In
questo numero:
- Un marinaio ligure in Tibet: Eugenio Ghersi
- Il tuo 5x1000 per l'Himalaya con Aiuto allo
Zanskar onlus
- Zanskar remoto: immagini invernali e nuovi
percorsi
- Carnet di viaggio: incontro con Stefano
Faravelli
- Nel segno di Kali: cronache indiane
- Luci ed ombre dal Tibet: Tibetan Shadows
di Claudio Cardelli
- Un treno nel paradiso moghul
UN MARINAIO LIGURE IN
TIBET: EUGENIO GHERSI
Ne "il Tibet ignoto", Tucci racconta come Ghersi non avesse perso la calma
quando furono visitati dai predoni tibetani. Montata
la cinepresa sul cavalletto, finse di puntarla e gestirla come
una mitragliatrice, mettendo così in fuga gli assedianti. Ma chi era
Eugenio Ghersi?
Il suo incontro con l'Asia avviene a 27 anni
quando - giovane medico della Marina Militare - è inviato a prestare
servizio per un anno sulla cannoniera Carlotto, che pattuglia il
corso del Fiume Azzurro da Shanghai alle gole di
Yichang.
Il giornalista Cristano Ridòmi scrive che «Ghersi, il dottore del
Carlotto, è produttore, regista, operatore di gustosissimi film del
Fiume Azzurro. Gli ufficiali e i marinai ne sono spesso i
protagonisti e gli attori».
Ghersi incontrò Giuseppe Tucci nel 1933. Durante le
spedizioni, oltre che fotografo e cineoperatore, disegnò schizzi
cartografici dell'itinerario. Dal 1933 al 1935 collaborò
strettamente con Tucci, riordinando la documentazione raccolta.
Quelle immagini sono ora pubblicate in un'opera a più mani curata da Davide
Bellatalla (Univ. Western Australia) assieme a Luisa Rossi (UniParma) e
a Carlo Gemignani (UniGenova). Il volume presenta foto inedite delle spedizioni scientifiche e parti altrettanto
inedite del diario dell' esploratore ligure.
Scheda bibliografica
IL TUO 5x1ooo
PER L'HIMALAYA CON AIUTO ALLO ZANSKAR ONLUS
Abbiamo destinato il 5x1ooo del 2006
all'acquisto di un nuovo gruppo di pannelli solari per la scuola di
Pibiting, ma sono molti i progetti che vorremmo realizzare a partire
da quello per l'alfabetizzazione delle mamme dei nostri allievi e
speriamo vorrai accordarci ancora la tua fiducia. I pannelli saranno
installati da tecnici di Auroville e dai loro
collaboratori ladakhi.
Ci auguriamo che l'impianto entri in funzione in occasione della
visita che il Dalai Lama compirà a Padum nel prossimo mese di
agosto.
Migliaia di organizzazioni fanno richiesta di accedere al 5x1ooo e
ogni lettore sarà "bombardato" da email. Anche quest'anno con un
semplice gesto puoi scegliere di destinare ad AIUTO ALLO ZANSKAR
onlus il tuo 5 x1ooo. A te non costa nulla, ma per le ragazze ed i
ragazzi dello Zanskar vale molto.
Informazioni e materiale:
http://www.aazanskar.org/cs/it/az_it/5xmille.htm
ZANSKAR
REMOTO: IMMAGINI INVERNALI E NUOVI PERCORSI
Da
anni evito i classici trekking iper-affollati come il percorso della
valle del Markha dove occorre mettersi in coda quando il sentiero è
stretto... In settembre ed ottobre, assieme ad amici abbiamo
raggiunto il villaggio di Shade, poi ci siamo inoltrati nel Djum lam,
la via di mezzo, assaporando i coralli e gli ori dell'autunno dello
Zanskar. A gennaio abbiamo calcato il fiume di ghiaccio in
condizioni ottimali come in nessuna delle edizioni precedenti, anche
se reso pericoloso da slavine dovute alle abbondanti nevicate. Nella
prossima
estate ho deciso di raggiungere Dibling, un villaggio isolato dalla
stessa valle di Padum nei mesi invernali.
Il fiume di ghiaccio - reportage di Bruno
Zanzottera
http://www.parallelozero.it/visual_rep.php?cod=306
Zanskar remoto - Summer trek
http://www.marcovasta.net/viaggi/zanskarsegreto
CARNET
DI VIAGGIO:
INCONTRO CON STEFANO FARAVELLI
Conoscevo "Mali, carnet di viaggio", dove
lirismo e malinconia si mescolano come i colori di acquerelli
raffinatissimi. Una iniziativa al Centro Interculturale di Torino,
dove si parlava di Cina e di Tibet, di viaggi e di cucina, è stata
l'occasione per conoscere l'autore. Si è presentato con i ferri del
mestiere: una scatola con colori e pennelli ed un borsa zeppa di
moleskine piene di appunti, disegni, biglietti, ricordi, base per i
suoi volumi. Il più recente, "Egitto, cercando l'Aleph" è un "Carnet
di viaggio dedicato all'Egitto in cui Stefano Faravelli,
artista-viaggiatore, pone il proprio sguardo sulla natura, sulle
cose più piccole, sul quasi invisibile, perché è nel dettaglio che
si nasconde la Meraviglia. L'incredibile storia della città di
Alessandria, gli antichi villaggi lungo il Nilo, gli spazi immensi
del deserto. E poi i volti delle persone e l'incanto delle scene di
vita quotidiana, davanti a una moschea del Cairo, negli spazi remoti
di un'oasi o in una sorprendentemente vitale Città dei morti.
