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Alto e basso Dolpo

Dolpo è un «luogo» della letteratura di viaggio. Dopo l'apertura del Nepal nel 1949, il Dolpo venne raggiunto nel 1956 da David L. Snellgrove con tre amici nepalesi. «Himalayan Pilgrimage» è il racconto dei sette mesi trascorsi nelle aree di cultura tibetana del Nepal occidentale e centrale. Successivamente «Four lamas of Dolpo» perpetuò il mito di valli dove le pratiche sciamaniche pre-buddhiste del rito bön sopravvivevano nei monasteri di Pungmo, Ringmo e Samling. Quando venne pubblicato «Il leopardo delle Nevi» del naturalista Peter Matthiessen, sognammo questa terra inaccessibile. Shey Gompa e la Montagna di cristallo, sembravano l'ennesima identificazione di Shangri la. Il Dolpo rimase inaccessibile fino al 1990 quando venne aperto il Basso Dolpo e solo nel 1994 vennero finalmente rilasciati i permessi per l'Alto Dolpo.

Tichurong (dri-chu-rong: valle dell'acqua profumata), Tarap e Phoksumdo formano il Basso Dolpo, terra di confine fra i Magar hinduisti del massiccio del Dhaulagiri ed i Tibetani buddhisti e bön degli altopiani. Terra scarsamente popolata, fuori dai grandi percorsi commerciali, limitata la presenza degli escursionisti, l'Alto Dolpo è un mondo incontaminato dove puoi immergerti nell'affascinante decadenza di templi e monasteri. Sibu, Nang-Khong, Panzang, le tre valli dell'Alto Dolpo, per decenni furono santuario di guerriglia tibetana contro l'oppressione cinese.

Con una camminata ad anello vogliamo incontrare queste popolazioni che vivono nel Bö Yul, il paese nascosto, in valli dove la natura ha usato tutta la tavolozza dei colori dagli ocra dei sedimenti fossili al profondo blu del lago Phoko Sumdo, dai cristalli delle vette ai sempreverdi dei pini himalayani e dei ginepri.

BIBLIOGRAFIA

Permessi

Per il Basso Dolpo il permesso di trekking è relativamente di basso costo (poche decine di dollari) mentre per l'Alto Dolpo vengono chiesti 700 dollari per un minimo di dieci giorni più 70 dollari per ogni giorni in più, inoltre è fatto obbligo di appoggiarsi ad una agenzia ed essere accompagnati da un Ufficiale di collegamento.

Durata

Ai 17 giorni descritti occorrono aggiungere almeno un paio di giorni di riposo per i portatori ed altri tre per il trasporto aereo da Kathmandu a Dunhai via Nepalgunji. Il percorso del Basso Dolpo può essere compiuto in dieci tappe collegando Tarap e Ringmo attraverso il Num la.

Difficoltà e rischi

L'acclimatazione è favorita dal lento e graduale alzarsi di quota. I sentieri sono percorribili da Aprile ad Ottobre, occorre però stare attenti alla slavine in inizio di stagione ed alle frane in periodo monsonico.

Accesso

Per via aerea da Kathmandu a Dunhai via Nepalgunji.

Clima e temperature medie

Molto rigido in autunno

Attrezzatura

Vedi parte generale

Informazioni

Organizzano trekking in Dolpo: Avventure nel mondo

Itinerario in sintesi

  1. Juphal - Dunahi - Heuta Ghar 6h
  2. Campo - Chek Point (Sandul Gompa) 7h
  3. Sandul - campo q. 3.600 7h
  4. Campo q. 3.600 - Nawar pani (Kamot karka?) (3.800m)
  5. Nawar Pani (Kamot karka?) - Do Tarap - Tok Kyu
  6. Tok Khyu (Tarap) - Passo Genga la (5.200m) - Campo (4.800m)
  7. Campo Genga la nord - Tsa (4.000m) 7h
  8. Tsa - Saldang (3 ore senza le soste)
  9. Saldang - Yangtsher - Saldang 12 h
  10. Saldang - Namgung - Campo prima passo
  11. Campo passo Shey? - Shey
  12. Shey - passo Chu rang La - campo 4.500
  13. Campo - Campo attrezzato nord lago
  14. Campo attrezzato - Campo attrezzato Ringmo (5h con soste)
  15. Campo attrezzato Ringmo - ponte di Regi 5h
  16. Regi - Bettola di Hanke (2.600m) 6 h con calma
  17. Hanke - Roha bassa - Dunahi (2.150m) - Juphal

