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il sito di marco vasta

lento pede ambulabis

Tashkent ТАШКЕНТ

Hotel Uzbekistan a Taskent, espressione del brutalismo sovietico, icona di un'epoca, trasformato nel simbolo del consumismo.
Crediti: Anna Smilari, settembre 2024
Le cucine dell'area ristoranti del Bazaar Chorsu, occasione per buongustai e fotografi. Aprile 2024
Gruppo Mangystau-Uzbek - aprile 2024
Stazione
Il Coraggio

Leggi anche:

https://it.wikipedia.org/wiki/Tashkent

Più dettagliatala versione in lingua inglese_

https://en.wikipedia.org/wiki/Tashkent

 

La Tashkent della Lonely Planet

Principale nodo dei trasporti dell’Asia centrale, Tashkent è una città disposta su una vasta superficie. Ci sono zone con ampi viali in stile sovietico percorsi da tassisti che parlano russo, altre caratterizzate da case di fango e dedali di vicoli dove vecchi che indossano lunghi chapan (cappotti trapuntati) aperti sul davanti spingono carretti carichi di noci verso un animato bazar. In un’altra zona ancora vi capiterà di vedere centinaia di persone che si accalcano intorno a pentoloni fumanti per la loro dose quotidiana di plov.

In mezzo a tutto questo c’è il presidente, con il suo fedele Senato ospitato in un sontuoso edificio bianco di recente costruzione in Mustaqillik maydoni (Piazza dell’Indipendenza), diventata il fulcro di una capitale che fino a quel momento non aveva un centro. Naturalmente il centro impone i suoi comportamenti e i suoi umori a quartieri periferici, umori che tutto sommato sembrano buoni, considerando che questo dovrebbe essere uno stato di polizia.

Come quasi tutti i posti che i viaggiatori raggiungono solo di passaggio, Tashkent non colpisce a prima vista per il suo fascino. Ma se si va oltre la superficie, improvvisamente ci si ritrova a pensare che in fondo non è così male. Molto residenti stranieri vivono volentieri a Tashkent, e numerosi viaggiatori che ci vengono per richiedere i visti si trovano a desiderare di potersi fermare qualche giorno in più.

 

Tashkent ed io

Luogo quasi obbligato di passaggio, Tashkent non ha ha mai suscitato particolare interesse.  L'ho conosciuta seguendo l'itinerari proposti dalle guide assegnateci. Aldilà del percorso che può svolgersi con un ordine diverso dei monumenti a seconda dell'orario di arrivo, sono state proprio le spiegazioni ad essere interessanti perché differenti nei contenuti e nella esposizione a seconda della visione del mondo delle tre guide che ci hanno illustrato la città.

 

Bazaar Chorsu

Leggi anche: https://it.wikipedia.org/wiki/Bazar_Chorsu

 

Il bazar Chorsu si trova di fronte alla stazione della metropolitana Chorsu, vicino alla Madrasa Kukeldash. "Chorsu" è una parola dalla lingua persiana e significa "incrocio" o "quattro flussi" (chor o char significa quattro).

Il bazar Chorsu è il mercato agricolo più famoso di Tashkent, sormontato da un’immensa cupola verde, ed offre un incantevole quadro di vita urbana che invade le strade all’estremità meridionale della Città Vecchia. Qui potrete trovare tutto ciò che cresce ed è commestibile: grandi quantità di spezie disposte in mucchi dai colori brillanti, enormi sacchi di grano, interi capannoni dedicati ai dolciumi, ai prodotti caseari e al pane, file interminabili di animali appena macellati e, naturalmente, decine di melegrane, meloni, cachi, pomodori giganteschi e ogni altro frutto di stagione (da provare i noccioli d’albicocca tostati e salati). Chi è alla ricerca di souvenir potrà trovare kurpacha (materassi coloratissimi), zucchetti, chapan (cappotti trapuntati) e coltelli.

Non limitatevi al mercato della carne e della frutta secca (primo piano) ospitati sotto la cupola, ma fatevi accompagnare nel settore alimentare e delle cucine dove troverete sia il settore dei pani e dei dolci con fantastiche torte e quello dei formaggi. Se in ora di pranzo, sedetevi ai tavoli di uno dei tanti ristoranti dove potrete assaggiare specialità della zona di Tashkente.