Scheda Egitto, cercando
l'Aleph:
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaSingola.asp?id=7875
La moleskine di Djennet (Mali)
http://www.youtube.com/watch?v=I3eNZP6_b2I&NR=1
NEL
SEGNO DI KALI: CRONACHE INDIANE
di CARLO BUDRINI
Alcune settimane fa mi sono recato a Nehru
Place, l'affollato bazaar tecnologico di Nuova Delhi. Cercavo un
portatile per il preside della nostra scuola in Zanskar. Fra grandi
moderni edifici ferrocemento, passavano facchini con computer in
equilibrio sulla testa, raccoglitori di cartoni, bambini figli dei
raccoglitori e dei facchini giocavano seminudi fra le mucche. Mentre
schivavo le pozzanghere, mi ripetevo "Est ed Ovest si inconteranno?
Potranno mai capirsi?". Ho cercato una risposta nell'affresco che,
pagina dopo pagina, Carlo Buldrini delinea le suo ultimo libro.
Duro, violento, fitto di contrasti, "Nel segno di Kali" confuta lo
stereotipo oggi imperante secondo il quale l'India sarebbe avviata a
un radioso futuro nel segno delle tecnologie avanzate.
Carlo ha trascorso più di metà della vita in India. Queste sue
"Cronache indiane" raccontano il passato prosimo, dall'incontro con
Indirà Gandhi a quello con Krishnamurti, dall'assassinio di Rajiv
Gandhi agli scontri tra hindu e musulmani. Un presente costellato di
stragi e veri e propri pogrom: la vita nei villaggi rurali e nelle
infernali metropoli alle architetture avveniristiche di Electronic
City, la Silicon Valley indiana vicino a Bangalore.
Nel segno di Kali. Cronache indiane:
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaSingola.asp?id=7911
LUCI
ED OMBRE DAL TIBET
TIBETAN SHADOWS DI
CLAUDIO CARDELLI
Quando oltre trent’anni fa Claudio Cardelli
inizia le sue esperienze in questi mondi, allora ancora molto
lontani, la situazione tibetana era un argomento per una “elite”
divisa per lo più tra accademici e figli dei fiori. La “luce” del
Tibet, della sua particolare forma di buddhismo, della sua
originale, strana ed arcaica cultura immutata per secoli, si è
irradiata fino ad aree geografiche lontanissime dai confini del
“Tibet Nazione” così come si presentava alla vigilia dell’invasione
cinese, nell’ottobre 1950.
Le luci si sono dunque tramutate in ombre e le
“Ombre del Tibet” e delle sue tristi vicende recenti ora pervadono i
cuori e gli sguardi dei profughi tibetani in India, in Nepal ma
anche in Europa, negli USA. Allo stesso modo inquietano le coscienze
di noi occidentali, divisi fra un sogno illusorio di una “peace and
love” tardo hippie, di libertà e diritti umani conquistati con la
non violenza gandhiana, a cui tanto si rifà il Dalai Lama, e i
fatalismo cinico della realpolitik, che ci dice che contro i potenti
interessi economici attorno alla Cina nessuno può nulla. L’ostica
relazione dell’Occidente con il misterioso Tibet del secolo scorso è
divenuta oggi una consuetudine infarcita di seminari, iniziazioni,
mandala di sabbie colorate, in ogni dove. Ma il viaggio di Cardelli,
oggi Presidente di "Italia Tibet", nel tempo degli ultimi tre
decenni e negli sconfinati spazi dove ancora vive gran parte della
gente legata a questa cultura e a questa visione del mondo, ci
restituisce il lato emozionale e struggente di un innamoramento per
questo popolo a cui Claudio rimane fedele da sempre. (Elio Marini)
Scheda:
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaSingola.asp?id=7864
USBRL
LA FERROVIA DEL KASHMIR
UN TRENO NEL PARADISO MOGHUL
Attraversare i terreni instabili, franosi e
sismici del Pir Panjal è il maggior problema delle ferrovie indiane.
Il progetto USBRL (Udhampur Srinagar Baramulla Railway Link) inizia
dalla città di Udhampur, 55 km a nord di Jammu e si snoda per 290 km
fino a Baramulla all'estremità nord ovest della valle del Kashmir.
Caldo e freddo, attacchi della guerriglia, gole profonde (qui è in
costruzione il pilone più alto dell'India), il tunnel ferroviario
più lungo del mondo e una campata di quasi mille metri sopra il
fiume Chenab: sfide alla nuova India.
Da febbraio è in funzione il ramo nord da
Baramulla fino ad Ananatag a sud di Srinagar. Mentre politici e
tecnici discutono un nuovo percorso sotto le montagne, meno
rischioso di quello ora in costruzione, già si pensa ad un altro
ramo, da Srinagar al Ladakh, con una galleria sotto lo Zoji-la.
Sembra fantascienza, ma intanto si apre la gara con gli ingegneri
cinesi che stanno sviluppando la grande ferrovia himalayana che da
Lhasa raggiungerà Shigatse per poi scendere verso Kathmandu.
Serate e conferenze di Marco Vasta su Tibet e
Zanskar
http://www.marcovasta.net/serate/ps.asp
Nota editoriale
"Himalaya e dintorni" non è un prodotto editoriale, non viene
diffuso al pubblico con periodicità regolare, pertanto riteniamo che
non rientri nelle fattispecie della Legge 47, 8/2/48 e della legge 7
marzo 2001 n.62
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