Itinerario

1a tappa - Juphal - Dunahi - Heuta Ghar 6h

Da Nepalgunji in volo a Juphal (Dolpa Airport, 2.500m). Iniziamo il nostro percorso in senso antiorario secondo la tradizione bön. Sotto l'aereoporto c'è il villaggio con interessanti dhauliya, statue lignee dei protettori.

Discesa di 300 metri fino ad alcune case sul fondovalle dove il fiume scorre abbastanza incassato. Il sentiero esce dalla gola e incontra la teleferica costruita nel 1995 e che porta alla caserma militare sovrastante la confluenza fra Barbung Khola e Suli Gad.

Due ore in falsopiano ed ecco Dunahi (Dunay, Dunyer 2.000m), capoluogo con caserma polizia e chek point. Un alberghetto decente è il Blue Sheep.

Il sentiero corre fra i campi ed i boschetti dalla sinistra orografica del fiume Bheri (Barbung Khola), passa i ruderi del vecchio ponte e giunge ad un bivio. Si scende al ponte nuovo continuando sulla destra orografica in mezzacosta poco sopra il fiume fino ad una confluenza e poi ad un'ansa del fiume (sul pendio opposto lavori di sterro per una diga). Possibile campo su una zona prativa con alcune piccole terrazze (3h-6h).

2a tappa Campo - Chek Point (Sandul Gompa) 7h

Dopo un torrentello ed alcune case, la valle si allarga. Si passa un ponte sul Barbung Chu ed ecco comparire in alto le varie frazioni di Taurikot (2.800m), antica capitale di questo piccolo regno annesso dai Gorka alla fine del 1700. Ci sono Chek point (3h) subito dopo il ponte e prima del villaggio. Nei pressi spazio per campeggiare.

Il villaggio di Taurikot comprende vari insediamenti, disposti sulle terrazze che la pazienza degli uomini ha ricavato sul versante settentrionale della Catena del Dhaulagiri. Consiglio una breve visita dei templi sparsi nelle frazioni di Dzong (il forte), Ba (nepag. Sartara), Tup (nepag. Tupara) e Dri'kung (nepag. Densa) con il tempio di Dar-sa [centro di diffusione (della dottrina)], il maggior tempio del Tichurong. Da Dzong un'ora di salita porta alla frazione di Dri-k'ung. Localmente è chiamato «gompa».

Dal chek point presso il ponte si prosegue sul sentiero verso Taurikot poi lo si lascia continuando in mezzacosta a costeggiare il pendio.

Ritornati nel solco vallivo principale si incontrano un ponte metallico ed ad un altro Chek Point. In mezzacosta con un paio di salite a zig zag mozzafiato la tappa arriva ad un lunghissimo ponte poco a valle della confluenza fra il Barbung Khola ed il Tarap.

Aldilà si giunge al chek Point nella caserma detta di Kanigaon posta di fronte a Sandul gompa (Pacificatore della terra). Alle spalle della caserma un sentiero conduce ai gompa di Kane e di Pär-le Gonpa (Monastero della svastica nel bosco dei ginepri).

3a tappa Sandul - campo q. 3.600 7h

Dal chek point, fra gigantesche conifere, inizia la via dei ponti, che... non esiste più poiché ne rimangono ben pochi. Salita mozzafiato attraverso la foresta che prosegue in quota tra giganteschi pini e ginepri contorti per poi ridiscendere al fiume. Dopo un paio d'ore la valle si apre un po' di più con pascoli.