 

Giù nella metro

La metropolitana di Tashkent (uzbeko: Toshkent metropoliteni, Тошкент метрополитени) è il sistema di trasporto rapido che serve la città. È stata la settima metropolitana ad essere costruita nell'ex URSS, inaugurata nel 1977, e la prima metropolitana dell'Asia centrale. Ogni stazione è progettata attorno a un tema particolare, spesso riflesso nel nome della stazione.  La stazione Kosmonavtlar, terminata ed inaugurata nel 1984, è dedicata agli astronauti sovietici raffigurati in grandi medaglioni sulle pareti. È l'unica stazione che dopo l'Indipendenza a mantenuto il suo nome. La decorazione architettonica della stazione è sul tema dello spazio. La fermata della metropolitana è decorata in alluminio anodizzato dai colori vivaci. L'interno è decorato con medaglioni in ceramica blu con immagini di Ulugbek, Icaro, Valentina Tereshkova, Yuri Gagarin, Vyacheslav Volkov e Vladimir Dzhanibekov e un murale corre per tutta la lunghezza della piattaforma di carico, raffigurante importanti eventi e icone legate allo spazio come Galileo w lo Sputnik. Il soffitto ricorda la Via Lattea, che mostra stelle di vetro. Un'altra stazione. ad esempio, è dedicata all'artigianato ed alla economia dell'Uzbekistan,

La metropolitana di Tashkent è composta da quattro linee, che operano su 70,4 chilometri di percorso e servono 50 stazioni. Nel 2023, la metropolitana ha trasportato 190,7 milioni di passeggeri, che corrispondono a una media giornaliera di circa 620.000 passeggeri. La pianificazione della metropolitana di Tashkent iniziò nel 1968, due anni dopo che un forte terremoto colpì la città nel 1966. La costruzione della prima linea iniziò nel 1972 e fu inaugurata il 6 novembre 1977 con nove stazioni. Questa linea fu estesa nel 1980 e la seconda linea fu aggiunta nel 1984. La linea più recente è la Circle (Halqa) Line, la cui prima sezione è stata aperta nel 2020. La metropolitana gestisce 3 linee regolari e una linea circolare (in fase di ulteriore estensione), che attualmente percorre 66,5 km di percorso e serve 48 stazioni. La rete metropolitana impiega oltre 4.200 dipendenti.

La profondità dei tunnel varia tra 8 e 25 metri. La solida costruzione di queste tre linee può resistere a terremoti di magnitudo 9,0 sulla scala Richter. Ha uno scartamento di 1.520 mm (e un alimentatore a terza rotaia (825 V CC). La distanza media delle stazioni è di 1,40 chilometri.

 

Il memoriale agli scomparsi del terremoto

Le difficoltà temporanee hanno ripetutamente sopraffatto il popolo uzbeko. Un esempio lampante di ciò è il terremoto di Tashkent, che si è verificato il 26 aprile 1966 alle 05:23 ora locale. La tragedia ha sconvolto l'intero paese. A causa del terremoto, centinaia di case sono state distrutte e il centro di Tashkent è stato quello che ha sofferto di più. Più di 300.000 persone sono rimaste senza casa e costrette a vivere in tende. Grazie all'assistenza amichevole fornita dalle ex repubbliche dell'Unione, è stato implementato un grandioso progetto, nell'ambito del quale è stata ricostruita quasi l'intera città e sono stati costruiti nuovi quartieri. In onore di questo evento, il 20 maggio 1976, è stato eretto a Tashkent il monumento "Coraggio".

Inaugurato il 20 maggio 1970 (D.B. Ryabichev, scultore, S. R. Adylov, architetto). È l'unico complesso architettonico e artistico dedicato alle conseguenze del terremoto ed è dedicato agli uomini e alle donne che hanno ricostruito la loro città rasa al suolo .

