sono stati attratti. Nel 1935 nacque il balletto nazionale e la prima opera rappresentata fu il "Lago dei Cigni".

Il palazzo del teatro dell’Opera costituisce un altro elemento di riferimento della città; L’edificio comprende la Sala da Concerto Aram Khachaturian, il Teatro dell’Accademia Nazionale dell’Opera e del Balletto completamente restaurati nel 2003. La piazza che lo circonda la sera si trasforma nel luogo più animato di Yerevan e gli armeni affollano i tavolini all’aperto dei numerosissimi caffè. In un angolo davanti a un laghetto sorge il curioso monumento al pianista Babajanian con le mani nodose levate al cielo.

 

Parco della Vittoria con la statua di Madre Armenia

Parco «Haghtanak» (parco di vittoria) è un grande parco situato alla parte superiore della cascata a Yerevan. Il parco è chiamato Parco della Vittoria nella commemorazione dell’Armenia Sovietica partecipazione alla seconda guerra mondiale. Il parco è una distesa verde occupata prevalentemente da un bosco. Nel parco sono ospitati un lago artificiale, la statua di mdre Armenia (Mayr Hayastan) con il museo, un pittoresco luna park con una ruota panoramica, alcuni caffe` e vari tavoli da biliardo all’aperto.

Dalla sommità si gode una vista estesissima su tutta la città e sull'Ararat.

La statua di Madre Armenia ha sostituito una statua di Stalin rimossa senza preavviso in una notte del 1967. La gigantesca statua di Madre Armenia, collocata su un alto podio, domina la città dall’alto di una piazza in stile tipicamente sovietico, con tanto di carri armati e jet posti su piedistalli all’estremià orientale del Parco.

La statua è alta 23 metri e guarda in direzione del confine turco, al di là della città, tenendo una massiccia spada di fronte a sè in un atteggiamento difensivo.

Madre Armenia è la personificazione femminile dell'Armenia. La statua simboleggia la pace con resistenza. Può ricordare ai visitatori alcune delle figure femminili prominenti nella storia armena, quale Soseh Mayrik ed altre, che hanno preso le armi per aiutare i loro mariti nei loro disaccordi con le truppe turche ed i curdi. Ogni 9 maggio, migliaia di persone si raccolgono attorno alla statua della Madre Armenia per commemorare le vittime di guerra.

 

Museo Matenadaran

Il Matenadaran, inaugurato il 1 marzo 1959, è un eccezionale istituto di ricerca scientifica dei manoscritti antichi. Nel Matenadaran vengono conservati e studiati più di 16 mila manoscritti che parlano della storia plurisecolare del popolo armeno, della sua arte, letteratura e scienze naturali. La raccolta comprende opere di più di ottanta cronisti armeni del X - XIII sec. e dei loro contemporanei, le traduzioni delle opere di eminenti scienziati e pensatori del mondo antico e del medioevo. Nella collezione dei manoscritti vi sono anche delle copie uniche e antichissime delle opere della letteratura mondiale, gli originali dei quali sono ormai irrecuperabili e oggi esistono solo nella traduzione armena.

Matenadaran ha un´importanza speciale come museo artistico, dove è rappresentata un´unica collezione dell´arte della pittura e dei libri insieme ai tipi dell´arte artigianale e decorativa che sono collegati con l´arte dei libri manoscritti: campioni dei tessuti, cuoio goffrato, metallo-plastica e gioielleria. A pianoterra si trovano le sale di deposito dei manoscritti ed i laboratori di manutenzione. Ai piani superiori si trovano le sale delle esposizioni, stanze da studio, sala di lettura, cataloghi.

Su wikipedia lingua italiana.

Su Wikipedia Lingua inglese.

 

La Cascade

"Cascade" è un monumento in stile sovietico. Iniziò ad essere costruita nel 1970 e tuttora è in costruzione. Quando cadde il Comunismo, tutto, dall'economia alla costruzione di questo monumento, cessò e le decine di fontane di "Cascade" smisero di funzionare. Si trattava comunque di un progetto ambizioso: situata nel cuore della città, offre una vista incantevole del centro ed è costruita in marmo bianco.

Questo nuovo museo deve il nome al suo principale benefattore, Gerard L. Cafesjian, armeno collezionista d'arte, che ha contribuito economicamente per proseguire i lavori dell'opera.