In falsopiano, talvolta presso il torrente, talvolta più in alto e raggiungiamo una spianata chiusa a monte da un dosso su cui si scorge il sentiero a zig zag.

Ripida salita fino ad un terrazzo che aggira il dosso e... ancora più su con impressionanti passaggi a picco sull'acqua. Segue una zona rocciosa con passaggi aerei e faticosi saliscendi. La valle diventa più selvaggia. La pista (percorribile solo da capre) corre ora in saliscendi in mezzacosta per entrare infine in una goletta laterale ed uscirne con sentiero esposto. Discesa con in vista una strettoia ed alcuni ponti. Pascoli in riva al fiume (Lahini 3.200). Ponte in muratura su un torrente laterale e ponte sul Tarap Chu che conduce alla sinistra orografica. Il fiume corre incassato e la parete di destra sporge fino ad essere con il ciglio sulla verticale della sentiero! Altro ponte e, tornati sulla destra orografica, si incontra uno spazio per campo (3.600m).

4a tappa Campo q. 3.600 - Nawar pani (Kamot karka?) (3.800m)

Fantastico ambiente fra gli ocra e gialli delle montagne ma la valle resta incassata. Si prosegue ancora sulla destra orografica per poi passare alla sinistra (ponte) e tornare sulla destra (ponte) in prossimità di un pascolo. Ad un'ansa del fiume saliscendi su scalinata e interessante scorcio con il fiume che passa sotto un ponte naturale di sassi. Il sentiero è stato costruito nel torrente.

Ennesimo ponte verso la sinistra orografica. Sentiero in riva al fiume per una cinquantina di metri poi salita per salire un dosso che sbarra il fiume e forma una gola non percorribile. In alto si scorge un chorten che viene raggiunto con penosa salita: ampio panorama sulla valle che prosegue verso nord-nord est. Seguono salite e discese con ponti fino a raggiungere un susseguirsi di pianori erbosi dove porre il campo sulla destra or.(Nawar pani, 3.850m). Nella vallata numerosi campi con tende di pastori e carovanieri.

5a tappa Nawar Pani (Kamot karka?) - Do Tarap - Tok Kyu

Ponte a monte di una confluenza che scende da est. Ruderi di una malga (Kamot Karka). La pista ormai è in falsopiano sulla sin. or. con leggerissima salita quasi non percettibile. Si incontrano muri mani e chorten. Altra valle con affluente sulla destra orografica. Infine compaiono le prime case ed il verde smeraldo dei campi d'orzo di Dho (Dho Tarap o Tarapgaon) a 4.000 metri. Ponte sul torrente che scende da Do-Ro. Un khani di ingresso e muri mani marcano l'ingresso del villaggio.

Deviazione per Do-ro

Una breve escursione nella valle in direzione est porta al villaggio di Do-ro, l'insediamento più ad est del gruppo di frazioni conosciuta come Tara. Sulla destra orografica vi sono alcune case ed un tempietto Nyingma-pa. Sull'altra sponda del torrente (sin. or) ci si porta al monastero bon di Sh'ip-chhok (Zhib-phogs) che nel 1956 consisteva in un tempio e di un gruppo di case con una quindicina di membri (1956) che potevano sposarsi.

Ad un duecento metri dal villaggio di Dho Tarap, sul pendio, sorge un piccolo tempio Sakya (oggi Nyingma-pa) con una minuscola cappella a forma di chorten che contiene un... chorten. All'altra estremità di Dho due chorten-kani, uno bön ed uno nyingma-pa. Proseguendo troviamo la Cristal Mountain School, scuola patrocinata da Action Dolpo.

Ed eccoci a Kakar (Ga-ka o Gad-dKar) bellissima frazione con il gompa disposto su una cresta sopra il villaggio. Procedendo si raggiunge la frazione di Ciumag. Ad ogni modo il sentiero è ormai lungo il torrente e giunge ad un ponte che porta sulla destra. Le case vengono indicate come Tok-khyu. (tok: superiore e khyu: corre o scorre).