Il Memoriale del terremoto (o come lo chiamano "Monumento al Coraggio" - "Монумент Доблести") ha la forma di un cubo di granito che mostra l'ora (5:22) della prima scossa mentre un uomo uzbeko protegge una donna e un bambino dalla terra che si apre davanti a loro. I rilievi in granito raffigurano la ricostruzione. Il complesso comprende anche l'edificio del museo dell'Amicizia dei popoli dell'URSS.

La crepa a zigzag della scheggia del cubo va al piedistallo con una donna che abbraccia un bambino. Con una mano fa un movimento di spinta come se volesse proteggere il neonato da un danno. La figura maschile raffigurata in uno scatto espressivo simboleggia il coraggio. La base in bronzo di forma complessa simboleggia la distruzione causata dal terremoto di Tashkent. Sette sottili rilievi conducono al basso piedistallo di marmo. La forma insolita del piedistallo della statua dovrebbe simboleggiare la distruzione del terremoto. I rilievi conducono a 14 stelle, che simboleggiano l'assistenza fornita dalle ex repubbliche dell'URSS che presero parte alla ricostruzione di Tashkent. Nuove case vennero costruite diversi mesi dopo e in tre anni e mezzo Tashkent fu completamente ricostruitaa. Gli sposi novelli tradizionalmente portano fiori al monumento.

 

Medressa di Kulkedash

La grandiosa Medressa di Kulkedash, che risale al XVI secolo, sorge su una collina che domina il bazar Chorsu, accanto alla principale Moschea Juma (del venerdì) della città. La moschea fu edificata negli anni ’90 sul sito di quella del XVI secolo di- strutta dai russi. Il venerdì mattina, quando fa bel tempo, la piazza antistante si riempie di fedeli.

 

Khast Imom

Il centro religioso ufficiale della repubblica iaica, situato 2 km a nord del Circo (Sirk), è stato oggetto di un imponente progetto di ricostruzione ultimato nel 2010.

Il sacro Corano nella teca.
madrasa Barak Khan

Il complesso prende il nome dall'imam sepolto nel mausoleo. La piazza si trova nella parte vecchia della capitale e comprende una serie di edifici costruiti in varie epoche:

il mausoleo del primo imam di Tashkent, Hazrati Imam (il cui nome esteso è Abu-Bakr Muhammad Kaffal Shashi).

la madrasa Barak Khan

la moschea Telyashayakh

la moschea Hazroti Imam

la biblioteca museo Moyie Mubarek

L’edificio più interessante del complesso è il Museo-Biblioteca Moyie Mubarek, dove è custodito il Corano di Osama (Uthman Quran), che risale al VII secolo ed è ritenuto il più antico del mondo. Questo enorme tomo rivestito in pelle di daino fu portato a Samarcanda da Tamerlano, poi a Mosca dai russi nel 1868 e infine riportato a Tashkent da Lenin nel 1924 come gesto di benevolenza verso i musulmani del Turkestan. Questo prezioso cimelio rappresenta la cosa più interessante e imponente da vedere a Tashkent. Il museo ospita anche una biblioteca in cui sono conservati 30 o 40 manoscritti rari del XIII secolo. La biblioteca sorge accanto alla spartana Moschea di Telyashayakh.

La colossale Moschea del Venerdì Hazroti Imom (karasaray), fiancheggiata da due minareti alti 54 m, è stata costruita di recente, come la vasta piazza Khast Imom che si apre alle sue spalle. Il nuovo edificio a nord della moschea ospita l’Ente religioso islamico dell’Uzbekistan, il cui Gran Mufti è all’incirca l’equivalente musulmano di un arcivescovo.

Sul lato ovest della piazza, vicino al museo, sorge la cinquecentesca Medressa di Barak Khan; molte delle stanze un tempo utilizzate come dormitori sono state trasformate in negozi di souvenir. A nord-ovest della piazza si trova il piccolo Mausoleo di Abu Bakr Kaffal Shoshi, uno studioso e poeta islamico vissuto all’epoca degli shaybanidi. Il mausoleo, che risale al XVI secolo, contiene la sua tomba e altre cinque più piccole; sul retro si trovano tre grandi tombe di sceicchi.

