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29 giugno - 14 luglio 2019

con Avventure nel Mondo e Marco Vasta

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Uplistsikhe

Questa affascinante e un tempo vastissima città rupestre  situata sulla sponda settentrionale del Mtkvari, 10 km a est di Gori, regala ampie vedute della valle fluviale. Dal VI secolo a.C. al I secolo d.C. Uplistsikhe crebbe fino a diventare uno dei principali centri politici e religiosi del Kartli precristiano, con templi dedicati soprattutto alla dea del sole. In seguito all’occupazione araba di Tbilisi, nel 645 d.C., Uplistsikhe divenne la residenza dei sovrani cristiani del Kartli. Grazie alla sua posizione lungo una delle principali rotte carovaniere tra l’Asia e l’Europa, la città diventò un importante centro dei commerci che, nel momento di massimo sviluppo, contava 20.000 abitanti.

Uplistsikhe cominciòa perdere importanza nel 1122, quando re Davit il Costruttore riconquistòTbilisi, per essere poi completamente distrutta dai mongoli nel 1240. Quello che si vede oggi è soltanto il quartiere di Shida Kalaki, cioè il centro della città che, con 40.000 mq di superficie, costituisce meno della metà dell’abitato originale. Quasi tutto ciò che è visibile oggi è stato riportato alla luce dagli archeologi a partire dal 1957, quando si poteva scorgere solo la sommità di qualche caverna. Gli studiosi ritengono che le numerose buche di forma circolare scavate nella roccia di Uplistsikhe fossero utilizzate per la conservazione del grano o per effettuare sacrifici; le buche a forma di cucchiaio potrebbero invece essere state dei forni.

Per entrare a Uplistiskhe seguendo l’antico percorso principale, risalite per circa cinque minuti le rocce che si trovano di fronte alle toilette e al caffè all’entrata del sito e percorrete il sentiero tracciato nella roccia sulla sinistra.

I gradini con corrimano metallici conducono attraverso quella che era la porta principale, con la torre principale della cinta difensiva di Shida Qalaqi, oggi sottoposta a scavi e protetta da un tetto di lamiera ondulata, sulla destra. Più avanti si vede una grotta affacciata sul fiume, con un arco  appuntito scolpito nella roccia e una volta ornata da motivi ottagonali in uno stile che ricorda quello romano. La grotta, nota come il Teatro, era probabilmente un tempio, risalente al I o al II secolo d.C., dove forse si svolgevano misteriose cerimonie religiose.

Ritornando verso la porta principale, girate a sinistra per imboccare la strada principale. Proseguendo, sulla destra incontrerete un grande edificio d’epoca precristiana, il Tempio di Makvliani, contenente un recesso che si apre oltre un portico ad archi. Nella sala davanti al portico si trovano sedili di pietra per i sacerdoti.

Andando un poco più avanti si vede, in alto sulla sinistra, la grande sala detta Tamaris Darbazi (Sala della Regina Tamar), dove si possono ammirare due colonne scolpite nella parete rocciosa e, dietro di esse, un antico trono di pietra. Il soffitto di pietra, scalpellato in modo da creare l’effetto di travi di legno, è provvisto di un ampio foro dal quale usciva il fumo ed entrava la luce. In origine questa struttura doveva essere quasi certamente un tempio pagano, ma è possibile che in seguito sia stata utilizzata dalla grande regina cristiana della Georgia, Tamar. Sulla sinistra si nota uno spazio aperto, con alcune nicchie scavate in una delle pareti rocciose, che si ritiene ospitasse una farmacia o una piccionaia.

Il grande edificio rupestre sulla destra del Tamaris Darbazi era con buona probabilità un tempio del dio sole, usato per sacrifici animali e successivamente trasformato in basilica cristiana. La chiesa del X secolo che sorge quasi in cima alla collina è la Uplistsulis Eklesia (Chiesa del Principe).

Questa basilica composta da tre parti fu edificata sopra i resti di un tempio pagano, probabilmente il più importante del sito.

Tornando verso valle, non mancate di osservare la lunga galleria che si estende fino al fiume Mtkvari e che costituiva una via di fuga in caso di emergenza, ma che poteva anche essere utilizzata per trasportare acqua in città. L’entrata si trova dietro un muro ricostruito, accanto all’antica porta principale.

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