6a tappa Tok Khyu (Tarap) - Passo Genga la (5.200m) - Campo (4.800m)

Da Tok-khyu camminiamo per trecento metri lungo il Tarap e raggiungiamo la confluenza con una valle (torrente) che scende da est. Un ponte conduce sulla sponda sinistra.

Saliamo sul dosso formato dalla confluenza e proseguiamo quindi sulla destra orografica della valle che scende da est dove una pista conduce verso la valle di Ban-tshanh (Panzang Chu») Il sentiero costeggia muri mani e sale in mezzacosta ed entra dopo mezz'ora in un'altra valle con torrente che scende da nord.

La traccia segue la valle con salite alternate a tratti in piano e ci portiamo (guado facile) sulla sinistra orografica per salire sempre più in alto. Lo sguardo spazia verso sud est alla catena del Dhaulagiri con con le vette I, III, IV, IV di oltre settemila metri fino al Phuta Himal, sullo sfondo compaiono i colossi degli Annapurna. Alla fine la valle si allarga. La testata è un circo glaciale circondato da creste.

Labthce al passo Genga La (5.230m) (7h30' con le soste). Paesaggio fantastico verso nord est su tutto l'Alto Dolpo. Oltrepassato il crinale la pista scende veloce nella valle di Nang-Khong, la centrale delle tre che compongono il Dolpo. Possibile Campo dopo un'ora su un dosso pianeggiante (1h - 8h30').

7a tappa Campo Genga la nord - Tsa (4.000m) 7h

La traccia non è evidente, guada torrenti laterali seguendo il torrente che si ingrossa vieppiù fino a raggiungere il fiume alcuni chilometri a valle della confluenza indicata come Ne-lde-gSum-do.

Guado del fiume e si prosegue sulla pista ben tracciata che unisce Ringmo a Saldang. La valle corre verso est e poi compie una curva verso nord.

Altro guado e ci portiamo sulla destra orografica poco dopo ecco. un piccolo insediamento di un paio di case. Ad un ponte fa seguito una lunga salita per poi affacciarsi da un poggio sulla valle che si presenta a destra più rocciosa mentre i pendii di sinistra sono più dolci e presentano una serie di conche, spesso con terrazze verdeggianti, dove sono disposti i villaggi. Poco oltre una quinta di roccia, sempre a destra, mostra alcuni chorten e labtche ed infatti ad una curva si apre di fronte a noi la conca di Tsa (4.000m). Allo sbocco della gola proprio di fronte a Tsa si erge il monastero di Hrap, fondato dal lama Intelletto Glorioso.

8a tappa Tsa - Saldang (3 ore senza le soste)

Da Tsa proseguiamo verso Namdo, sempre tenendoci sulla sinistra. La valle è più ampia per poi restringersi dopo 10-12 chilometri in prossimità di Saldang. Fra Tsa e Saldang sono stati eretti numerosi muri mani (mendong). Poco dopo la partenza da Tsa si incontrano le poche case di Shogu (Namdosibu). Lungo il fiume sorge il minuscolo tempio di bDa-chen-bla-brang (residenza di grande felicità) raggiungibile con un ponticello. Alla sua altezza il fiume si allarga in un laghetto. Gli edifici sono colorati in rosso e sorgono contro la parete di una collinetta posta fra il fiume ed una valletta che scende dai grandi declivi della montagna che divide Nang-khong da Ban-tshang. Vi sono alcuni recinti per gli animali, alcuni pioppi e un minuscolo mulino sul torrentello che scende verso il fiume.

Si passa sotto il tempio di Sham-tr'ak che è costruito ben in alto sulla riva sinistra del fiume e la pista si tiene proprio sotto le rocce in questo punto. Zel Gonpa o Sal Gompa (gsal dgon-pa: gsal = pulito - puro) che sorge su uno sperone che si sporge nella valle dominandola.