Alla base del museo sorge il Cafesjian Sculpure Garden che presenta al pubblico una delle più belle e fornite collezioni di sculture monumentali del mondo. Il grande giardino studiato appositamente per contenere monumenti di larga scala ospita opere di celebri figure dell’arte contemporanea come Fernando Botero, Lynn Chadwick, Jaume Plensa e Barry Flanagan. Il centro propone ai suoi visitatori una ricca offerta culturale. Degna di nota è l’installazione dell’artista persiano Dale Chihuly, figura chiave nel panorama della glass art. Nella stessa galleria sono presenti anche altre opere di celebri glass artist come il ceco Jaromír Rybák, il giapponese Tadashi Sumi e l’artista svedese Bertil Vallien.

 

Museo del Genocidio

Il Museo del genocidio degli Armeni fu inaugurato nel 1995, quando l´Armenia commemorò l'80° anniversario del genocidio del popolo armeno nell´Armenia Occidentale e in Turchia, realizzato dai turchi ottomani nel 1915.

Il palazzo del museo fu eretto sulla altura di Tsitsernakaberd, nel territorio del monumento commemorativo alle vittime del genocidio.

Al piano superiore di questo palazzo a due piani ci sono tre sale messe in semicerchio. Sono esposti documenti e fotografie, che rivelano la storia della preparazione e realizzazione del genocidio degli armeni da parte del governo Turco. Inoltre, sono presentati documenti di varie organizzazioni internazionali, enti pubblici e governativi che hanno condannato il genocidio.

Al piano inferiore si trovano i depositi dei documenti, la biblioteca, sala conferenze, stanze di studio, dato che il museo e´ anche un centro scientifico di studio della storia del genocidio degli armeni.

 

La fortezza di Erebuni

La città di Erebuni fondata sulla collina Arin-berd, si trova nella parte sud-est della città di Yerevan sulla collina Teyshebaini (oggi, la Collina Rossa di Yerevan). Gli scavi iniziati nel 1950 portano alla luce I resti di un immense palazzo costruito dal Re Argishti, dando vita a quella che è oggi l’odierna Yerevan, un tempo centro amministrativo e militare del Regno d’Ararat (Urartu).

Gli archeologi hanno riportano alla luce una grande lastra cuneiforme recante iscrizioni di Argishti I, re di Urartu, che permette di stabilire la data di costruzione della fortezza nell’anno 782 a.C. Parte del testo, da cui traspare la natura orgogliosa del popolo armeno, recita “Argishti, figlio di Menua, ha costruito questa magnifica fortezza come residenza per Khaldi, il Signore, per la Gloria dei paesi Biayni e l’orrore dei nemici”.

Situata all’incrocio di molte vie carovaniere, Erebuni cresce d’importanza fra il VII e il IX secolo, ma è stata invasa dagli Arabi e dai Turchi selgiudichi. Da allora, tale luogo è sempre stato di fondamentale importanza strategica in quanto crocevia delle rotte carovaniere che collegavano l'Europa all'India. Il centro abitato fu chiamato Yerevan (Erebuni - Erevuni - Erivan - Yerevan) a partire dal VII secolo a.C., quando divenne la capitale armena al tempo della dominazione persiana.

La Fortezza di Erebuni, in parte ricostruita, è una roccaforte costituita da vari ambienti alcuni dei quali utilizzati come magazzini per scorte alimentari, altri erano forni per la cottura del pane (lavash), altri laboratori per la costruzione di utensili, gigantesche anfore per il vino, frecce per combattere e cacciare, oltre a uno spazio utilizzato per il sacrificio degli animali.

Il palazzo residenziale aveva pareti ad affresco (gli attuali sono copie) i cui motivi sono quelli che ancora oggi vengono tessuti in alcuni tappeti armeni.

IÈ stata ritrovata una statuetta di legno dipinto di un guerriero armato è stata, con un'iscrizione cuneiforme di bronzo sul un piedistallo che celebra il fondatore della città. Ciò conferma l'importanza di Erebuni come un roccaforte militare del paese. Questa piccola scultura è un interessante modello dell'arte urartea.

Nel 1968 quando vennero celebrati i 2750 anni dalla nascita di Yerevan, il Museo di Erebuni è stato aperto ai piedi della collina in un notevole edificio sovietico con grandi fregi di tufo color albicocca.

Il museo conserva numerosi reperti di grande valore archeologico.

 


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