 

Mausoleo di Yunus Khan

Lungo Navoi, di fronte al Museo Letterario Navoi, vi sono tre mausolei del XV secolo. Il più grande di questi, che sorge nel parco dell’Università Islamica di Tashkent, porta il nome di Yunus Khan, nonno dell’imperatore moghul Babur, originario di Andijon. Il mausoleo è chiuso, ma potete dare un’occhiata al suo pregevole portale d’ingresso (pishtak) in stile timuride. Si accede al mausoleo da Ab-dulla Kodiri. A est dell’università si trovano due mausolei più piccoli, raggiungibili da una piccola via secondaria che corre da Navoi in direzione nord – il Kaldirgochbiy, con il tetto a punta, e lo Shaykh Hovendi Tahur, sormontato da due cupole. Accanto a quest’ultimo sorge una moschea con magnifiche porte di legno intagliato e pregevoli decorazioni a piastrelle.

 

Città Vecchia

La Città Vecchia (in uzbeko eski shahar, in russo stary gorod) inizia nelle vicinanze del bazar Chorsu e del Chorsu Hotel. Le viuzze in terra battuta, su cui si affacciano basse case in mattoni di fango, formano un vero e proprio labirinto e sono costellate di moschee e vecchie medressa.

In questa zona i tassisti si perdono facilmente. Se ci venite a piedi, potreste perdervi anche voi, però la cosa fa parte del divertimento. GUzbekistando per il quartiere potreste essere invitati in qualche casa e scoprire che i nudi muri esterni delle case tradizionali nascondono freschi e tranquilli giardini interni.

 

Meteo

(1991-2020)

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T. max. media(°C)

7,2

9,5

16,0

22,3

28,0

33,6

35,9

34,9

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22,2

14,1

8,6

8,4

22,1

34,8

21,9

21,8

T. media (°C)

2,3

4,2

10,2

15,9

21,1

26,2

28,3

26,6

21,0

14,4

8,1

3,5

3,3

15,7

27,0

14,5

15,2

T. min. media(°C)

−1,3

0,1

5,3

10,1

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18,4

20,1

18,4

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3,6

−0,1

−0,4

9,9

19,0

8,4

9,2

T. max. assoluta (°C)

22,6
(2021)

27,0
(2016)

32,5
(1971)

36,4
(2006)

39,9
(1902)

43,0
(1914)

44,6
(1997)

43,1
(1944)

40,0
(2040)

37,5
(1941)

31,6
(2017)

27,3
(1915)

27,3

39,9

44,6

40,0

44,6

T. min. assoluta (°C)

−28,0
(1900)

−25,6
(1900)

−16,9
(1933)

−6,3
(1913)

−1,7
(1989)

3,8
(1924)

8,2
(1946)

5,7
(1996)

0,1
(1973)

−11,2
(1909)

−22,1
(1954)

−29,5
(1930)

−29,5

−16,9

3,8

−22,1

−29,5

Nuvolosità(okta al giorno)

7,1

7,0

6,7

6,1

5,1

3,1

2,2

1,6

1,9

4,0

5,7

6,5

6,9

6,0

2,3

3,9

4,8

Precipitazioni(mm)

55

72

66

63

41

17

3

2

5

24

51

58

185

170

22

80

457

Giorni di pioggia

9

11

14

12

10

6

4

2

3

8

9

10

30

36

12

20

98

Nevicate (cm)

3

2

0

0

0

0

0

0

0

0

0

2

7

0

0

0

7

Giorni di neve

9

7

2

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0

0

0

0

0

1

2

6

22

2

0

3

27

Giorni di nebbia

5

2

1

0,3

0,0

0,0

0,0

0,0

0,1

0,4

2,0

6,0

13,0

1,3

0,0

2,5

16,8

Umidità relativa media(%)

73

68

61

60

53

40

39

42

45

57

66

73

71,3

58

40,3

56

56,4

Vento(direzione-m/s)

E 
1,3

E 
1,5

E 
1,6

E 
1,6

E 
1,6

E 
1,5

E 
1,5

E 
1,4

E 
1,4

E 
1,3

E 
1,3

E 
1,3

1,4

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1,5

1,3

1,4

Ultima modifica: 05/11/2024 14:25:28

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dal 21 dicembre 2023