Fra i villaggi attraversati Namdo è quello che ha il maggior numero di campi disposti su un unico terrazzo, con un boschetto di pochi alberi in un recinto di circa dieci metri di lato. e alcuni chorten alti fra i 5 e gli otto metri. Più in alto di Namdo, sul pendio opposto della valle (destra orografica) sorge bTsang-khang. Il sentiero giunge ad un canyon che scende dalla sinistra orografica. Vi è qui un guado poi alcuni mulini ed un sentiero che risale la valle verso il villaggio di gNamgung.

Dal guado si sale di poco per poi scendere presso un casa e si entra nella conca di Saldang, una valle che si estende verso nord- ovest con i villaggi di Saldang e Karang con il tempio di dPal- sdings, da qui un sentiero porta al gompa di Samling.

Saliamo verso Saldang (Sa-ldang).ed incontriamo un chorten kani o (chorten a due gambe); passandovi sotto si nota sul soffitto un mandala di «gran lucentezza». Vicino al chorten sorge tempio edificato dai Sakyapa: Saldang Gompa e custodito dalla sorella di Tundup un monaco che vive in un tempio poco più a monte.

9a tappa Saldang - Yangtsher - Saldang 12 h

In saliscendi con dislivelli anche di cento metri sulla destra poi ponte a sinistra e poi ancora a destra. Passiamo sotto ai villaggi di Ti-ling e di Kyi di cui scorgiamo il gompa alla testata di una ripida valletta laterale. Dopo un ultimo penoso saliscendi sulla sinistra orografica si scorge la confluenza con la valle di Ban-tshanh (Panzang) detta Do-ra- sum-do (recinto di pietra). Vi sono alcuni chorten molto alti con camera sottostante ed alcuni mendong ed è già in viata il grande chorten di Yang-Tsher. Il sentiero prosegue lungo la sponda verso Lho-ri mentre il percorso per Yangtsher valica il ponte sul Nag-Khong, risale la riva sinistra del Panzang Chu fino a due chorten kani ed al ponte sul Panzang Chu, che conduce sulla sponda destra, quindi il sentiero risale obliquo il pendio verso est raggiungendo Nyisal (Nisagaon).

Dal ponte al monastero di impiegano anche due ore in salita se fa molto caldo. Yang-Tsher (gYas-mtsher, lett. Insediamento sulla destra) è il nome locale dato al monastero costruito circa 600 anni fa, il nome religioso è Isola di Illuminazione, Chan Chub ling (byang-chub gling). Il monastero venne fondato da lama Buono e glorioso protettore della religione. In alto, sopra Yang-tsher si scorge l'eremo di Margom, fondato dal lama Intelletto meritevole.

Il monastero sorge su una spianata un centinaio di metri sopra il fiume ed è racchiuso da un gran muro di cinta in pietra. L'ingresso avviene attraverso un chorten kani ad oriente (est) del complesso attraverso il quale si entra in un primo cortile.

Per un arco si entra in un cortiletto con la casa del sagrestano. A sud di questa vi è un chorten e poi un grande spiazzo con file di muri mani. Allineati sul muro meridionale, verso il fiume, si ergono nove grandi chorten. La maggior celebrazione del monastero cade negli ultimi quattro giorni dell'11° mese tibetano. Un nuovo tempio Nyngma-pa che si trova ad est del tempio principale.

10a tappa Saldang - Namgung - Campo prima passo Shey

Da Saldang a Namgung vi sono due sentieri: uno sopra Saldang alta che affronta il crinale che divide la conca di Saldang dalla valle di Namgung, l'altro dal guado descritto prima di Saldang

Dopo un paio d'ore si giunge a Namgung che sorge anch'essa sulla confluenza con piccola gola che scende da settentrione e che divide in due il villaggio. Contro la parete vi sono i ruderi di un tempio che ha dato nome a tutta la vallata. E' un gompa Kagyupa che ospitava la mummia del prezioso abate di Shang, ora portata a Pokhara. Nel villaggio sorge il Somar Gonpa. Dal tempio nuovo di Namgung un sentiero al torrente poi risale per tracce il costolone di destra. Sul pendio di sinistra della valle (opposto a noi) compare un Gompa a q. 4.500 circa. Seguono saliscendi incontrando qualche mendong e ci si affaccia sulla valle che scende dal passo di Shey.

11a tappa Campo prima passo Shey - Shey

Dal campo in una dolce valletta in quota la pista compie una curva verso sud e si affaccia su un poggio. Spettacolo grandioso. Lungo traverso e siamo al passo di Shey (5.000m) marcato da un labtche e caratterizzato da un giacimento di fossili. Spettacolo grandioso verso i Kanjiroba e verso est con tutto il Dolpo e le vette del Mustang, si scorgono il Tilicho ed il complesso degli Annapurna. Discesa ripida su sfasciumi fino all'incrocio dove ci si congiunge con la pista che giunge da Tarap.

Shey Gompa (4.200m) (Sya Gompa, 4.800m) sorge sulla riva destra del Sibu Khola a circa un'ora di graduale discesa dal passo che lo sovrasta e sulla confluenza con un torrente che scende da est. La valle del Sibu (Sebu Khola), su cui si affacciano le terrazze del monastero, fa parte del bacino del Mugo Karnali, un fiume che corre da est ad ovest fra la catena del Kanjroba Himal e l'altopiano tibetano. Il nome shel-dGonpa, monastero di cristallo deriva dalla montagna di cristallo del Dolpo (dol-po'i shel gyi ri bo) che sovrasta il monastero ad ovest. I numerosi edifici sono dipinti di rosso. L'abitato è composto da cinque case vicino al tempio e da tre case a quattrocento metri scendendo lungo il torrente. La fondazione del monastero è dell'ordine Kagyupa.

Ad un'ora da Shey, scesi al fiume che si valica su un ponte, si risale ad un tempietto suggestivo. Il tempio venne fondato da Tenzin Rapa (bsTan-'dzin ras-pa). Dal 10° al 14° giorno del quinto mese tibetano si tiene la festa religiosa di Shey. È un tSe-chu (lett.: in data dieci, ed in tutto il mondo tibetano è questo un giorno favorevole e dedicato a grandi bevute in onore di Guru Rimpoche. Per la luna piena di agosto si ha il "nekor" (kora) rituale della montagna di cristallo che ricorda il Kora del monte Kailash ed è stato inventato da lama Trutob Senge Yeshe.

A Shey vi sono molte montagne ma vengono segnalate dagli scrittori due: Somdo e Riou Doukta. Il Monte Somdo domina il villaggio di Sumdo. Secondo lo schizzo (per altri versi errato) di "Il leopardo delle Nevi", Shey sorge alla confluenza fra il Sibu Chu (Kang Chu, acqua di neve) (Leopardo delle Nevi: fiume nero) che scende da sud e il Ye Chu (acque basse; Leopardo delle Nevi: fiume bianco) che scende da est.

12a tappa Shey - passo Chu rang La - campo 4.500

Si prosegue sulla sinistra orografica lungo il torrente in un paesaggio dolomitico. Il sentiero, buono, prosegue sul pendio di destra alzandosi fra pietre e praticelli e raggiunge un laghetto glaciale nella conca che chiude la valle. Si risale il dosso poco prima del laghetto seguendo una valletta in direzione ovest e poi nord fino a 5.200m, affacciandosi su una valle di origine glaciale. Il passo è chiamato dalla Chu-rang la (dal nome del fiume Sibu sopra Shey chiamato anche Chu-rang, sulle carte è segnato come Shey pass ma anche Sebu la o Kang la .Terribile e brutta discesa di un centinaio di metri su terra friabile e nera fino ad uno spiazzo erboso ad 1h30' dal passo. Seguire il torrente fino alla confluenza con un altro torrente. Spazio per campo.

13a tappa Campo - Campo attrezzato nord lago

Sentiero sulla destra esposto e pericoloso fino ad un crinale con betulle. Compare lontanissimo il lago di Pokosumdo. Il sentiero si perde sul dosso erboso e scendiamo in una valletta e poi in una gola con salti di roccia. In saliscendi lungo il Pokosumdo Chu che costeggia a nord-est il Kanjelaruva. Riappare il sentiero che affronta il salto sopra la confluenza. Sorpassato un laptche si entra in un boschetto che porta ad un ponticello. Sulla sinistra orografica il sentiero in saliscendi porta in riva al torrente che si allarga e costringe ad una serie infinita di guadi. Poi buon sentiero e in 1h fino al Ringmo Tso (Poko Sumdo Tal), con spiazzo e toilette in pietra. Lungo la parete rocciosa si notano alcune caverne e malghette.

14a tappa Campo attrezzato - Campo attrezzato Ringmo 5h con soste

Il sentiero sale ad un poggio roccioso a 4.000 metri attraverso bosco di conifere e betulle. Discesa ripida, sentiero su roccia, guado facile di un torrente glaciale: il ghiaccio è 300 metri sopra la traccia. Il sentiero è ricavato nella parete poi raggiunge il villaggio di Ringmo, scende al ponte sul Suli Gad e torna verso il lago dove c'è il campo attrezzato nei pressi del monastero bön.

Il complesso era di una decina di case di cui oggi funzionano il tempio nuovo (costruito nel 1996), il tempio comune, la casa tempio di un lama, la casa tempio dei novizi. La struttura degli edifici è interessante.

15a tappa Campo attrezzato Ringmo - ponte di Regi 5h

Da Ringmo al Poko Sumdo N.P. Head Quarter vi sono due sentieri: uno sulla destra orografica ed uno sulla sinistra orografica che porta a Murwa dove si unisce alla pista che scende dalla congiunzione dei sentieri da Shey, Saldang e Tarap per poi finire presso il ponte del Chek point sotto Pungmo.

Sulla destra orografica, si segue dapprima il Suli Gad poi ci si alza fino ad una serie di terrazze (3.700m) che dall'alto dominano la vallata e soprattutto la splendida cascata. Discesa ripida, il sentiero giunge al Poko Sumdo N.P. Head Quarter (3.400m) con il piccolo museo e la postazione radio. Sentiero sulla destra fino al ponte poco prima del chek-point alla base del sentiero per Pugmo (consigliabile un'escursione) ed il Kangmara la. Dopo mezz'ora c'è uno spazio per campeggiare presso il ponte di Regi (3.050m).

16a tappa Regi - Bettola di Hanke (2.600m) 6 h con calma

Salita nella foresta per circa 300 metri poi il sentiero esce dal bosco con un tratto quasi piano fra alcuni insediamenti stagionali e qualche orto. Discesa nuovamente nel bosco fino ad un ponte: si lascia il sentiero e si attraversa il ponte che porta sulla destra orografica. Sentiero nuovo da tagliato nella roccia in saliscendi fra boschetti e roccette lungo il fiume fino ad un altro ponte in prossimità di una casa sulla riva sinistra. Proseguite quasi in piano fino ad una frutteto con meli ed un lodge orrendo con negozio in località Sipka.

Proseguire lungo il fiume poi ci si alza fino al Chek point del Poko Sumdo National Park di Hanke, situato presso un torrente in una valletta laterale. Dal Chek point si scende fino ad un ponte che attraversa il torrente e si è ad una bettola con piccolo spazio per campeggiare.

17a tappa Hanke - Roha bassa - Dunahi (2.150m) - Juphal

In saliscendi lungo la riva sinistra il nuovo sentiero evita di salire a Roha (Rohagaon). Si incontra un laptche che ha una base quadrata e quattro piccole aperture. Probabilmente è hinduista e dedicato a Masta. Si incontra successivamente una stele che non è scritta in nepalese. Alcune case. Ponte sul Suli Gad che conduce alla caserma militare. Giungiamo alla confluenza fra Suli Gad e Barbung Khola. Un'ora per arrivare al ponte di Dunahi. Nel pomeriggio si può raggiungere l'aeroporto.


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22 settembre 2001
   

Kathmandu